gemmario
gemmàrio agg. e s. m. [dal lat. tardo gemmarius, agg. e s. m.]. – 1. agg. a. In botanica, di gemma, che ha struttura o morfologia di gemma: formazione g.; mutazione g., nelle piante, la mutazione [...] somatica per cui da una gemma si sviluppa un ramo mutato (v. mutazione). b. Che riguarda la lavorazione delle gemme, ossia delle pietre preziose: arte gemmaria. 2. s. m., non com. Intagliatore di gemme ...
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griffone2
griffóne2 (o grifóne) s. m. [etimo incerto]. – Nome di alcune specie di funghi basidiomiceti della famiglia delle poliporacee (soprattutto Polyporus frondosus), che si sviluppano sulle ceppaie [...] di piante diverse, di solito in grandi ammassi: hanno ricettacolo laminare, carnoso, irregolarmente ramoso o lobato, rivestito sulla faccia inferiore dall’imenio poroso; alcune specie, da giovani, sono commestibili. ...
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aro2
aro2 s. m. [lat. scient. Arum, dal gr. ἄρον «gigaro»]. – Genere di piante aracee che comprende una quindicina di specie del Mediterraneo e dell’Europa centr.: sono erbe con foglie sagittate o astate, [...] e con spadice a fiori femminili, maschili e neutri (terminante con una appendice cilindrica o clavata) dalla cui base si svolge una grande spata accartocciata. In Italia vivono alcune specie note col nome ...
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vinca
s. f. [dal lat. vinca, di origine incerta, presente anche nel comp. pervinca (v. pervinca e vincapervinca)]. – Nome comune (oggi peraltro poco usato) di piante del genere omonimo (lat. scient. [...] Vinca), della famiglia apocinacee, più note come pervinca, e in partic. della specie vinca o pervinca del Madagascar, originaria dell’America Centr. ma coltivata in più varietà anche in Europa, oggi inclusa ...
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rizogeno
riżògeno agg. [comp. di rizo- e -geno]. – In botanica, che genera radici: zona r., punto del periciclo le cui cellule danno origine a una nuova radice laterale; fitormone r., auxina, naturale [...] o di sintesi, che stimola la formazione delle radici in talee o giovani piante, attualmente utilizzata in agricoltura per facilitare la radicazione. ...
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legume
s. m. [lat. legūmen (-mĭnis)]. – 1. In botanica, il frutto caratteristico delle piante leguminose, secco e deiscente, detto anche baccello, fatto da un solo carpello, che a maturità si apre per [...] due distinte e opposte fessure (corrispondenti una alla linea di sutura del carpello, l’altra alla nervatura mediana), e contiene di norma più semi. 2. Nell’uso com., di solito al plur., nome generico ...
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maggio2
màggio2 s. m. [lat. Maius (mensis), nome d’incerta origine, variamente connesso con Maia, divinità italica, madre di Mercurio]. – 1. Quinto mese dell’anno nel calendario giuliano e gregoriano, [...] si svolgono tutti gli anni a Firenze nel mese di maggio estendendosi anche al mese di giugno. 3. Nome region. di varie piante che fioriscono in maggio, come la ginestra comune, il pallone di maggio (v. pallone, n. 7) e altre. 4. In veterinaria, mal ...
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sparganiacee
sparganiàcee s. f. pl. [lat. scient. Sparganiaceae, dal nome del genere Sparganium, che è dal gr. σπαργάνιον, nome di una pianta]. – Famiglia di piante (inclusa nel passato nelle pandanali [...] e in classificazioni recenti nelle tifali), rappresentata dall’unico genere Sparganium, con una quindicina di specie, distribuite soprattutto nell’emisfero settentrionale, di cui alcune in Italia: sono ...
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brucina
s. f. [der. di brucea (v.), perché erroneamente ritenuta presente nella Brucea antidysenterica]. – Alcaloide estratto dai semi di varie specie di piante del genere Strychnos (noce vomica, fava [...] di sant’Ignazio); chimicamente è un derivato della stricnina, di cui è meno tossico, dotato di azione tonica e stimolante ...
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maggiociondolo
maggiocióndolo s. m. [comp. di maggio2 e ciondolare, con allusione ai fiori che, in maggio, sono a grappoli pendenti]. – Nome di piante leguminose papiglionacee appartenenti al genere [...] laburno; in Italia è presente il m. comune (lat. scient. Laburnum anagyroides o Cytisus laburnum), che cresce nei boschi di latifoglie al disotto degli 800 m ed è coltivato nei giardini in diverse varietà, ...
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MEDICINALI, PIANTE
Fabrizio CORTESI
Con questo nome, e anche con quello di officinali (da officina "farmacia"), s'indicano quei vegetali usati in terapia e che furono anche chiamati col nome di semplici.
L'uso delle piante officinali è antichissimo;...
(o insettivore) Piante in grado di catturare insetti o altri piccoli animali e di ricavarne sostanze organiche azotate. Sono note circa 500 specie, tutte Angiosperme, appartenenti alle famiglie Cefalotacee, Droseracee, Lentibulariacee, Nepentacee...