violenza /vjo'lɛntsa/ s. f. [dal lat. violentia]. - 1. a. [con riferimento a persona, l'essere violento] ≈ aggressività, brutalità, non violenza, prepotenza. ↔ bonarietà, mansuetudine, mitezza, pacatezza, [...] ferocia di quel soldato, accanita sul corpo d’un bambino innocente, gli pareva l’espressione più precisa del tempo (L. Pirandello); ad ogni momento ella doveva soffrire i motti inverecondi, le risa crudeli, i gesti ambigui, la malvagità delle ciurme ...
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dipingere /di'pindʒere/ (ant. o region. dipignere) [lat. depingĕre] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], ecc.; part. pass. dipinto). - ■ v. tr. [...] ») e in accezione fig.: il dramma si tinge di sangue; ciò che si colora di una saporosa ma non troppo evidente comicità (L. Pirandello).
Un altro ambito di d. è quello artigianale di «dare la tinta, soprattutto alle pareti»: devo far d. la cucina. In ...
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dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] che il figlio se n’è voluto andar lui col padre, con la scusa che qua ormai non poteva più stare (L. Pirandello). Se invece si vuole dire qualcosa come suggerimento si userà consigliare, proporre o suggerire, tra i quali il terzo verbo è il meno ...
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Fabio Rossi
sbaglio. Finestra di approfondimento
Giusto e sbagliato - S. e i termini ad esso connessi (sbagliare,sbagliato) richiamano i concetti di «giusto» o «ingiusto» nelle sfere logica e morale, [...] : questa mattina suo cognato, in casa mia, mi ha spiegato il malinteso sorto a cagione d’una mia frase... (L. Pirandello). Equivoco, malinteso o qui pro quo possono essere usati anche per errori di persona, quando cioè si scambia una persona per un ...
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aiutare (ant. e poet. aitare, atare) [lat. adiutare, der. di adiuvare "aiutare"]. - ■ v. tr. 1. [prestare ad altri la propria opera, spec. in momenti di difficoltà: a. qualcuno a risolvere un problema] [...] ) è più frequentemente sostituito dai sinon. fare ricorso (a), impiegare, ricorrere (a: chi sa a quali arti sarebbe ricorso! [L. Pirandello]), servirsi (di: si è servita di tutto il suo fascino per ottenere ciò che voleva), usare e utilizzare. Più ...
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Fabio Rossi
cameriera, cameriere. Finestra di approfondimento
Usi non dispregiativi - Collaboratrice familiare (o collaboratrice domestica), in sigla colf, è l’espressione meno marcata per designare una [...] corretto, è servitore o inserviente: pare che abbiano scommesso, padrone e servitore, a chi le spara più grosse (L. Pirandello).
Fino ancora al 19° secolo, i termini designanti chi prestava servizio presso qualcuno erano molto più numerosi, a seconda ...
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gente /'dʒɛnte/ s. f. [lat. gens gentis, affine a gignĕre "generare", genus, genĭtus, ecc.]. - 1. a. [gruppo di persone unite da un'origine comune: g. latina, germanica] ≈ ceppo, (lett.) nazione, popolo, [...] di barbari): l’asilo di pace, una sera, era stato preso d’assalto, invaso e profanato da orde selvagge (L. Pirandello). Combutta, cricca, manica e masnada (tutti e quattro abbastanza formali) rimandano oggi (ma non sempre in passato) quasi sempre a ...
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Fabio Rossi
chiedere. Finestra di approfondimento
Fare una domanda - C. è il verbo meno marcato per esprimere il concetto di «far conoscere ad altri il proprio desiderio di ottenere o sapere qualcosa». [...] invocare (che ha per ogg. aiuto e sim.): ti prego d’aiutarmi; io combatto per difendere una donna che m’invoca ajuto (L. Pirandello).
Anche volere può essere usato come sinon. più generico e fam. di c. e domandare, soprattutto se si parla di soldi: i ...
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Fabio Rossi
città. Finestra di approfondimento
Città e paese, centro e periferia - C. è il termine più generico per designare un centro abitato, per lo più esteso e di un certo rilievo sul piano amministrativo [...] del nuovo porto, che mi paiono due braccia tese a tutte le navi di tutti i paesi civili del mondo (L. Pirandello).
Per converso, gli agg. che rimandano alla campagna sono talora usati nell’accezione negativa di «privo di buone maniere»: bifolco (dal ...
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morire [lat. ✻mŏrĭre per il lat. class. mŏri] (pres. io muòio, tu muòri, egli muòre, noi moriamo, voi morite, essi muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. [...] rese l’anima a Dio [I. Nievo]), spirare (ricevette soltanto l’estrema unzione e, presente ancora il prete, spirò [L. Pirandello]), trapassare (compresi che il gran vegliardo era trapassato [G. D’Annunzio]). Sempre tra gli usi più formali si ricordano ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...