saturnio
satùrnio agg. [dal lat. Saturnius, der. del nome del dio Saturnus, Saturno], letter. – 1. Del dio Saturno; sacro, dedicato al dio Saturno: terra s., l’Italia, il cui primo re, secondo la leggenda, [...] epiteto di Giove, figlio di Saturno. 2. a. Verso s. (o assol. saturnio, s. m.), verso della più antica poesialatina (chiamato già dagli antichi Saturnius numerus), di cui rimangono pochi documenti nei quali appare divisibile in due membri separati ...
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dialefe
dialèfe s. f. [comp. di dia- e di (sin)alefe]. – Nella metrica, particolare forma di iato fra due vocali consecutive, la prima in fine e la seconda all’inizio di parola, nei casi cioè in cui [...] solo la seconda (come nel verso dantesco: Or ti fa lieta ché tu - hai ben onde); ma anche in altri casi. Nella poesialatina e greca si ha di norma dialefe quando tra le due vocali cade la cesura e, nelle opere drammatiche, quando c’è cambiamento di ...
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sinchisi
sìnchiṡi s. f. [dal gr. σύγχυσις «confusione», comp. di σύν «con, insieme» e tema affine a χέω «versare»]. – 1. Nella retorica classica, forma accentuata di iperbato, in cui l’ordine abituale [...] a incastro, con conseguenze dannose, in certi casi, per la perspicuità del contesto; se ne hanno esempî frequenti nella poesialatina (nella quale le desinenze dei casi facilitavano la costruzione logica delle parole), non rari tuttavia anche nella ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] e alla conservazione mnemonica di nozioni: s. una poesia a mente, un brano a memoria; l’attore non (Boccaccio). 10. Con uso intr.: a. Aver sapore (conforme all’originario sign. latino), e anche aver odore di: sa d’aceto questo vino; s. di rancido ...
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o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] . di scorgere e scórsi pass. rem. di scorrere, ecc. In poesia, la differenza tra ò e ó non è d’ostacolo alla rima (dittongata in uò se in sillaba libera) la ò del tardo latino, ŏ del latino classico (per es. uòmo, lat. hŏmo; còrpo, lat. cŏrpus ...
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elegia
elegìa s. f. [dal lat. elegīa, gr. ἐλεγεία, der. di ἔλεγος (voce di etimo e sign. originario incerto) che indicò il distico elegiaco]. – 1. a. Nella letteratura greca e latina, componimento poetico [...] Elegia di Arrigo da Settimello; l’Elegia di Madonna Fiammetta del Boccaccio; le Elegie romane di Goethe. b. In senso collettivo, la poesia elegiaca di una letteratura, di un periodo, o anche di un singolo autore: l’e. romana; l’elegia di Properzio. 2 ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille [...] (prov.); sui g. non si discute (traduz. della frase latina de gustibus non est disputandum [v.]); che gusti!, che razza bello, g. estetico; avere g. per l’arte, per la poesia, per la pittura, per la musica; formarsi, educare, affinare, corrompere ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] del sillogismo, nella logica aristotelica, e poi nella tradizione latina e medievale, i varî tipi sillogistici che, in seno una voce liquida e forte (D’Annunzio); i m. della poesia greca, della poesia eolica; Una parola in tutte era e un modo (Dante), ...
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rustico
rùstico agg. e s. m. [dal lat. rustĭcus, der. di rus «campagna»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di campagna, campagnolo: le r. zampogne (T. Tasso); casa r., fondo r.; chiesetta r.; lingua r., non com., [...] di opere e in denominazioni partic.: Il comune r., titolo di una poesia delle Rime nuove di G. Carducci (1885); La vita r., titolo c. Scrittura r., in paleografia e in epigrafia latina, forma di scrittura a tratteggiamento meno calligrafico e ...
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dotto1
dòtto1 agg. [dal lat. doctus, part. pass. di docere «istruire», usato come agg.]. – 1. Di persona, istruito, informato: Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro e sé non giova, [...] , per indicare appartenenza alle classi colte o al mondo della cultura: poesia popolare e poesia d.; una leggenda di tradizione dotta. In partic.: lingue d., le lingue greca e latina o le lingue antiche in genere, anche orientali, in quanto sono ...
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Poesia latina
Edoardo D'Angelo
L'età sveva può essere definita, per l'Italia meridionale, l'età del trionfo definitivo della latinità, nel suo secolare incontro-scontro con le altre civiltà e lingue che avevano convissuto nel Mezzogiorno...
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Medioevo centrale la poesia latina attraversa un’evoluzione tumultuosa, spesso in dialogo con le letterature in volgare. Il distico elegiaco...