visionario
viṡionàrio agg. e s. m. (f. -a) [der. di visione]. – 1. Che ha delle visioni, delle apparizioni soprannaturali o delle allucinazioni visive: un santone, un fanatico v.; un soggetto paranoico [...] letteratura. 2. estens. Che immagina e ritiene vere cose non rispondenti alla realtà, o elabora disegni inattuabili; sognatore: politici, riformatori v.; e come sost., essere, o essere considerato un v., una v.; come puoi credere a quel visionario ...
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tavolo
tàvolo s. m. [der. di tavola]. – 1. Forma ormai più com. e spesso esclusiva, soprattutto fuori di Toscana, per tavola nel sign. di «mobile» (ma tavola è esclusivo per la tavola da pranzo, fuorché [...] lo più seguito da un complemento di specificazione, indica il luogo (ideale), l’occasione d’incontro tra gruppi politici, parti sociali, rappresentanti di organismi istituzionali, e sim., per trattare, per cercare un accordo su questioni di urgente ...
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satrapo
sàtrapo (raro sàtrape; ant. sàtrapa, ant. e poet. satràpo) s. m. [dal lat. satrăpes o satrăpa o satraps -ăpis, gr. σατράπης, adattam. dell’iranico *khshathra-pa-, comp. di *khshathra- «regno» [...] «città») e tema di *pāti «egli protegge»]. – 1. a. Governatore di una provincia dell’antico impero persiano, con ampî poteri politici, amministrativi e militari. b. Per estens., monarca di un paese orientale: Anzi nuocer parea molto più forte A re, a ...
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detente
détente ‹detã′t› s. f., fr. [der. di détendre «distendere»]. – Propr., distensione; in Italia è usato spec. nel linguaggio polit., per indicare il miglioramento di una situazione, di una crisi, [...] ecc., o dei rapporti fra stati, governi, partiti politici e simili. ...
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detenuto
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di detenere]. – Che o chi sconta una pena detentiva: l’imputato, già d. per altri reati, ...; evasione di un d., di una d.; i d. politici; i d. di Regina Coeli. ...
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prigione1
prigióne1 (ant. pregióne) s. f. [dal fr. prison, che è il lat. pre(he)nsio -onis «l’atto di prendere», der. di pre(he)ndĕre «prendere» (v. prendere e prensione)]. – 1. a. Lo stesso che carcere, [...] per lunghissimo tempo; uscire di (più com. che dalla) prigione. Prigione di stato, il carcere destinato ai prigionieri politici, nei paesi a regime autoritario dell’età moderna (fino al sec. 19°): quel castello, stato eretto per difender Parigi ...
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coesione
coeṡióne s. f. [der. del lat. cohaesus, part. pass. di cohaerere; v. coerente]. – 1. Proprietà dei corpi di resistere a ogni azione che tenda a staccarne una parte dall’altra, in virtù di forze [...] tra elementi di un complesso: la c. tra i soldati di un reparto, tra i militanti di un partito, tra i gruppi politici al governo, tra i sostenitori di un’idea; stretta unità logica: discorso privo di coesione, slegato (diverso da privo di coerenza ...
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prigionia
prigionìa s. f. [der. di prigione1]. – 1. a. La condizione di chi è prigioniero, spec. con riferimento alla detenzione, da parte degli avversarî, dei soldati catturati durante operazioni belliche: [...] anni di p. in Russia. Anche con il sign. più generico di carcerazione, reclusione, spec. quando si tratti di condanne per motivi politici o ideologici (meno com. negli altri casi): ha sofferto anni di dura p. per la sua avversione al regime dominante ...
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determinismo
s. m. [der. di determinare, sul modello del ted. Determinismus]. – 1. In filosofia, termine con il quale vengono indicate quelle concezioni filosofiche secondo le quali il verificarsi dei [...] , locuz. con la quale è stata riassunta la concezione marxiana della storia per la quale i fenomeni ideologici, politici, religiosi, ecc. sono determinati in ultima istanza dalle condizioni economiche e, in partic., dai vigenti rapporti di produzione ...
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smerdare
v. tr. [der. di merda, col pref. s- (nel sign. 5)] (io smèrdo, ecc.), volg. – Lordare, sporcare di merda; anche rifl., sporcarsi di materia fecale. Per estens., insudiciare, sporcare in genere, [...] la propria dignità, cadere nel discredito, per atti vili, poco dignitosi o azioni disoneste: ti smerdi, se continui a farti vedere in giro con quell’intrigante; uomini politici che, per avidità di denaro, si sono smerdati intascando tangenti. ...
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In generale, i partiti politici sono associazioni private che hanno il monopolio di fatto delle elezioni politiche, attraverso la proposizione delle candidature. In ciò sta la loro natura ambivalente: da un lato, essi hanno una connotazione...
partiti polìtici Gruppi organizzati di individui che si uniscono volontariamente per la conquista e l'esercizio del potere politico in una comunità, con il fine di realizzare aspirazioni, ideali, interessi dei propri membri, dei simpatizzanti...