rombare
v. intr. [der. di rombo3] (io rómbo, ecc.; aus. avere). – Produrre un rombo o dei rombi, un suono forte e profondo: romba il cannone; il tuono rombava ancora (Deledda); l’automobile passò rombando; [...] mi rombano le orecchie. Con sign. attenuato, riferito al rumore di ali in movimento: senti come romba quello sciame di api, o quel calabrone; La passeretta gracchia e a torno romba (Poliziano). ...
Leggi Tutto
insano
agg. [dal lat. insanus, comp. di in-2 e sanus «sano di mente»], letter. – 1. a. Di persona, che ha la mente sconvolta, che agisce in modo irragionevole e a proprio danno: qual uom per doglia insano [...] fui ... talvolta feroce ed i. per ira (Foscolo); riferito alla mente stessa: E mia mente d’amor divenne insana (Poliziano). b. Più com., di atti o sentimenti che procedono da una mente malata o fortemente anomala: un’i. passione; propositi ...
Leggi Tutto
scorto
scòrto agg. [part. pass. di scorgere], letter. ant. – Sciolto, chiaro, perspicuo: Così lo sguardo mio le facea scorta La lingua (Dante); più com., accorto, avveduto: l’inalzaro a i primi onor [...] del regno Parlar facondo e lusinghiero e s. (T. Tasso). Con valore avverbiale: parlare, giudicare, vedere scorto, chiaramente, avvedutamente; Fra tutte l’altre tue virtù, Amore, Questo si legge manifesto e scorto (Poliziano). ...
Leggi Tutto
vischio
vìschio (letter. o region. visco; ant. véschio, vésco) s. m. [lat. vĭscum]. – 1. a. Pianta legnosa delle lorantacee (Viscum album), alta di norma una cinquantina di centimetri, comune nell’Eurasia [...] l’uomo resta preso e legato alla donna: quale è uom di sì secura labbia Che fuggir possa il mio tenace vischio (Poliziano); Rinaldo vide Ulivier preso al vischio Un’altra volta, e già tutto impaniato (Pulci), cioè preso d’amore per la bella Meridiana ...
Leggi Tutto
tenebra
tènebra (poet. tenèbra) s. f. [dal lat. tenĕbrae -arum]. – Oscurità profonda, completa (è usato per lo più, e nel linguaggio com. sempre, al plur.): fitte, dense t.; le t. notturne; Non però [...] lei con la bianchezza del suo corpo vincere le t. della notte (Boccaccio); Veggiono il cel di tenebre coperto (Poliziano); inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni (Foscolo); i ciechi vivono nelle t.; ufficio delle t., nella liturgia cattolica ...
Leggi Tutto
pecchia
pécchia s. f. [lat. apicŭla, dim. di apis «ape»], letter. o region. – Ape: l’ingegnosa p. al primo albore Giva predando ora uno or altro fiore (Poliziano); in comparazioni e similitudini: le [...] diverse e miste voci ... producevano romore simile al ronzio delle p. (A. Verri); I bambini ... Sciamano come pecchie (Montale) ...
Leggi Tutto
tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] altrui che [= chi] tien sé così vile (Petrarca); per vedervi sol ridere un tratto Sarei contento esser tenuto matto (Poliziano); si maravigliassero che i loro doni fossero tenuti così vili ed abbominevoli (Leopardi); seguito da un compl.: l’incarico ...
Leggi Tutto
tauro
tàuro s. m. [dal lat. taurus]. – Forma poetica, latineggiante, per toro1: in un formoso e bianco tauro Si vede Giove per amor converso (Poliziano); è usata anche per indicare la costellazione del [...] Toro, uno dei segni dello zodiaco: io vidi ’l segno Che segue il Tauro e fui dentro da esso (Dante) ...
Leggi Tutto
tenero
tènero agg. [lat. tĕner -a -um]. – 1. Non duro, o meno duro, meno consistente dell’ordinario: a. Riferito a materiali e a prodotti che si lasciano tagliare, tritare e lavorare facilmente: legno [...] sì t. e vivo (Pascoli). c. Vago, delicato: Meraviglia di mie bellezze tenere Non prender già, ch’io nacqui in grembo a Venere (Poliziano). d. ant. o raro. Debole: le quali sono di tanta potenza, che i fortissimi uomini non che le t. donne hanno già ...
Leggi Tutto
smanziere
smanzière s. m. [der. di amanza «amore, persona amata»], ant. – Innamorato, spasimante, corteggiatore: Fuggi tutti questi pazzi, Fuggi fuggi gli smanzieri (Poliziano). ...
Leggi Tutto
POLIZIANO, Angiolo
Enrico Carrara
Agnolo di Benedetto nacque il 14 luglio del 1454 a Montepulciano da una famiglia popolana, che poi fu detta "dei Cini", ma che al padre e a lui piacque di denominare da un altro avo "degli Ambrogini"; sennonché,...
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra i più importanti poeti del suo tempo, Angelo Poliziano è senza dubbio il maggiore umanista e filologo del secondo Quattrocento....