piovere
piòvere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre (class. plŭĕre)] (pass. rem. piòvve; aus. essere, oppure avere quando si vuole indicare più lunga durata). – 1. a. Cadere, detto della pioggia: sta per p., [...] Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento, Piovean di foco dilatate falde (Dante); Di rose sovra a lor pioveva un nembo (Poliziano); gli Ebrei nel deserto si nutrirono di manna piovuta dal cielo; in senso fig., p. dal cielo, a proposito di cosa utile ...
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trattare
v. tr. [dal lat. tractare, der. di tractus, part. pass. di trahĕre «trarre»]. – 1. a. Maneggiare, usare strumenti o arnesi inerenti alla propria attività professionale, spec. artistica, e che [...] ), fendendo e agitando l’aria con il movimento delle ali; trattando con man suo [= le sue] chiome bionde (Poliziano), accarezzandole; Mirasi Iole con la destra imbelle Per ischerno trattar l’arme omicide (T. Tasso). b. Intervenire con determinati ...
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zampillare
v. intr. [voce onomatopeica] (aus. essere e avere). – Di acqua, e di altri liquidi, uscire con impeto da un’apertura stretta, formando un getto, per lo più sottile, che ricade poi in basso: [...] L’acqua da viva pomice zampilla (Poliziano); dal pozzo trivellato zampillò un getto di petrolio; il vino zampillò gorgogliando dalla botte. In usi fig., letter., manifestarsi come uno zampillo: un riso rapido e fresco le zampillava dal labbro ( ...
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scherzare
v. intr. [dal longob. *skerzōn, cfr. ted. scherzen «scherzare»] (io schérzo, ecc.; aus. avere). – 1. non com. a. Giocare con vivacità, divertirsi, trastullarsi: i bambini sono in giardino a [...] ; la spera Che sempre a guisa di fanciullo scherza (Dante); i bei crin d’auro Scherzon nel petto per lo vento avverso (Poliziano); sentì ... con l’onda scherzar l’aura e coi fiori (T. Tasso). 2. Agire, parlare senza serietà, senza impegno, solo per ...
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usato
uṡato agg. e s. m. [part. pass. di usare]. – 1. agg. a. Con valore passivo, di oggetto non più nuovo, ma adoperato e in stato di conservazione più o meno buono: le bancarelle che vendono indumenti [...] la fera bella e mansüeta (Petrarca); Venire a’ sacri altar ne’ vostri tempî Fra l’altre donne con l’u. pompe (Poliziano); in ogni lato Risorge il romorio Torna il lavoro u. (Leopardi). In unione col verbo essere, come predicato, essere u., essere ...
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rimuovere
rimuòvere (pop. o letter. rimòvere) v. tr. [lat. removēre «allontanare», comp. di re- e movēre «muovere»] (coniug. come muovere). – 1. non com. Muovere di nuovo: il vento muoveva e rimuoveva [...] nel rifl. o intr. pron.: Tu pensi ch’i’ mi sia da te rimosso, Non mi vedendo, e pur son teco ognora (Poliziano); non si rimosse dalla sua convinzione. 3. In psicanalisi, respingere ed escludere dalla coscienza, mediante il processo della rimozione (v ...
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sicuro
(ant. securo) agg. [lat. secūrus «tranquillo, senza preoccupazioni» (comp. di se-, che indica separazione o privazione, e cura «preoccupazione»)]. – 1. a. Riferito a persona, che non corre alcun [...] che lei [la Fortuna] non cura E che a’ suoi gravi assalti non si arrende, Ma ... suo’ colpi aspetta con fronte sicura (Poliziano). b. Non titubante, non tentennante, detto di chi, per abilità innata o acquisita, per lunga pratica di un’arte o di un ...
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usignolo
uṡignòlo (letter. uṡignuòlo; ant. o poet. luṡignòlo) s. m. [lat. *lusciniŏlus, dim. di luscinius (lat. class. luscinia) «usignolo»; attraverso il provenz. ant. rosinhol si hanno altre varianti [...] suo canto, è molto spesso nominato nella poesia: E l’usignuol sotto l’amate fronde Cantando ripetea l’antico pianto (Poliziano); e nella variante senza deglutinazione della l- iniziale: Odi quel lusignuolo Che va di ramo in ramo Cantando (T. Tasso ...
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uso1
uṡo1 agg. [dal lat. usus, part. pass. di uti «usare»], letter. o raro. – Abituato, avvezzo, solito: non sono usa a servire, o di farmi attendere; essere u. alle fatiche; avea talento di mangiare, [...] avea e u. non era di digiunare (Boccaccio); quella man con che era a tenere uso La clava ponderosa, or torce un fuso (Poliziano); quando le città o le provincie sono use a vivere sotto uno principe (Machiavelli); uso ad oltraggio Pur finor non son io ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] neanche le cannonate; non hai sentito il campanello?; Sentesi un grato mormorio dell’onde, Che fan duo freschi e lucidi ruscelli (Poliziano); si sentì uno scalpiccìo giù nella strada; ho sentito dei passi nel corridoio; far s. il ritmo, far s. l ...
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POLIZIANO, Angiolo
Enrico Carrara
Agnolo di Benedetto nacque il 14 luglio del 1454 a Montepulciano da una famiglia popolana, che poi fu detta "dei Cini", ma che al padre e a lui piacque di denominare da un altro avo "degli Ambrogini"; sennonché,...
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra i più importanti poeti del suo tempo, Angelo Poliziano è senza dubbio il maggiore umanista e filologo del secondo Quattrocento....