bonta
bontà (ant. bontade, bonità, bonitade, bonitate, e altre var.) s. f. [lat. bonĭtas -atis, der. di bonus «buono»]. – 1. a. L’essere buono; carattere di chi è d’animo buono e gentile, e particolarm. [...] si giudica dal suo rendimento; di cibi, buon sapore, squisitezza e sim.: senti la b. di queste mele; e come predicato: che b. queste fragole! Anticam., abilità, capacità, valore: lo ’mperadore Federigo fue nobilissimo signore, e la gente ch’avea ...
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lo2
lo2 pron. pers. e dimostr. m. sing. [lo stesso etimo della voce prec.]. – Forma debole della declinazione del pron. pers. egli, usata per il compl. oggetto, sia riferito a persona o cosa, sia con [...] , sentillo, ecc.; similmente, èccolo, glielo, ecc.). Davanti a vocale spesso si elide: l’ascoltai, l’ho sentito dire. È usato come predicato in unione col verbo essere, nel sign. di «tale, tali»; per es.: sii prudente almeno tu, se lui non lo è (o ...
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complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici [...] a c. delle nozioni teoriche. 2. In grammatica, ogni elemento che serve a completare la frase, oltre a quelli, soggetto e predicato, che ne formano la parte essenziale e oltre agli elementi aggiuntivi, attributi e apposizioni: c. diretto, o c. oggetto ...
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complesso1
complèsso1 agg. [dal lat. complexus, part. pass. di complecti «stringere, comprendere, abbracciare»]. – 1. a. Che risulta dall’unione di più parti o elementi (contr. di semplice): una questione [...] designa due o più idee. c. In grammatica, proposizioni c., quelle che, oltre agli elementi essenziali (soggetto, predicato, compl. oggetto), hanno anche complementi indiretti. 2. Nel diritto, atto c., atto giuridico risultante dalle manifestazioni di ...
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indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] da essa indipendenti. m. In sintassi, complementi i., gli elementi della frase che si riferiscono al soggetto o al predicato apportando una precisazione all’enunciato; sono in genere tutti i complementi diversi dal complemento oggetto o diretto (e ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] svolge nella struttura grammaticale della frase stessa, cioè dell’intero enunciato: parola che compie la f. di soggetto, di predicato, di complemento, di attributo (e più genericam., in grammatica e nel lessico: aggettivo con funzione o con funzioni ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), [...] facilmente, e per estens., che è per sé stessa evidente; in questo sign., anche con valore neutro in funzione di predicato: è intuitivo che ..., si comprende facilmente, è chiaro. 2. Riferito a persona, in cui l’intuizione predomina sull’attitudine ...
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prematuro
agg. [dal lat. praematurus, comp. di prae- «pre-» e maturus «maturo»]. – Anticipato, di cosa che avviene prima del tempo debito o normale, o comunque troppo presto: parto p., nascita p.; morte [...] decisione, una deliberazione p.; un tuo intervento presso la direzione potrebbe risultare p.; e con valore neutro in funzione di predicato: è prematuro ricorrere a soluzioni così drastiche. In partic., neonato p. (o assol., come sost., un p., una p ...
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ammissibile
ammissìbile agg. [dal lat. mediev. admissibilis]. – Che si può, che si deve ammettere, cioè accettare, riconoscere valido: ragioni, scuse a.; azione a., in diritto processuale, quando vi [...] una pronuncia del giudice; prova a., quando risponde alle condizioni che ne legittimano l’assunzione; nell’uso com., è più frequente come predicato con valore neutro: non è a. che tu ti comporti così. Nel linguaggio tecn. e scient., valore a. di una ...
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inumano
agg. [dal lat. inhumanus, comp. di in-2 e humanus «umano»]. – 1. Di persona che, soprattutto negli atti e nel comportamento, si mostra priva dei sentimenti di umana pietà e quindi crudele, spietata: [...] di umanità: ferocia, crudeltà i.; trattamento i.; consuetudini i.; pene, torture i.; spettacolo i.; con valore neutro in funzione di predicato: è i. gettare così una famiglia sul lastrico. 2. Nell’uso letter. (cfr. disumano), di cosa che non ha nulla ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».