chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] o indirette, chi significa «quale persona». Può essere masch. e, più raramente, femm., e può avere funzione di soggetto, di predicato e di complemento: chi è?; chi è venuto?; chi è quell’uomo?; chi cercate?; chi va là?, intimazione delle sentinelle ...
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analogia
analogìa s. f. [dal lat. analogĭa, gr. ἀναλογία, «relazione di somiglianza, uguaglianza di rapporti, proporzione matematica», der. di ἀνάλογος «analogo»]. – 1. Rapporto di somiglianza tra due [...] a persone o cose o concetti che non sono tra loro uguali (nel qual caso l’uso del predicato sarebbe univoco) né diversi (uso equivoco del predicato) ma analoghi (per es., è per analogia che si può applicare il verbo «vivere» sia agli animali sia ...
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nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente [...] numero (come, in italiano, il participio presente e passato, e in latino il gerundivo, che ha anche i varî casi); predicato n., quello consistente in un aggettivo o sostantivo (talvolta un pronome) e una copula o verbo copulativo; frase n., frase in ...
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quantificazione
quantificazióne s. f. [dall’ingl. quantification, der. di (to) quantify: v. quantificare]. – 1. L’operazione e il risultato del quantificare: q. del predicato, nella logica, teoria, elaborata [...] della q., in logica matematica, studio dei quantificatori e delle loro funzioni (è strettamente collegata al calcolo dei predicati: v. predicato, n. 2). In fisica è a volte usato, impropriam., come sinon. di quantizzazione. 2. Nel linguaggio com., il ...
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predicabilepredicàbile agg. [nel sign. 1 a, der. di predicare; nel sign. 1 b, dal lat. praedicabĭlis, der. di praedicare nel senso di «celebrare, lodare»; il sign. 2 è dal lat. mediev. praedicabilia, [...] , con molte altre eroiche virtù d’un tanto eroe, la sua p. beneficienza verso i poveri (Botero). 2. In filosofia, di tutto ciò che può essere predicato intorno a un soggetto (ovvero, nella logica attuale, a uno o più soggetti). Come s. m., il plur. i ...
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predicamentopredicaménto s. m. [dal lat. mediev. praedicamentum, der. di praedicare «predicare», nelle sue varie accezioni]. – 1. ant. Il fatto di predicare, predica. 2. Nel linguaggio filosofico, termine [...] p. mai di gran cavalcatore (Biondi); anche, essere in buono o cattivo p., avere stima di buono o di cattivo; con altro senso, essere in p. di ..., avere una buona probabilità di conseguire, lo stesso che essere in predicato di (v. predicato, n. 5). ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] molesto o dannoso, o in genere a proposito di cosa ottenuta o avuta in misura maggiore del necessario; in funzione di predicato: questa minestra è troppa per me!; frequente l’esclam. questo è troppo!, con cui si prorompe sdegnati o spazientiti contro ...
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meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] (o al plur. migliori), con cui tuttavia non sempre si può sostituire, anche perché ha senso più generico. a. In funzione di predicato, con i verbi essere, parere, sembrare: questo vino è m. dell’altro; qualcosa è m. che nulla; questo mi sembra cento ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] che bella giornata!; che gran disgrazia!; guarda in che bel pasticcio mi trovo!; ma che può essere anche isolato, in funzione predicativa, nel qual caso che acquista quasi valore di «quanto»: O che lieve è inganar chi s’assecura! (Petrarca); senza la ...
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algoritmo
(ant. algorismo) s. m. [dal lat. mediev. algorithmus o algorismus, dal nome d’origine, al-Khuwārizmī, del matematico arabo Muḥammad ibn Mūsa del 9° sec. (così chiamato perché nativo di Khwarizm, [...] . 3. In logica matematica, qualsiasi procedimento «effettivo» di computo di una funzione o di decisione di un insieme (o predicato), cioè qualsiasi procedimento che consenta, con un numero finito di passi eseguiti secondo un insieme finito di regole ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».