attributo
s. m. [dal lat. attributum, part. pass. neutro di attribuĕre «attribuire»]. – 1. a. Qualità o elemento che si riconosce come proprio ed essenziale di un oggetto: gli a. virili (s’intendono [...] dell’arme. 3. Nella logica, ciò che si afferma o si nega del soggetto di un giudizio, sinon. di predicato.
Grammatica. – Secondo l’elemento della proposizione a cui l’attributo si aggiunge, si sogliono distinguere attributi del soggetto, del ...
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facile
fàcile agg. [dal lat. facĭlis, der. di facĕre «fare»]. – 1. Che si può fare agevolmente, senza grande abilità o sforzo (fisico o mentale) e in genere senza stento: un lavoro, un mestiere f.; tema, [...] (o f. a eseguirsi); versi di f. intendimento (o f. a intendersi). Sostantivato con valore neutro: nel f. sta il difficile (prov.); più spesso in funzione di predicato: è f. salire, discendere; è f. sbagliare; è f. a dirsi; anche, nell’uso fam., come ...
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triadico
trïàdico agg. [dal gr. τριαδικός] (pl. m. -ci). – 1. Che ha carattere di triade o forma una triade; costituito di tre elementi: si attribuisce a Stesicoro l’invenzione della disposizione t. [...] per 32 (= 9), dà il numero intero 7. b. Nella logica matematica (non com.), predicato t., predicato che lega tra loro tre individui: per es., sono triadici i predicati: «... è figlio di ... e di ...», e «su una retta r, il punto ... è compreso ...
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analitico
analìtico agg. [dal lat. tardo analytĭcus, gr. ἀναλυτικός, der. di ἀνάλυσις «analisi»] (pl. m. -ci). – 1. Di analisi, che è proprio dell’analisi o procede per via di analisi: metodo a.; studio [...] essere fatto dall’esterno, senza aprire la custodia. 2. Nella logica kantiana, giudizio a., quello nel quale il concetto del predicato è implicitamente contenuto nel concetto del soggetto, e in cui quindi basta analizzare il soggetto per ricavarne il ...
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zeugma
żèugma s. m. [dal lat. tardo zeugma, gr. ζεῦγμα, propr. «legame, unione», der. del tema di ζεύγνυμι «unire, aggiogare»] (pl. -i). – Una delle cosiddette «figure grammaticali», consistente nel [...] far dipendere da un unico predicato due complementi o due costrutti diversi, dei quali uno solo si conviene a quel predicato, come nel noto verso dantesco: Parlare e lagrimar vedrai insieme (Inf. XXXIII, 9), dove vedrai si adatta soltanto a lacrimare ...
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analogo
anàlogo agg. [dal lat. analŏgus, gr. ἀνάλογος «che ha relazione»] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che ha analogia, che ha somiglianze o elementi in comune con un’altra cosa: gusti, caratteri a.; i due [...] risposta a., adattata alla richiesta o alle circostanze; giudizio a., conveniente al caso o all’oggetto. 2. Nella logica, termine o predicato a. (distinto sia da univoco sia da equivoco) è quello il quale dice qualche cosa che in parte è uguale e in ...
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essere
1. MAPPA Il verbo ESSERE, nel suo significato proprio, afferma l’esistenza, l’essenza in sé, senza ulteriore specificazione (Dio è; penso, dunque sono). È spesso unito alla parola ci, e si usa [...] si trova (e. in guerra, in pace; e. all’oscuro di tutto). 7. Molto spesso essere collega il soggetto della frase al predicato, che può essere un aggettivo (la neve è bianca), un sostantivo (Carlo è un amico) o un avverbio (è meglio non parlarne). 8 ...
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minacciare
v. tr. [der. di minaccia] (io minàccio, ecc.). – 1. Annunciare, far temere a qualcuno un danno, un male, un castigo, una vendetta, con l’intenzione di mettere in atto il proprio proposito [...] tempesta; edificio minacciante rovina. ◆ Il part. pass. minacciato, pur conservando il suo valore verbale, è talora usato, come predicato, in funzione di agg., con il sign. di «in pericolo»: gli ordini del generale comandante le truppe territoriali ...
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predestinare
v. tr. [dal lat. praedestĭnare, comp. di prae- «pre-» e destinare] (io predestìno, ecc.; raro, alla lat., predèstino). – Destinare in precedenza, in anticipo; prestabilire qualcosa molto [...] tra le tue consorte (Dante). ◆ Part. pass. predestinato, frequente nell’uso com. in unione al verbo essere come predicato nominale: era predestinato a grandi imprese, a una brillante carriera, al fallimento; in frasi impersonali, con valore neutro ...
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sintesi
sìnteṡi s. f. [dal lat. tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione [...] In partic.: a. In Aristotele, l’attività dell’intelletto che unisce i pensieri nella proposizione, congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula. b. In Kant, ogni forma di unificazione del molteplice operata dalla coscienza (come, per es ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».