meraviglia
meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro [...] : intervenne cosa di gran maraviglia (Leopardi); non è m. se ..., non vi è ragione di meravigliarsene; in funzione di predicato, riferito a persona, cosa, situazione e sim. che desti grande ammirazione per la sua bellezza o per altre interessanti e ...
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presumibile
preṡumìbile agg. [der. di presumere]. – Che si può presumere, presupporre, congetturare: una situazione, un mutamento, una colpa solo presumibile. Nel linguaggio corrente, è com. soprattutto [...] in funzione di predicato: è p. che la situazione atmosferica rimanga stabile per qualche giorno; se questo succederà, come è p., saranno guai; non è p. che giungano facilmente a un accordo. ◆ Avv. preṡumibilménte, in base a quanto si può presumere, ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] . d. Appartengono al gergo giovanile le espressioni esclamative che forza!, sei una f., è una f., e sim., riferite, con funzione di predicato, a persona, talora anche a fatto, manifestazione, spettacolo, che appaiano per qualche ragione straordinarî. ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] ; tenere per vera una cosa (o, con valore neutro, tenere per vero che ...), credere che sia realmente così. Con funzione di predicato: dunque è v.!, constatando la verità di un fatto che si stentava a credere; è v. sì!, per confermare la realtà di ...
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verosimile
verosìmile (o verisìmile) agg. [dal lat. verisimĭlis, cioè veri simĭlis «simile al vero»]. – Che ha l’aspetto, l’apparenza della verità, e perciò potrebbe anche essere vero, o ritenuto tale [...] è v.; per rendere più v. la sua invenzione, il suo pretesto, la sua bugia, disse che ... Con valore neutro in funzione di predicato: è v. che egli non ne sappia nulla; mi pare più v. che essi abbiano cercato di liberarsi della refurtiva. Come s. m ...
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accordare
v. tr. [lat. mediev. accordare «conciliare», der. di cor cordis sul modello del lat. concordare; nel sign. 2 a, e più ancora nel sign. 2 d, raccostato a corda] (io accòrdo, ecc.). – 1. Mettere [...] le desinenze del genere, numero, caso e persona secondo le norme della concordanza: a. un aggettivo col sostantivo; il predicato s’accorda col soggetto. ◆ Part. pass. accordato, anche come agg., spec. nell’accezione musicale: gli strumenti erano male ...
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accordo
accòrdo s. m. [der. di accordare]. – 1. Concordia, armonia di sentimenti in una o più cose: c’è stato sempre fra loro un buon a.; essere in buon a.; buon a. fra marito e moglie, fra suocera e [...] quando si allude a casi specifici di concordanza: quando i soggetti sono più d’uno e di genere diverso, l’a. del predicato si fa di solito al maschile plurale. 4. In musica, giustapposizione di più suoni, e, in senso stretto, giustapposizione dei tre ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] : mi sei stato di p. aiuto; ne ho davvero p. voglia; ormai c’é p. speranza; con questo senso, anche in funzione di predicato: quest’anno il raccolto è stato p.; il compenso è troppo poco. 2. Con uso sostantivato o pronominale: a. Nel plur. masch ...
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necessario
necessàrio agg. e s. m. [dal lat. necessarius, der. di necesse, agg. neutro, comp. di ne e cedĕre, propr. «da cui non c’è modo di ritirarsi»]. – 1. agg. a. Che è per necessità; raro con uso [...] è n.; qualche comodità in più sarebbe utile, ma non n.; ho portato, ho comperato le cose strettamente necessarie. c. Come predicato con valore neutro: è n. far presto; non era n. che lei s’incomodasse a venire fin qui; giudicare, credere, stimare ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] che significano «dire», «pensare», «volere» e sim. Consiste nel porre il soggetto della proposizione nel caso accusativo e il predicato concordato con esso nel modo infinito; per es. in lat.: nuntiavit hostes appropinquare («annunciò che i nemici si ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».