preposizioneprepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un [...] essere usate anche come avverbî (per es.: tu vai avanti: io verrò dopo) e non ammettono le forme articolate. La preposizione usata come primo elemento nella formazione di nomi e verbi composti assume la funzione e il nome di prefisso o prefissoide e ...
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preposizionale
prepoṡizionale agg. [der. di preposizione]. – In linguistica e in grammatica, che si riferisce alla preposizione, che ha il valore di una preposizione: nesso p.; sintagma p., costituito [...] da un sostantivo preceduto da una preposizione (per es., di diritto, per principio); locuzioni p., lo stesso che locuzioni prepositive. Anche, retto, introdotto da una preposizione: infinito preposizionale. ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] tu li occhi tieni (Dante); la carta con che si fanno i giornali; conosco le condizioni in che si trova, ecc. Non di rado la preposizione manca, e che significa «a cui» (son un di quei che ’l pianger giova, Petrarca ), o «di cui» (de le foglie Che la ...
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segnacaso
segnacaṡo s. m. [comp. di segnare e caso (nel
sign. grammaticale)]. – Elemento grammaticale, costituito in genere da una preposizione, che, premesso ai nomi e ai pronomi, ne specifica la funzione [...] -sintattica, assolvendo quel compito che nelle lingue classiche e nelle altre lingue flessive è svolto dalle desinenze dei casi: la preposizione «di» si può considerare come il s. del genitivo; la preposizione «a» è il s. del complemento di termine. ...
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aggettivo
(ant. adiettivo e addiettivo) s. m. [dal lat. tardo adiectivum (nomen), der. di adicĕre «aggiungere», traduz. del gr. ἐπίϑετον (ὄνομα)]. – Parte del discorso che esprime gli attributi di qualità, [...] dritto, parlar piano, dir chiaro e tondo; e la formazione di locuzioni avverbiali con aggettivi sostantivati preceduti dalla preposizione: all’antica, alla svelta, all’improvviso, con le buone, con le cattive. Considerati sotto l’aspetto lessicale ...
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presso1
prèsso1 avv., prep. e s. m. [lat. presse «strettamente», avverbio der. di pressus, part. pass. di premĕre «premere»]. – 1. avv. Vicino, in luogo non lontano da quello in cui si parla o a cui [...] , spesso come equivalente del semplice presso in funzione di avv. o di preposizione). 2. Come prep.: a. Unito direttamente al compl., senza concorso di altra preposizione, per indicare vicinanza nello spazio, in complementi di stato in luogo o ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] : oggi sto ’n casa; E ’l sol montava ’n sù (Dante). Si distinguono nei paragrafi seguenti i principali usi della preposizione. 1. Esprime innanzitutto la relazione di due oggetti di cui uno sia contenuto nell’altro, o anche, più raramente, sia sopra ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] di casa, sopra di me, sotto di lui, dopo di voi, verso o contro di loro, ecc. b. In altri casi precede avverbî o preposizioni: andare di sopra, cadere di sotto, la casa di contro, lèvati di tra i piedi, guàrdati d’intorno e sim.; levare lo drappo di ...
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voi
vói (ant. e poet. vui) pron. pers. pl. [lat. vōs]. – È il pronome di seconda persona plurale, usato cioè dalla persona che parla quando si riferisce ad altre persone realmente o idealmente presenti; [...] ogg. e il compl. di termine è vi (v.): vi esorto, vi prego; vi parlerò sinceramente. È ant. l’uso di voi senza preposizione, con valore di compl. di termine: Non è l’affezion mia tanto profonda, Che basti a render voi grazia per grazia (Dante). Come ...
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monosillabo
monosìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo monosyllăbus, gr. μονοσύλλαβος, comp. di μονο- «mono-» e συλλαβή «sillaba»]. – 1. agg. Che è composto di una sola sillaba, monosillabico: preposizione, [...] lessicale) consistente di una sola sillaba: re, si, ecc.; quando questa parola è una particella grammaticale (articolo, preposizione, congiunzione), essa è di norma sprovvista di accento, e tende alla fusione con le parole vicine. Parlare, rispondere ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...