declinazione
declinazióne s. f. [dal lat. declinatio -onis, der. di declinare: v. declinare]. – 1. L’azione, l’effetto e il modo del declinare, cioè del volgere verso il basso, in senso proprio e fig. [...] estens. si parla di declinazione anche per indicare il mutamento dei rapporti sintattici realizzato mediante l’accoppiamento di una preposizione e del nome (per cui si qualifica talvolta anche in italiano come «genitivo» dell’uomo, come «dativo» all ...
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diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito [...] altrui; perdere un d.; abdicare, rinunciare a un d.; rientrare nei proprî d.; valersi di un d., ecc.; con la preposizione a, quando si specifichi l’oggetto particolare riconosciuto, o di cui si chiede il riconoscimento, come diritto: (avere) d. alla ...
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loro
lóro pron. pers. e agg. poss. [lat. illōrum, genit. pl. di ille «egli, quello»]. – 1. Pronome di 3a pers. plur., masch. e femm., riferito generalmente a persone, talvolta anche ad animali e cose [...] inanimate. Si adopera di regola come complemento, preceduto da preposizione: uno o una di loro (anche di essi o di esse), tocca a loro, dipende da loro, rispondo io per loro, si consolano fra loro o fra di loro. Come compl. di termine, per lo più ...
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io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) [...] come soggetto; nel resto della declinazione ha la forma tonica me (v.) per il compl. oggetto e per i compl. formati con preposizione (chiamò proprio me; venite con me), la forma atona mi (v.) per il compl. oggetto e il compl. di termine (mi chiamò ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] eleggere, chiamare a giudice. c. Termine: donare ai poveri; dar da mangiare agli affamati; consegnare al fattorino. d. Contrapposta alla preposizione da, indica passaggio da un luogo a un altro, da una condizione a un’altra: trasferito da Roma a Bari ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] , può seguire il termine nome in qualità di apposizione: il n. «Italia»; il n. «uomo»; o come complemento, introdotto dalla preposizione di (compl. di denominazione): il n. di libertà; un procedimento tecnico cui si dà il n. di «fissaggio»; i varî ...
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sotto-
– È la prep. (e avv.) sotto, usata come prefisso per la formazione di molti composti nominali e verbali, in alcuni dei quali conserva il sign. e anche la funzione di preposizione (come negli avv. [...] sottaceto, sottochiave, sottocosto, sottoterra, sottovoce, ecc., che si possono infatti scrivere anche con grafia staccata), mentre in altri assume talora sign. proprî. Davanti a vocale, può subire l’elisione ...
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inessivo
agg. e s. m. [comp. del lat. in «in» e esse «essere»]. – In linguistica, caso della flessione nominale ugrofinnica avente il valore della preposizione italiana in. ...
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cis
– Preposizione latina (propr. «di qua da») usata in chimica, in contrapp. a trans, per designare, con funzione attributiva, uno dei due isomeri geometrici di un composto organico nel quale due sostituenti [...] uguali fissati sui due atomi di carbonio di un doppio legame etilenico si trovano dalla stessa parte rispetto al doppio legame stesso ...
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lui
pron. pers. m. sing. [lat. volg. *ĭllui, dativo di ille (per il classico illi), sull’analogia di cui]. – 1. Forma forte della declinazione del pron. di 3a pers. sing. egli, riferita in genere a persona, [...] talora anche ad animale o cosa inanimata. Si adopera dopo preposizione, e come compl. oggetto quando si vuol dare a questo un particolare rilievo, o quando è in opposizione a un altro pronome: si tratta di lui; l’ho saputo da lui; cercavo lui, non te ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...