agglutinazione
agglutinazióne s. f. [dal lat. tardo agglutinatio -onis]. – Atto dell’agglutinarsi, del congiungersi e consolidarsi insieme; con sign. specifici in medicina e in linguistica: 1. In medicina, [...] alla formazione di nuove parole, soprattutto per la fusione (detta in questi casi anche concrezione) dell’articolo o di una preposizione, come per es. il region. loppio (da l’oppio, un albero), l’avv. ant. incontanente (dal lat. tardo in continenti ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] : così, e+ indica l’elettrone positivo o positrone. e. Dal sign. matematico deriva l’uso della parola come preposizione, col valore di «aggiuntovi», «inoltre»: eravamo gli stessi dell’altra volta più lo zio Alfredo; percepisce ottocento euro ...
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costa
costà avv. [lat. eccu(m) istāc 〈... istàk〉], tosc. – In codesto luogo, cioè nel luogo dov’è la persona alla quale si parla o si scrive (cfr. costì): non restare c. impalato; ho intenzione di fare [...] al più presto una scappatina costà. Preceduto da preposizione o seguito da avverbio, significa per lo più soltanto «codesto luogo»: fatti un po’ in c.; levatevi di c. (con questo stesso sign., in Dante, Inf. VIII, 42, anche senza prep.: via c. con li ...
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s-
– Prefisso presente in molte parole italiane, soprattutto verbi e, in misura minore, aggettivi e sostantivi. Rappresenta in genere la continuazione del lat. ex, preposizione e prefisso (per la forma [...] ridotta e-, v. e-), che, in composizione, esprimeva sia l’idea dell’uscita da un luogo o, fig., da una condizione (ire - exire, rudis - erudire), e quindi anche del completamento, del condurre a termine ...
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sala1
sala1 s. f. [dal longob. sala «edificio a una sola stanza; dimora (anche di contadini)»]. – 1. a. Ambiente di una certa ampiezza in abitazioni e in edifici e complessi pubblici e privati, destinato [...] in una palestra dove alcune pedane parallele servono agli esercizî della scherma. In alcune espressioni ellittiche della preposizione: sala corse, locale in cui si accettano scommesse sulle corse dei cavalli disputate negli ippodromi; sala giochi ...
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lungo2
lungo2 prep. [dall’agg. lungo]. – 1. a. Indica movimento o direzione continua in un senso determinato, seguendo, fiancheggiando o costeggiando un luogo che si sviluppa linearmente; si unisce al [...] complemento direttamente, senz’altra preposizione: camminare l. l’argine, l. la riva; strisciare l. il muro; l. il viale si stende un doppio filare di platani; il paese è composto di un gruppo di case disposte l. la strada nazionale; le lacrime gli ...
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stima
s. f. [der. di stimare]. – 1. a. Valutazione del valore economico e monetario di un bene immobile o mobile (o anche, in rari casi, di un servizio): fare o far fare la s. di un fondo rustico, di [...] più indeterminato e rappresentato da un avverbio o pronome di qualità (stimare molto, poco, più, ...; quanto lo stimi?, ecc.); altrimenti dipende, senza preposizione, dal verbo (stimare o valere): vale il doppio; è stato stimato un milione di euro. ...
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grammaticale
agg. [der. di grammatica]. – 1. Di grammatica, della grammatica, considerato dal punto di vista della grammatica o di parte di essa: regole, norme, principî g.; errori g.; analisi g. di [...] o voci g. (per lo più in contrapp. alle parole o voci lessicali), quelle che, come l’articolo, la preposizione, la congiunzione, non sono semanticamente indipendenti ma servono soprattutto per la formazione o la congiunzione di sintagmi nella frase o ...
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grammaticalizzazione
grammaticaliżżazióne s. f. [der. di grammaticalizzare]. – In linguistica, l’impiego di un elemento lessicale in funzione di elemento grammaticale; o anche il fenomeno per cui un [...] elemento lessicale, dotato di un suo contenuto semantico, assume, più o meno stabilmente, funzione grammaticale (per es., durante, che, da part. pres. del verbo durare, ha assunto funzione di preposizione). ...
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sincategorematico
sincategoremàtico agg. [der. di sincategorema] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica formale, di termine (pronome, avverbio, preposizione, congiunzione) che di per sé, cioè preso isolatamente, [...] non ha un significato suo proprio ma lo acquista solo in unione con altri termini, detti categorematici (cioè tali che di per sé significano qualcosa), e agisce sul significato di questi ultimi dando luogo ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...