tra-
[dal lat. trans «al di là, attraverso»; in alcuni casi (v. oltre) con influsso di ultra «oltre» e di intra «dentro»]. – Prefisso che entra in composizione di molte parole (soprattutto verbi) derivate [...] trans- (v.), e nell’uso mod. stra-. 2. Con influsso del lat. intra e sign. vicino a quello della preposizione tra (= fra), in mezzo, tra le altre cose: trasmettere (= frammettere), traporre (= frapporre), trascegliere, scegliere tra più cose, ecc. In ...
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prefiggere
prefìggere v. tr. [dal lat. praefigĕre «fissare, mettere prima», comp. di prae- «pre-» e figĕre «attaccare, fissare»] (coniug. come figgere, ma il part. pass. è prefisso). – 1. Fissare, stabilire [...] un titolo nobiliare; com. invece in linguistica, nel senso di anteporre come prefisso (v. prefisso s. m.): p. un morfema, una preposizione a un tema verbale. ◆ Part. pass. prefisso, anche come agg., sia nel sign. 1: all’ora prefissa, raggiungere gli ...
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cui
pron. rel. [lat. cui, dativo di qui]. – 1. Forma obliqua del pron. rel. che (o il quale, la quale, i quali, le quali), a cui si sostituisce nei compl. indiretti, con un’unica forma per ambedue i [...] cose, per cui preferisco tacere). Nei casi nei quali è usato come compl. di termine si può usare anche senza la preposizione a: la persona cui mi sono rivolto; quando ha valore di compl. di specificazione (del quale, della quale, dei quali, delle ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una [...] , dis-armare): costituisce, con l’infisso e il suffisso, uno dei tre tipi di affisso (il prefisso costituito da una preposizione e unito a un verbo è detto anche, con più esattezza, preverbio). Buona parte dei prefissi del lessico ordinario italiano ...
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secundum
– Preposizione lat. da cui deriva la prep. ital. secondo2. Si conserva, anche in contesti ital., in alcune locuz. dotte, come secundum ius e secundum legem, frequenti nel linguaggio giur. con [...] i sign., rispettivam., di «in conformità al diritto», «secondo quanto è prescritto dalla legge». Nella scolastica medievale, era in uso la locuz. secundum quid, che significa propriam. «secondo un certo ...
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ad1
ad1 . – Forma eufonica della preposizione a, usata davanti a vocale e specialmente davanti a parola che comincia con a- («affrettarsi ad andare», «pensare ad altro», «dare ad intendere»). ...
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ad2
ad2 . – Preposizione latina, corrispondente all’ital. a; si trova in alcune locuzioni latine ancora in uso nella nostra lingua, come ad abundantiam, ad hoc, ad maiora, ecc. (v. le singole voci). ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] e che deve destare meraviglia: e io, pensa!, ero convinto del contrario. 2. intr. a. Seguito da un compl. introdotto dalla preposizione a, dirigere l’attività del pensiero: p. a qualcuno, a qualcosa; con diverse sfumature affettive che possono essere ...
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contro
cóntro prep., avv. e s. m. [lat. cŏntra]. – 1. prep. Si unisce al sostantivo o al pronome direttamente (c. il nemico, c. tutti), o, meno spesso, con la prep. a (c. al nemico); ha sempre la prep. [...] me, c. di lui). Quando il pron. personale è nella forma atona, c. viene posposto al verbo, conservando tuttavia la sua natura di preposizione: mi venne c., tutti gli sono c. (cioè: venne contro di me, tutti sono contro di lui). Assume funzione di avv ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] degli esempî prec., il verbo è determinato da un compl. di valore o di prezzo che, essendo formato senza alcuna preposizione, può essere in taluni casi sentito come un compl. oggetto, dando così al verbo una costruzione transitiva. Questa accezione è ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...