pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] fra singolare e plurale; così, per es., al nominativo io si oppongono me per il compl. oggetto in posizione forte e dopo preposizione, mi per il compl. di termine e per il compl. oggetto in posizione debole. Le forme me, te, lui, lei, noi, voi ...
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apo koinu
apò koinù locuz. usata come agg. [traslitt. del gr. ἀπὸ κοινοῦ «in comune»]. – In sintassi e in retorica, costruzione apò koinù, costruzione sintattica nella quale un elemento (preposizione, [...] aggettivo, ecc.) può grammaticalmente riferirsi a due diversi elementi, sia come fatto casuale sia come espediente stilistico: per es., Medus infestus sibi luctuosis Dissidet armis (Orazio, Odi III, 8, ...
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davanti
(ant. davante) avv., agg., s. m. [lat. de ab ante]. – 1. avv. a. Indica la posizione di persona o cosa che si trovi nella direzione dello sguardo rispetto a chi parla o rispetto a un punto da [...] , ché nol vedea davanti (Dante); la dolcezza e il piacere, il quale io v’ho davanti promesso (Boccaccio). b. Con valore di preposizione, seguito da a (o preceduto da pronome dativo): guarda d. a te; quello spettacolo mi è sempre d. agli occhi; se mi ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] il solfato di rame (CuSO) dà luogo agli ioni Cu2+ e SO42-. d. Dal sign. matematico deriva l’uso della parola come preposizione, col valore di «salvo, tranne, eccetto, fuorché»: erano tutti presenti, m. lui; m. due o tre che sono in ritardo, gli altri ...
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fino2
fino2 prep. e avv. [lat. fīne, abl. di fīnis (v. fine2) col sign. di «fino a»]. – 1. Come prep., indica il limite, il termine di spazio o di tempo al quale si giunge o dal quale si parte; si usa [...] solo davanti a un’altra preposizione o a un avverbio e spesso si tronca in fin. Riguardo al tempo: a) indicando il punto d’arrivo: fino a quando?; fino alla consumazione dei secoli; fino alla morte; fino a un altr’anno; fino a domani; fin ora o ...
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ieri
ièri avv. [lat. hĕri]. – Nel giorno solare che precede immediatamente il giorno in cui siamo: sono arrivato i.; i. era domenica; ieri mattina (non com. ier mattina o iermattina), nella mattina della [...] »); i. a otto, i. a un mese, una settimana, un mese indietro a partire da ieri. In qualche caso, e spec. quando è preceduto da preposizione, ha valore di sost.: non lo vedo da i.; fino a i., prima di i., ecc.; da i. a oggi, nello spazio delle ultime ...
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introdurre
v. tr. [dal lat. introducĕre, comp. di intro- e ducĕre «guidare, condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Riferito a cose: a. Mettere dentro, far entrare o penetrare, portare dentro un luogo: [...] il discorso; introdusse la conversazione sullo scandalo del giorno. d. Nel linguaggio grammaticale, con riferimento a preposizioni e congiunzioni, costituire l’elemento iniziale e insieme caratterizzante di un dato sintagma o costrutto sintattico: la ...
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locativo1
locativo1 agg. e s. m. [der. del lat. locus «luogo», sul modello di accusativo, dativo, ecc.]. – 1. In linguistica, caso l., o assol. locativo s. m., il caso che in alcune lingue indica lo [...] fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con la prep. in (talora anche senza preposizione), ma ne è tenuto distinto, riflettendo l’antica forma (impropriam. detta genitivo locativo), nei nomi di città e ...
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complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici [...] sono espressi dal caso genitivo, dativo, ablativo (talora meglio determinati da una preposizione), e, dove la declinazione manca, sono di regola espressi mediante preposizioni. 3. a. L’insieme dei militari che servono a completare le unità ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] diminuire, ecc.): La bestia ad ogne passo va più ratto, Crescendo sempre, fin ch’ella il percuote (Dante). Preceduto da preposizione: da s., fin dall’origine, da un tempo infinitamente lontano, da lunghissimo tempo (con riferimento al passato, ma di ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...