stazzonare
v. tr. [forse der. di stazzone] (io stazzóno, ecc.), non com. – Maneggiare con mal garbo, così da sgualcire: stazzonò la tovaglia e mi lasciò dire (Pavese); oppure palpare, palpeggiare, lisciando [...] con le mani o accarezzando: ma raccogliere ed esporre io le mie poesie in un libretto a prezzo come in un bordello, e abbandonarle ai contatti del pubblico che le mantrugiasse e stazzonasse come ragazze a cinque o a tre paoli, ohimè! (Carducci). ◆ ...
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fisso
s. m. Nelle telecomunicazioni, impianto telefonico fisso, collegato da fili. ◆ L’Authority prevedeva una diminuzione della quota del prezzo di una conversazione dal fisso al mobile del 36 per cento, [...] da 172 a 110 lire/minuto. (Foglio, 2 dicembre 1999, p. 1, Prima pagina) • È uno scenario in continua evoluzione, quello delle tariffe telefoniche, sia sul versante del fisso sia del mobile. (Sole 24 Ore, ...
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capital gain
‹kä′pitl ġèin› locuz. ingl. (propr. «aumento [gain] di capitale [capital]»; (pl. capital gains ‹... ġèin∫›), usata in ital. come s. m. (e pronunciata comunem. ‹kàpital ġèin›). – Nel linguaggio [...] (azioni, obbligazioni, immobili) o dalla rivalutazione di un bene; nel linguaggio di borsa è più esattamente il guadagno ottenuto dai possessori di azioni nel caso in cui le abbiano rivendute a un prezzo di vendita superiore a quello d’acquisto. ...
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bloccaprezzi
(blocca-prezzi), agg. inv. Finalizzato a impedire l’aumento dei prezzi. ◆ Un patto blocca-prezzi. Un patto di moratoria, capace di tenere fermi prezzi, commissioni e tariffe, per i mesi [...] siglato tra Provincia e associazioni di categoria. (Adige, 30 gennaio 2003, p. 6, Economia) • L’adesione all’accordo «blocca-prezzi» decisa da Centromarca, per aiutare la ripresa dei consumi, sta riscontrando ampio consenso tra le industrie «di marca ...
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classare
v. tr. [der. di classe, modellato sul fr. classer; nel sign. 2, da classe nell’accezione di «pregio, valore»]. – 1. Classificare: il moderno errore di c. le stirpi per lingue (C. Cattaneo). [...] pregio; titolo classato, titolo di credito (azioni, obbligazioni, ecc.) considerato dai capitalisti e risparmiatori come un investimento tranquillo e durevole di capitale e non un mezzo di speculazione soggetto a repentine oscillazioni di prezzo. ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione [...] o doppia secondo che sia preconsonantica o intervocalica (terzo, piazza), in alcuni casi con g dolce (es. pretium da cui prezzo e pregio); nelle voci dotte si ha invece -zi- (es. grazia, vizio, servizio o anche servigio, corrispondenti al lat. gratia ...
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effettivo
agg. e s. m. [dal lat. effectivus, der. di efficĕre «compiere», part. pass. effectus]. – 1. agg. Che produce o è atto a produrre un effetto: causa e. (più com., con questo sign., efficiente). [...] in effettivo, clausola apposta a un contratto di vendita che impone al compratore l’obbligo di pagare il prezzo nella precisa specie monetaria convenuta, sempre che alla scadenza dell’obbligazione sia possibile procurarsi tale moneta. d. Mercato ...
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plateale
agg. [der. del lat. platea «piazza»]. – 1. non com. Volgare, triviale: diverbî, insulti, ingiurie plateali. 2. Smodato, eccessivo, spesso per voluta ostentazione: gesto p.; modi p.; una rissa [...] sign. più vicino a quello etimologico, valore p. di un titolo (buono del tesoro, obbligazione, azione, ecc.), il suo prezzo corrente in borsa, in contrapp. al suo valore nominale. ◆ Avv. platealménte, in modi e forme plateali, ostentati, volgari: il ...
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denaro
(o danaro; ant. denàio o danàio) s. m. [lat. denarius, agg. (sottint. nummus) der. di deni «a dieci a dieci», propr. «moneta del valore di dieci assi»]. – 1. a. Unità monetaria, presso gli antichi [...] costo del d., v. costo1, n. 1 b. c. Nel linguaggio di borsa, domanda di divise estere o di titoli, e prezzo di domanda degli stessi. d. Locuz. particolari in uso nel passato: denaro di s. Pietro, il tributo pagato anticamente alla Santa Sede ...
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sandalo gioiello
loc. s.le m. Sandalo arricchito con pietre e decorazioni preziose o di bigiotteria. ◆ Altrettanto spettacolare è lo show del giovane Alessandro De Benedetti. Le sue ragazze, affascinate [...] nel pallone davanti a tanti sandali gioiello Jimmy Choo, stivali di Roger Vivier, mocassini di Car Shoe tutti a metà prezzo. (Sara Ricotta Voza, Stampa, 6 gennaio 2008, p. 6, Cronache Italiane).
Composto dai s. m. sandalo e gioiello.
Già attestato ...
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L’equivalente in unità monetarie di una unità di bene o servizio; più in generale, valore di scambio di un bene in termini di qualsiasi altro bene.
Secondo la definizione recepita dal diritto privato, il p. è il corrispettivo, generalmente in...
prezzo
Roberto Tamborini
L’approccio microeconomico
È necessario distinguere tra prezzi di mercato e amministrati. Esiste, inoltre, una grande ricchezza lessicale del termine, con numerose tipologie e accezioni.
Prezzo di mercato
Il prezzo...