simbolico
simbòlico agg. [dal lat. tardo symbolĭcus, gr. συμβολικός, der. di σύμβολον «simbolo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha natura e valore di simbolo: numeri, segni s.; il linguaggio s. della matematica; [...] In un’accezione più semplice, il calcolo simbolico in matematica si identifica con il calcolo letterale e, più in in linguaggio simbolico, v. istruzione, n. 2 c; programmazione s., v. programmazione, n. 3. ◆ Avv. simbolicaménte, in modo simbolico, ...
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lineare1
lineare1 agg. [dal lat. linearis]. – 1. Inerente a una linea (per lo più retta), che procede secondo una retta, o che si sviluppa prevalentemente nel senso della lunghezza: misure l., le misure [...] di traffico. 2. Con accezioni più specifiche: a. In matematica, equazione l., funzione l., ecc., quelle in cui l’ di modulazione della corrente applicata. d. Per la programmazione l. in economia, v. programmazione, n. 2. 3. Usi fig.: condotta l ...
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simplesso
simplèsso s. m. [adattam. dell’ingl. simplex, sost. sviluppatosi dall’agg. simplex «semplice», che è dal lat. simplex -plĭcis come l’ital. semplice]. – In matematica, generalizzazione dei concetti [...] si possono sostituire curve). Metodo o criterio del simplesso (ingl. simplex method), uno dei procedimenti impiegati nella programmazione lineare (v. programmazione, nel sign. 2), che permette, con metodi di calcolo numerico, di passare, in un numero ...
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sintassi
s. f. [dal gr. σύνταξις «associazione, organizzazione», comp. di σύν «con, insieme» e τάξις «sistemazione»]. – 1. Nella linguistica descrittiva, una delle quattro parti tradizionali della descrizione [...] gli manca solo la s. latina. 3. In logica matematica, lo studio delle proprietà e delle relazioni formali di un per la corretta costruzione delle istruzioni in un linguaggio di programmazione (spec. in un linguaggio simbolico); errore di s., ...
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distanza
s. f. [dal lat. distantia, der. di distare «distare»]. – 1. La lunghezza del tratto di linea retta (nell’ordinario spazio euclideo, altrimenti del tratto di geodetica) che congiunge due punti [...] sorveglianza esterni per sostenere gli studenti nella programmazione dello studio e nella verifica dei risultati raggiunti di percorso): coprire una d., effettuare un determinato percorso. b. In matematica: d. tra un punto e una retta (o un piano), ...
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unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione [...] più tecnicamente è chiamato lessema. In partic.: a. In matematica, il numero 1, fondamento della numerazione: una decina è trovano: la memoria centrale che contiene i dati e i programmi in uso, i registri di lavoro che contengono temporaneamente i ...
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sviluppo
s. m. [der. di sviluppare (deverbale a suffisso zero)]. – 1. a. L’azione di sviluppare, il fatto di svilupparsi e di essere sviluppato; il procedimento e il modo con cui si attua; aumento, accrescimento [...] coordinamento delle iniziative di ampio respiro nella programmazione produttiva o nella pianificazione nazionale; ufficio (analogam., s. di un determinante, ecc). d. In analisi matematica, s. in serie di una funzione, determinazione di una serie ...
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sonificazione s. f. Nella tecnologia informatica, la trasformazione di dati correlati tra di loro in segnali acustici, al fine di rendere i primi più facilmente comunicabili e interpretabili. ♦ Probabilmente [...] , Galileonet.it, 10 luglio 2012, Fisica e Matematica) • Uno degli aspetti fondamentali della ricerca di base molecole organiche archiviate sotto forma di melodia tramite un lavoro di programmazione che si basa sul metodo SELFIES. (Chiara D'Errico, ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole [...] v. lorenese. e. Nel linguaggio scient., e soprattutto in matematica, il termine è talvolta riferito a impostazioni generali; per concr., il foglio, i fogli o l’opuscolo su cui un programma di vario genere è scritto o stampato: leggere, consultare il ...
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analista
s. m. e f. [der. di analisi] (pl. m. -i). – In generale, chi compie analisi, per professione o per studio. In partic.: 1. Chi fa analisi chimiche, in un’industria di prodotti chimici o di altri [...] caratteristiche di uno strato attraversato. 2. Chi studia analisi matematica; a. puro, chi ne affronta i problemi con metodi nel controllo economico dell’azienda per la coordinazione dei varî programmi di attività (a. di gestione). 6. In informatica, ...
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programmazióne matemàtica Branca della matematica applicata, e della ricerca operativa in partic., che studia i metodi per ottimizzare (cioè per determinarne i valori massimi o minimi) una particolare funzione, detta funzione obiettivo, in presenza...
In matematica applicata, e in particolare nella teoria delle decisioni, problemi di o., le questioni attinenti alla ricerca dei criteri di scelta tra diverse opzioni o di determinazione del valore di particolari parametri, di solito riconducibile...