persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] , tu, voi; concepiamo contro la nostra p. un odio veramente micidiale (Leopardi), contro noi stessi. b. ant. Con valore di pronome indef., qualcuno: guatiamo per l’orto se p. ci è (Boccaccio); in frasi negative, alcuno, nessuno (con uso analogo al fr ...
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interrogativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo interrogativus]. – 1. agg. a. Che esprime interrogazione, che ha per fine d’interrogare: frase i.; tono i.; guardare con aria i.; rivolgere un’occhiata interrogativa. [...] o frase i. (o assol. interrogativa s. f.), quella con cui si pone una domanda, generalmente introdotta da aggettivi, pronomi o avverbî interrogativi, e caratterizzata, in assenza di questi ultimi, dall’inflessione della voce (per es., hai già cenato ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] riduttiva del numero dei casi). Per analogia, si parla talora di accusativo anche per lingue prive di veri e propri casi, come l’italiano, con riferimento a nomi o pronomi adoperati in funzione di compl. oggetto (per es., le forme mi, ti, ci, vi dei ...
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elisione
eliṡióne s. f. [dal lat. elisio -onis (der. di elidĕre), che nei grammatici tardi traduce il gr. ἔκϑλιψις]. – L’atto, il fatto di elidere, di essere eliso. In partic., fenomeno linguistico consistente [...] in nessuna di queste parole, ma è più frequente con alcune (questo, quello, di, che, se, si), molto meno con altre (pronomi personali), ed è comunque facoltativa: ch’era o che era, quell’immagine o quella immagine, m’avvisa o mi avvisa, d’avere o ...
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allocutivo
agg. [der. del lat. allŏqui, part. pass. allocutus; v. allocuzione]. – Che si riferisce all’allocuzione; in linguistica, pronomi a., i pronomi con i quali ci si rivolge direttamente al destinatario [...] del messaggio: possono indicare familiarità (tu, pl. voi) o distanza e cortesia (lei, pl. loro) tra emittente e destinatario ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] di, la sola possibile anche davanti a vocale diversa da u, e che anzi è ammessa, nell’uso più corretto, solo davanti a pronomi personali, nessuno dei quali comincia per u (v. oltre, al n. 3). Seguito da parola con consonante scempia iniziale, su ne ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] senso di «a lui, a lei, a loro» (per es.: ci dissi, ci diedi, ci apro subito). ◆ Nella sua doppia funzione di pronome e di avverbio, ci è sempre atono, proclitico al verbo (come negli esempî già citati), o posposto come enclitico a ecco (eccoci) e ai ...
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pronomepronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] quantità e la qualità, e a volte i rapporti spaziali e, a seconda delle lingue, il genere, il numero e il caso; il pronome ha quindi non solo funzione di richiamare o anticipare una nozione già espressa o che verrà espressa dopo (per es.: la casa che ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, [...] patri «dare al padre»); per analogia, si parla talora di dativo anche per lingue prive di veri e proprî casi, come l’italiano, con riferimento a nomi o pronomi adoperati in funzione di compl. di termine (per es.: «le forme dative mi, ti, ci, vi dei ...
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indefinito
agg. [dal lat. tardo indefinitus, comp. di in-2 e definitus, part. pass. di definire «definire»]. – 1. a. Non definito, detto di fatti o situazioni su cui non è stato dato un giudizio definitivo: [...] o la qualità delle persone o delle cose nominate (per es., tutto, ogni, ciascuno, nessuno, qualche, poco, molto, ecc.); analogo è il valore dei pronomi i. (uno, alcuno, taluno, qualcuno, nessuno, tutto, poco, niente, qualcosa, chiunque, ecc.), e dei ...
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PRONOMI
Il pronome è una parte variabile del discorso che si usa al posto di un altro elemento della frase, di solito il ➔nome
Federica arriverà in stazione domani mattina e la dovremo andare a prendere
Il pronome si può trovare anche...
I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione lessicale) fuori contesto.
Ciò è dovuto...