stazzone
stazzóne s. f. o m. [lat. statio -ōnis; v. stazione]. – Variante ant. di stazione, soprattutto in senso generico, cioè luogo di sosta o di dimora; in partic., abitazione: E ritornossi Orlando [...] al suo stazzone, E la fanciulla al padre al padiglione (Pulci); anche, bottega: dove questo calzolaio stava con la sua s. (Sacchetti). ...
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veletta2
velétta2 s. f. [forse dallo spagn. vela «sentinella; lo stare di sentinella»; i sign. di «piccola vela in cima all’albero principale della nave, sopra la gabbia» e di «albero munito di piccola [...] sign. generico di fare la guardia in luogo elevato, stare in osservazione: E stanno alla v. per vedere Qualunque uscissi fuor della cittade (Pulci); Un ch’era alla v. in su la ròcca, De l’armata d’Alcina si fu accorto (Ariosto); era Miseno in alto A ...
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munerazione
munerazióne s. f. [dal lat. tardo muneratio -onis «dono, largizione»], letter. ant. – Rimunerazione: De’ benefici tuoi ... Renda il Signore a te munerazione (Pulci). ...
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stoppa
stóppa s. f. [lat. stŭppa, che è dal gr. στύππη]. – 1. Cascame fornito dalla pettinatura della canapa, del lino, della iuta, ecc.: grezza si usa come imbottitura e per assicurare la tenuta nei [...] pulcino nella s., impacciato, incapace di districarsi da una difficoltà; ant., fare (a qualcuno) la barba di s., beffare, giocare un tiro birbone: Quanti ne giugne, riscontra o rintoppa, Faceva a tutti la barba di stoppa (Pulci). ◆ Pegg. stoppàccia. ...
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scoglia
scòglia s. f. (ant. scòglio m.) [lat. spŏlia (pl. di spolium), prob. incrociato con scaglia o scorza], letter. – L’involucro, costituito dallo strato corneo della pelle, che i serpenti, le bisce [...] Uscito pur mo’ fuor dal vecchio scoglio (Poliziano); La serpe si vedea ... Tra sasso e sasso della scoglia uscire (Pulci); Come uscito di tenebre serpente, Poi c’ha lasciato ogni squalor vetusto, Del nuovo scoglio altiero (Ariosto); per estens ...
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mille
agg. num. card. e s. m. [lat. mīlle], invar. – 1. Numero cardinale, unità del quarto ordine nel sistema di numerazione decimale, equivalente alla terza potenza del dieci (perciò scritto anche, [...] desiderata: mi par mill’anni che torni; mi sa mill’anni di rivederlo; Ché gli parea mill’anni e’ se n’andassi (Pulci). 3. Con uso sostantivato (per ellissi del sost., che non sempre però è facile sottintendere), riferito a persone o a cose: ci ...
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ritoccare
v. tr. [comp. di ri- e toccare] (io ritócco, tu ritócchi, ecc.; part. pass. ritoccato e, nell’uso ant. e tosc., anche ritócco). – 1. a. Toccare di nuovo: toccatolo con più forza e sentendo [...] b. ant., fig. Importunare con rinnovate, insistenti richieste: Rinaldo pure Orlando ritoccava Che si dovessi con ogni supplicio Uccider Gan (Pulci). 2. Toccare chi ci ha toccato: quando uno gli avesse detto: «Il tale è morto», e avesselo ritocco con ...
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pulciaio
pulciàio s. m. [der. di pulce]. – Luogo pieno di pulci: il suo letto doveva essere un vero p.; per lo più in senso estens., ambiente molto sporco: abitare in un pulciaio. ...
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pulcioso
pulcióso agg. [der. di pulce]. – Pieno di pulci: un cane, un gatto p., una camicia pulciosa. Talora sostantivato col senso più generico di sporco, sudicio: che cosa vuole da me quel pulcioso? ...
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PULCI (lat. scient. Aphaniptera o Siphonaptera; fr. puces; sp. pulgas; ted. Flöhe; ingl. fleas)
Athos Goidanich
Ordine di insetti olometaboli, atteri, ectoparassiti. Per i caratteri morfologici e biologici dell'ordine v. afanitteri.
Le 500...
Sifonatteri Ordine di Insetti (detti anche Afanitteri) piuttosto omogeneo, con poche affinità con gli altri ordini della classe; comprendente diverse famiglie con specie di piccole dimensioni, compresse, attere, note con il nome di pulci (➔...