centrale [dal lat. centralis, der. di centrum "centro"; l'uso sost. si ha per ellissi di sede, officina e sim.]. - ■ agg. 1. a. [del centro, che costituisce il centro di qualcosa: punto c.; zona c. di [...] una città] ≈ intermedio, mediano, medio. ↔ eccentrico, periferico. b. (fig.) [che costituisce l'aspetto principale di un argomento, una questione e sim.] ≈ basilare, capitale, dominante, essenziale, focale, ...
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centro /'tʃɛntro/ s. m. [dal lat. centrum, gr. kéntron "aculeo; punta di compasso; centro"]. - 1. (estens.) a. [parte più interna di una superficie, di un luogo, di uno spazio qualsiasi: c. della Terra; [...] di determinati prodotti, spec. in denominazioni e insegne pubblicitarie: c. del mobile] ≈ mercato, mercatone. 5. (fis.) [punto di applicazione delle forze di peso] ● Espressioni: centro di gravità ≈ baricentro. 6. (cinem., fot.) [parte centrale di ...
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ponte /'ponte/ s. m. [lat. pons pontis; nel sign. 8, traduz. inesatta dell'ingl. bridge]. - 1. (archit.) [manufatto di legno, ferro, muratura o cemento armato, che serve per attraversare un corso d'acqua, [...] ) [interrompere i rapporti] ≈ rompere, troncare. 2. (fig.) a. [mezzo di passaggio o di comunicazione da un punto a un altro: p. radio, elettrico] ≈ collegamento, congiunzione, connessione, contatto, giunzione. ● Espressioni: testa di ponte → □. b ...
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valere /va'lere/ [lat. valēre "essere forte, sano; essere capace; significare"] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. valga [...] , applicabile: questa regola vale per tutti] ≈ contare, vigere. b. [avere efficacia in rapporto al raggiungimento d'un fine: punti che valgono per la graduatoria] ≈ contare, servire. c. [essere utile, anche con dativo di persona: a nulla gli valse ...
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validità s. f. [dal lat. tardo validĭtas -atis]. - 1. (non com.) [l'essere valido, con riferimento alla capacità fisica o psichica: la v. delle membra] ≈ forza, gagliardia, potenza. ↔ debolezza, fiacchezza, [...] fragilità, invalidità. 2. (fig.) a. [l'essere convincente da un punto di vista logico: riconoscere la v. degli argomenti] ≈ bontà, efficacia, fondatezza, forza, solidità. ↑ incontestabilità, indiscutibilità. ‖ coerenza. ↔ debolezza, discutibilità, ...
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valore /va'lore/ s. m. [dal lat. tardo valor -oris, der. di valēre "essere forte; essere capace"]. - 1. a. [complesso di doti morali e intellettuali di una persona: un uomo di grande v.] ≈ merito, virtù. [...] al diritto, alla legge] ≈ e ↔ [→ VALIDITÀ (2. b)]. 6. (fig.) [ciò che è universalmente considerato importante dal punto di vista morale e sim.: rovesciamento dei v.] ≈ ideale, principio. ↔ disvalore. 7. [contenuto concettuale: specificare il v. di ...
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valutare [der. di valuta] (io valùto, più com. ma meno corretto io vàluto, ecc.). - ■ v. tr. 1. [fare un calcolo approssimativo: v. a occhio e croce una distanza] ≈ calcolare, contare, conteggiare, quantificare, [...] quantizzare, stimare. 2. (fig.) [avere una buona opinione di qualcuno, spec. dal punto di vista morale o professionale: tu valuti troppo quell'uomo] ≈ ammirare, apprezzare, stimare, tenere in gran conto (o considerazione). ↔ denigrare, disdegnare, ...
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abisso s. m. [dal lat. abyssus, gr. ábyssos "senza fondo"]. - 1. a. [grande e smisurata profondità: sprofondare in un a.] ≈ baratro, burrone, dirupo, gola, orrido, precipizio, (lett.) ripa, scoscendimento, [...] cose o persone] ≈ baratro. ↓ dislivello, divario, gap, scarto. c. (iperb.) [misura enorme, con riferimento a qualità negative, con la prep. di: essere un a. di ignoranza] ≈ concentrato, quintessenza. 4. (arald.) [punto centrale di uno scudo] ≈ cuore. ...
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portavoce /pɔrta'votʃe/ s. m. [comp. di porta(re) e voce; nel sign. 1, calco del fr. portevoix], invar. - 1. (non com.) [tubo metallico con imboccatura concava alle due estremità atto a trasmettere la [...] voce da un punto a un altro] ≈ megafono. 2. (anche f.) [chi parla per conto di altra persona, di un gruppo e sim.: farsi p. presso la direzione; il p. del governo] ≈ (non com.) portaparola, rappresentante. ...
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segnale s. m. [lat. tardo signale, neutro sost. dell'agg. signalis "che serve di segno", der. di signum "segno"]. - 1. [simbolo visivo o acustico atto a segnalare pericoli, obblighi e sim.] ≈ segnalazione, [...] segnaletica. 2. [elemento che lascia intuire qualcosa che accadrà o è già in atto] ≈ avvisaglia, indizio, segno, sintomo, spia. 3. (biol.) [ogni comunicazione trasmessa da un punto a un altro di una cellula o di un organismo] ≈ impulso, input. ...
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Matematica
Insieme alla retta e al piano, uno degli enti fondamentali della geometria, la cui nozione intuitiva corrisponde all’idea di una posizione sulla retta, nel piano o nello spazio (si tratta cioè di una figura non scomponibile in parti...
PUNTO
Federico Enriques
. Nell'uso comune si chiama "punto" (materiale) un corpicciolo di piccole dimensioni, per es. un sassolino o un granello di sabbia. Ma il matematico conferisce alla parola un senso nuovo e in qualche modo paradossale,...