quasimodoquaṡimòdo. – Nell’espressione domenica q., o di q., con cui viene talora designata la prima domenica dopo Pasqua, cioè la domenica in albis, dalle parole con le quali comincia l’introito della [...] messa in latino di quel giorno: Quasi modo geniti infantes ..., tratte dal versetto 2, 2 della I Epistula Petri. Nella Vulgata, peraltro, la prima parola di tale versetto non è quasi (come è nella tradizione ...
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straniero
1. MAPPA Si dice STRANIERO ciò che appartiene ad altri Paesi, ad altre nazioni (emigrare, andare esule in terra straniera; imparare una lingua straniera, le lingue straniere; avere una pronuncia [...] , al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Salvatore Quasimodo,
Giorno dopo giorno
Vedi anche Accogliere, Bandiera, Colonia, Confine, Territorio, Turismo, Viaggiare ...
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sparuto
agg. [forma ant. del part. pass. di sparire]. – 1. Che si mostra smunto, deperito ed emaciato, soprattutto nel volto, di solito come conseguenza di uno stato di sofferenza o di tensione psico-fisica: [...] : aveva un berretto in capo, da cui sfuggivano alcuni riccioli bianchi e giallastri, come la barbetta sparuta (Bacchelli); cigolio di traini Con le lanterne che oscillano sparute (Quasimodo). ◆ Dim. sparutèllo, detto spec. di bambini o adolescenti. ...
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saraceno
saracèno (ant. o pop. saracino) agg. e s. m. [dal lat. Saracenus, gr. Σαρακηνός]. – 1. s. m. (f. -a) Denominazione generica degli Arabi nel medioevo cristiano, originariamente forse nome di [...] di verdissimi vigneti (Pirandello); al carraio che risale Il colle nitido di luna, lento Tra il murmure d’ulivi saraceni (Quasimodo). 3. s. m. In numismatica, nome con cui fu chiamato il dinar arabo, moneta molto diffusa nel medioevo nei paesi ...
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eliso2
eliṡo2 s. m. – Variante molto com. di elisio s. m.: la Parca Che lei dalle vitali aure del giorno Chiamava a’ cori dell’Eliso (Foscolo); E più non posso tornare nel mio eliso (Quasimodo). ...
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scrollare
v. tr. [der. di crollare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scròllo, ecc.). – Muovere, agitare, scuotere energicamente: s. un albero; guardava quieta il vento dell’autunno S. i rami dei platani [...] e le foglie (Quasimodo); estens., far cadere scrollando (anche fig.): trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi (Pirandello). In partic ...
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subito2
sùbito2 avv. [dal lat. subĭto, avv. dell’agg. subĭtus (v. la voce prec.)]. – 1. a. Immediatamente, prontamente, senza indugio: una luce che appare e s. sparisce; gli telefono s.; ci vado s.; [...] del linguaggio giornalistico e pubblicitario, ispirata dal verso, nonché titolo della raccolta di poesie, Ed è subito sera (1942), di S. Quasimodo con la quale si indica la repentinità con cui un fatto, una situazione e sim. vengono a crearsi e a ...
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distorcere
distòrcere v. tr. [dal lat. distorquēre, comp. di dis-1 e torquēre «torcere», rifatto secondo il verbo semplice] (coniug. come torcere). – 1. a. letter. Storcere; in partic., spostare con [...] una femmina balba, Ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta (Dante); In alto c’è un pino distorto (Quasimodo); segnale distorto, in elettroacustica, che ha subìto una distorsione. Nell’uso ant.: vie distorte, storte (anche fig.); stile distorto ...
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volto
vólto s. m. [lat. vŭltus «faccia, aspetto»]. – 1. Sinon. letter., o comunque di tono più elevato, di viso e faccia: avere un bel v.; essere triste, acceso in volto; pon mente per le strade, sul [...] Leopardi); e come [l’armonia] franse L’uniforme creato in mille v. (Foscolo); v. mutevole d’aria e di colli (Quasimodo). b. L’aspetto esteriore come riflesso della realtà interiore, e quindi il carattere, la natura di qualcuno o di qualcosa: scoprire ...
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raggio
ràggio s. m. [lat. radius, in origine «bacchetta appuntita», poi «raggio luminoso; raggio d’una ruota (perché irradia dal centro come i raggi dalla sorgente di luce); raggio d’una circonferenza», [...] verecondo raggio Della cadente luna (Leopardi); ognuno sta solo sul cuor della terra, Trafitto da un r. di sole: Ed è subito sera (Quasimodo). Usato assol., s’intende il raggio, i raggi del sole, o più spesso la luce del sole, il sole stesso, o anche ...
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Personaggio letterario del romanzo Notre-Dame de Paris (1831) dello scrittore francese V.-M. Hugo (1802-1885); è un nano gobbo, campanaro della cattedrale parigina, una sorta di mostro in cui si mescolano odio e amore. Legato da un affetto quasi...
Poeta italiano (Modica 1901 - Napoli 1968). Premio Nobel per la letteratura (1959). Formatosi nel gusto della poesia ermetica fra Ungaretti e Montale, più vicino a quello per l'essenzialità quasi epigrammatica dell'espressione, per l'altezza...