lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] n. 3 f); l. aperta, articolo di giornale, per lo più di tono polemico, scritto in forma di lettera; lettere al direttore, sezione di un quotidiano o di un periodico che pubblica lettere di lettori che trattano questionidi pubblico interesse (e a cui ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] (o gruppi in genere), ma agire con idee e di volontà propria: a te fia bello Averti fatta p. per te stesso (Dante); essere senz’arte né che essere giudice in causa propria, cioè giudicare diquestioni in cui si è interessati, e quindi con parzialità ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] questioni formali e procedurali. d. Mettere, citare all’o. del giorno: propr., citare onorevolmente nell’ordine del giorno militare un soldato, un ufficiale, un reparto che si siano particolarmente distinti in fatti d’armi, in episodî di valore ...
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rapporto
rappòrto s. m. [der. di rapportare]. – 1. a. Resoconto, per lo più scritto e steso in forma essenziale, di un fatto al quale la persona stessa abbia assistito o intorno al quale abbia indagato: [...] gli impiegati civili, e per ogni periodo di servizio per gli ufficiali e i sottufficiali delle forze armate; r. diplomatico, fatto da un agente diplomatico al proprio governo in merito a questioni connesse con la missione affidatagli presso uno stato ...
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pseudofamiglia
s. f. Famiglia che solo apparentemente rientra nei canoni tradizionali. ◆ «Conosco molti amici gay che vivono serenamente in coppia, magari da molti anni. Ma non c’è alcun bisogno di mettersi [...] , chiariamo anche le questioni delle quote, tra persone intelligenti che si vogliono bene. Basta un atto privato fatto come si deve. richiamo a pseudomatrimoni o pseudofamiglie: chi ha deciso di convivere vuole norme, non ideologia» [Giuseppe Fioroni ...
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questionequestióne (letter. o pop. quistióne) s. f. [dal lat. quaestio -onis, der. di quaerĕre «chiedere, interrogare», part. pass. quaestus]. – 1. a. letter. Domanda, interrogazione: formulare una [...] , il caso, la persona in questione, di cui si sta discutendo o, più semplicem., di cui si parla. Determinando l’àmbito di principio; q. formale o sostanziale, e, nel linguaggio giur., q. di diritto, q. di procedura, in contrapp. a q. difatto, di ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] accertato: g. difatto, se le questioni risolte riguardano l’accertamento dei fatti; g. di merito, se riguardano il diritto sostanziale; g. di rito, se riguardano lo svolgimento del processo. In senso più ampio, e più comune, tutta l’attività che si ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] anche: aver che f. (o da f.) con qualcuno, avere questioni da sbrigare con lui; aver da f., essere occupato; darsi impiegati?; iperb., farò poltiglia di lui; che hai fattodi me!, in quale stato m’hai ridotto!; posso fare di lui ciò che voglio, posso ...
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verdetto2
verdétto2 s. m. [dall’ingl. verdict, che a sua volta è dal fr. ant. veirdit (mod. verdict), dalla locuz. lat. mediev. vere dictum (propr. «detto con verità»)]. – 1. Nel vecchio ordinamento [...] della Corte d’assise, giudizio dei giurati sulle questionidifatto proposte dal presidente, d’ufficio, o a richiesta delle parti, e formulate in modo che a ciascuna di esse si potesse rispondere semplicemente con un «sì» o con un «no». In tribunali ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] mie (disavventure, disgrazie, amarezze); da giovane, le mie le ho fatte (le mie scappatelle e sim.). 3. Come sost. con valore di proprietà: non facciamo ora questionidi mio e di tuo; in quei tempi, non esisteva né mio né tuo. Preceduto dalla prep. di ...
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Diritto. - Fatto giuridico è qualsiasi avvenimento che abbia per effetto il sorgere, l'estinguersi o il modificarsi d'un rapporto giuridico. L'avvenimento può essere un fatto naturale (per es., la nascita o la morte d'una persona) e lo stesso...
DI PIETRO, Camillo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Roma il 10 genn. 1806 da Domenico e da Faustina Caetani, secondogenito di sette figli.
A partire dalla metà del secolo precedente la famiglia paterna era diventata tra le più in vista della...