nozze
nòzze s. f. pl. [lat. nŭptiae -arum, der. del tema di nubĕre «prendere marito», che prob. in origine significava «velarsi» (dalla stessa radice di nubes «nube»); la -o- aperta è forse dovuta a [...] un incrocio con nox nŏctis «notte»]. – 1. a. Il rito, la cerimonia con cui si celebra il matrimonio (sinon. quindi, ma più pop., di matrimonio): fissare la data delle n.; andare a n., sposarsi; celebrare ...
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fauci
fàuci s. f. pl. [dal lat. fauces; cfr. foce]. – Nella cavità orale dell’uomo e di alcuni animali, la zona di passaggio dalla bocca alla gola; più specificamente, in anatomia umana, istmo delle [...] f., lo spazio limitato dalla radice della lingua, dagli archi o pilastri palatini e dal palato molle, il quale mette in comunicazione la cavità boccale con la faringe. Nell’uso com., si dice soprattutto di animali feroci: le f. di un leone; riferito ...
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depilazione
depilazióne s. f. [der. del lat. depilare: v. depilare]. – 1. Procedimento per asportare o distruggere i peli da alcune parti del corpo, per lo più a scopo estetico, sia temporaneamente, [...] può essere limitata al solo fusto del pelo, come nell’applicazione di depilatorî chimici, o coinvolgere anche la radice, come nell’estrazione meccanica del pelo, o accompagnarsi anche alla distruzione del follicolo (ottenuta con mezzi fisici diversi ...
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cloaca
s. f. [dal lat. cloaca, che deriva dalla stessa radice del gr. κλύζω «lavare, pulire»]. – 1. Condotto sotterraneo che raccoglie e scarica le acque piovane e i liquidi di rifiuto; fogna, chiavica. [...] In usi fig., per mettere in risalto la bruttura morale di un luogo: Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio [è s. Pietro che parla di papa Bonifacio VIII] ... Fatt’ ha del cimitero mio cloaca Del sangue ...
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erwinia
erwìnia 〈ervì-〉 s. f. [lat. scient. Erwinia, dal nome del batteriologo amer. Erwin F. Smith († 1927)]. – Genere di enterobatterî, con una ventina di specie, che invadono i tessuti vegetali producendo [...] lesioni locali (necrosi dei rami del pero, marciume della radice della carota, avvizzimento delle cucurbitacee, marciume nero della patata, ecc.), o anche la morte della pianta. ...
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sanguisugio
sanguisùgio s. m. [comp. (secondo sanguisuga) del lat. sanguis «sangue» e sugĕre «succhiare»]. – Pratica terapeutica, ormai in disuso, che consisteva nell’impiego delle sanguisughe (applicate [...] per lo più sulle regioni temporale, mastoidea, epatica, alla base del torace, alla radice degli arti inferiori) allo scopo di estrarre sangue per decongestionare gli organi profondi. S. artificiale, l’applicazione di ventose sulla cute scarificata. ...
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avventizio
avventìzio (ant. avventìccio o avvenitìzio o avvenitìccio) agg. [dal lat. adventicius, der. di advenire «arrivare»]. – 1. Venuto da fuori: gente a.; la borghesia più piccola e l’avventizia [...] adulte: fusto a., quello che trae origine da una foglia, da una radice, da un callo d’innesto, dalla corteccia di un fusto reciso, ecc.; radici a., quelle caulogene (radici aggrappanti dell’edera) e, in senso stretto, quelle di neoformazione (per es ...
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ipotenar
ipotènar (o ipotènare; non com. ipotenàr o ipotenàre, influenzati dal fr. hypothénar) s. m. [dal gr. ὑποϑέναρ, comp. di ὑπό «sotto» e ϑέναρ «palmo della mano»]. – In anatomia, la prominenza, [...] di forma quasi cilindrica, situata nella regione mediale del palmo della mano, in corrispondenza della radice del mignolo; la sua massa carnosa è data dai muscoli che dal carpo vanno al mignolo. ...
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maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] vena m., la più larga e abbondante di una sorgente; libro m., più com. libro mastro (v. mastro, nel sign. 2); barba, radice m., fittone principale di una pianta; penne m., le remiganti primarie degli uccelli (locuz. usata quasi solo in senso fig.: v ...
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albero dei paternostri
àlbero dei paternòstri (o del roṡàrio) locuz. usata come s. m. – Pianta delle meliacee (Melia azedarach), originaria delle regioni calde paleotropicali, coltivata nei paesi mediterranei [...] per ornamento; dà frutti velenosi per l’uomo, i cui nòccioli sono adoperati per confezionare rosarî. Fornisce legnami da costruzione, olio (dai semi) usato per ardere e in medicina; anche la corteccia della radice ha applicazioni terapeutiche. ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. dei nervi),...
Radice che dopo aver raggiunto una data lunghezza subisce un accorciamento, nella sua parte superiore, visibile come una serie di grinze trasversali. Le radici dei rizomi, bulbi e tuberi sono per lo più c. (dette anche tiranti); esse hanno il...