emiparassita
s. m. e f. [comp. di emi- e parassita] (pl. m. -i). – In botanica, pianta verde parzialmente autotrofa, che completa la sua nutrizione minerale attaccandosi alla radice o al caule di altri [...] vegetali verdi (come il vischio) ...
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bambino
s. m. (f. -a) [da una radice onomatopeica *bamb-]. – 1. L’essere umano nell’età compresa tra la nascita e l’inizio della fanciullezza. Nell’uso com., spec. al plur. o con l’articolo indet., bambino [...] può indicare genericam. maschi e femmine: aspettare un b., riferito a gestanti; allattare, svezzare, allevare, educare un b., i b.; l’igiene del b.; c’era una nidiata di bambini. Distinguendo: ha tre bambini, ...
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bambo
s. m. [da una radice onomatopeica *bamb-, da cui anche bambino], letter. ant. – Bambino. Più spesso come agg. (anche region.), ingenuo, stupido: una giovane donna b. e sciocca (Boccaccio); con [...] questo stesso sign., come s. m., e con varianti di forma (per es., milan. bamba), è vivo nell’uso regionale ...
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bambola
bàmbola s. f. [voce onomatopeica infantile, dalla stessa radice di bambino]. – 1. a. Fantoccio di legno, di cartapesta, di celluloide, di materia plastica o d’altro, che rappresenta una bambina, [...] un bambino o una donna, spesso dotato di occhi mobili, di movimento automatico, di apparecchio che imita la voce umana: regalare una b., giocare con la b.; negozio di bambole. b. Per estens., il manichino ...
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momento
moménto s. m. [dal lat. momentum, der. della radice di movere «muovere»; propr. «movimento, impulso; piccolo peso che determina il movimento e l’inclinazione della bilancia», da cui i sign. estens. [...] e traslati di «piccola divisione del tempo (momentum tempŏris)» e di «influenza, efficacia, importanza»]. – 1. a. Minima frazione di tempo, tempo brevissimo. Conforme all’uso lat., si trova talvolta determinato ...
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distale
agg. [dall’ingl. distal, der. di dist(ant) «distante», col suff. -al di ventral, dorsal, ecc.]. – 1. In anatomia, di porzione, estremità o elemento costitutivo di un organo, situato nella parte [...] più distante da un convenzionale punto di origine, che per gli arti è la loro radice, per il tubo digerente la bocca, per le coste la colonna vertebrale, ecc.; il sign. del termine (che si oppone a prossimale) può pertanto coincidere con quello di « ...
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sedano
sèdano (region. sèllero) s. m. [dal gr. σέλινον (lat. selīnum)]. – 1. Ombrellifera erbacea del genere apio (lat. scient. Apium graveolens), spontanea nei luoghi umidi litoranei e preferibilmente [...] altre piante: a. S. di montagna, apiacea (lat. scient. Levisticum officinale) coltivata per utilizzarne i rizomi e le radici come aromi e per scopi terapeutici. b. S. selvatico, nome locale di due ranuncoli: Ranunculus bulbosus, caratterizzato dalla ...
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pi2
pi2 s. m., raro f. – Nome della consonante π, Π, 16a lettera dell’alfabeto greco, corrispondente alla consonante e al segno p dell’alfabeto latino. Nella numerazione greca, un π minuscolo con apice [...] ; si tratta di numero reale irrazionale (cioè decimale illimitato non periodico) e anzi trascendente (non è cioè radice di nessuna equazione algebrica a coefficienti interi): 3,1415926535... Nella pratica si usano in genere i valori approssimati ...
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chionanto
s. m. [lat. scient. Chionanthus (femm.), comp. del gr. χιών «neve» e ἄνϑος «fiore»]. – Genere di piante della famiglia oleacee, con 2 specie, di cui una, Chionanthus virginica, è un arbusto [...] sempreverde, molto ornamentale per la ricca fioritura bianca; negli Stati Uniti si usa la corteccia della radice come tonico, febbrifugo, ecc. ...
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ginestrina
s. f. (o ginestrino m.) [dim. di ginestra]. – 1. Erba perenne delle leguminose papiglionacee (Lotus corniculatus), detta anche mullàghera, comune nei luoghi erbosi e sassosi in tutta Italia, [...] coltivata anche per foraggio, con radice fittonante e profonda, fusti cespitosi e fiori gialli. 2. G. palustre: erba simile alla precedente (Lotus uliginosus), buona foraggera che cresce in luoghi umidi, quando siano coltivati e concimati. ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. dei nervi),...
Radice che dopo aver raggiunto una data lunghezza subisce un accorciamento, nella sua parte superiore, visibile come una serie di grinze trasversali. Le radici dei rizomi, bulbi e tuberi sono per lo più c. (dette anche tiranti); esse hanno il...