canino
agg. [dal lat. caninus]. – 1. Proprio dei cani: urla c.; un latrare canino. In partic.: tosse c. (o cavallina o asinina), la pertosse; fame c., molto forte, rabbiosa, insaziabile. 2. a. Denti [...] nella dentizione umana, i quattro denti, due superiori e due inferiori, situati ai lati degli incisivi, con corona di forma conica; la radice unica solleva il margine del mascellare in una bozza, detta bozza canina. Anche come s. m.: ho un c. che mi ...
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condodendro
condodèndro (o condrodèndro) s. m. [lat. scient. Chondodendron, sinon. Chondrodendron, comp. del gr. χόνδρος nel sign. di «grano, granello» (per i numerosi granelli di cui sono coperti il [...] ; comprende 8 specie, di cui una, Chondodendron tomentosum, presente dal Panama alla Bolivia, fornisce la pereira brava, radice usata dagli indigeni contro il morso dei serpenti, e utilizzata anche in farmacologia per l’estrazione di curarizzanti. ...
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scamonea
scamonèa (o scammonèa) s. f. [dal lat. scammonĕa o scammonĭa, gr. σκαμμωνία e σκαμω-νία]. – 1. Erba perenne delle convolvulacee (lat. scient. Convolvulus scammonia), spontanea nell’Europa sud-orientale [...] -pallidi; dalla pianta si ottengono varî succhi resinosi già usati in commercio: uno più pregiato, che si ricava per incisione delle radici fresche, e due più comuni, la s. di Aleppo, che si presenta in lacrime o in pezzi irregolari, fragile, porosa ...
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masticogna
masticógna s. f. [der. di mastice]. – Erba perenne delle composite tubuliflore (Atractylis gummifera), che cresce nei luoghi aridi del Mediterraneo ed è presente anche nell’Italia merid. e [...] a rosetta, dal cui centro sorge un capolino a fiori rossi, sessile, di 5 o 10 cm di diametro; dalla grossa radice si estrae un succo gommoso-resinoso, odoroso, usato per fare la pania per uccellatori e per curare ulcere degli animali domestici. ...
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petaurista
s. m. [lat. scient. Petaurista, dal lat. class. petaurista, che è il gr. πεταυριστής «acrobata»] (pl. -i). – Genere di roditori sciuridi diffusi nelle foreste dell’Asia merid. e orient., al [...] di sopra dei 900 m di altitudine, noti col nome di taguan: sono tra i più grandi scoiattoli volanti, hanno abitudini notturne, e sono caratterizzati da un ampio patagio teso fra gli arti anteriori e i posteriori, e fra questi e la radice della coda. ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] , derivate, semplici, composte; p. piana, tronca, sdrucciola, bisdrucciola (rispetto alla posizione dell’accento tonico); il tema, la radice, la desinenza, il prefisso, il suffisso di una p.; declinazione, flessione delle p.; la disposizione delle p ...
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costo2
còsto2 s. m. [dal lat. costum o costus, gr. κόστον o κόστος, nome di un pianta aromatica]. – Pianta delle composite tubuliflore (Saussurea lappa), che fornisce la cosiddetta radice di costo del [...] Kashmir, contenente un olio essenziale usato in profumeria; in Cina si brucia nei templi come l’incenso, ed è adoperata per fumare e come afrodisiaco, antielmintico e diuretico ...
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inferiore
inferióre agg. [dal lat. inferior -oris, comparativo di infer o infĕrus: v. infero]. – 1. a. Che si trova più in basso, che sta sotto: la parte i. di un edificio, di una colonna, di una pagina; [...] 3. a. In botanica, piante i., tutti i vegetali sprovvisti di fasci vascolari e con corpo non differenziato in radice, fusto e foglia (contrapp. ai vegetali superiori o tracheofite). b. In zoologia, animali i., espressione priva di preciso significato ...
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varianza
s. f. [der. di variare]. – 1. ant. o letter. Il variare, variazione, modificazione: non cessò di ritrarla in tutti i volti graziosi, pur con qualche leggera v. (D’Annunzio). 2. In biologia, [...] , si dice varianza la media aritmetica dei quadrati degli scarti dei valori dalla loro media aritmetica; la sua radice quadrata, presa con segno positivo, è lo scarto quadratico medio (detto anche deviazione standard). Analisi della v., tecnica ...
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ortaggio
ortàggio s. m. [der. di orto1]. – Nome generico con cui sono comunem. indicate le piante ortensi (v. ortense) e soprattutto la parte della pianta che si utilizza, come radice, tubero, foglie [...] e sim. Per lo più usato al plur.: coltivare, seminare, piantare gli o.; negozio di frutta e ortaggi ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. dei nervi),...
Radice che dopo aver raggiunto una data lunghezza subisce un accorciamento, nella sua parte superiore, visibile come una serie di grinze trasversali. Le radici dei rizomi, bulbi e tuberi sono per lo più c. (dette anche tiranti); esse hanno il...