micodomazio
micodomàzio s. m. [comp. di mico- e domazio]. – In patologia vegetale, ipertrofia indotta da funghi sulle radici di certe piante. ...
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ceanoto
ceanòto s. m. [lat. scient. Ceanothus, dal gr. κεάνωϑος, sorta di pianta spinosa]. – Genere di piante dicotiledoni della famiglia ramnacee, con circa 50 specie del Nord America: sono alberetti [...] infiorescenze molto compatte, simili a capolini o racemi. La maggior parte delle specie, molto decorative, vengono coltivate nei giardini; le foglie di Ceanothus americanus vengono usate come tè; le radici e le foglie, in passato, come astringenti. ...
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lapie
lapié ‹lapi̯é› (o lapiaz) s. m., fr. [voce alpina (cfr. canavesano lapiàs «rupe», savoiardo labié «lavagna»), der. del lat. lapis -ĭdis «pietra»] (pl. lapiés ‹lapié›). – In geografia fisica, scanalatura, [...] ), per opera dell’azione solvente delle acque meteoriche, eventualmente coadiuvate da acidi umici e dall’anidride carbonica emessa dalle radici della vegetazione ricoprente la roccia stessa; si hanno lapiés scanalati, a solchi, a creste, a guglia, di ...
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cipresso
ciprèsso s. m. [lat. cupressus e più tardi cypressus (per incrocio con cyparissus dal gr. κυπάρισσος), prob. voce di origine mediterranea]. – 1. a. Genere di piante arboree della famiglia cupressacee [...] galbuli, ha il portamento del larice, e come questo perde le foglie in autunno; cresce nei luoghi paludosi ed emette radici respiratorie alte fino a 1 m; in Italia si coltiva per ornamento e intensivamente, perché fornisce un legno leggero, ma forte ...
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micorriza
micorriża s. f. [comp. di mico- e -riza]. – In botanica: 1. Particolare forma di simbiosi tra il micelio di un fungo e le radici di una pianta superiore: il fungo aumenta la capacità di assorbimento [...] maggior parte delle famiglie di piante superiori), in cui le ife del fungo penetrano nelle cellule della corteccia della radice, e m. ectotrofiche (caratteristiche di alcuni gruppi quali fagacee, pinacee e salicacee), in cui le ife fungine rimangono ...
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cebrionidi
cebrïònidi s. m. pl. [lat. scient. Cebrionidae, dal nome di Cebrione (gr. Κεβριόνης), mitico auriga di Ettore nell’Iliade]. – Famiglia d’insetti coleotteri, che comprende specie di mediocri [...] dimensioni, robuste, allungate, di colore giallastro e ferruginoso; le larve vivono sottoterra e si nutrono di radici, riuscendo spesso dannose. In Italia si trovano una dozzina di specie, di cui la più diffusa è Cebrio dubius. ...
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conciante
agg. e s. m. [part. pres. di conciare]. – 1. agg. Che concia, che serve a conciare. 2. s. m. Sostanza, di origine vegetale (come cortecce, foglie, radici, legni, ecc.) o sintetica, che, nella [...] concia delle pelli, fissandosi chimicamente alle catene proteiche costituenti le fibre del derma, rende quest’ultimo impenetrabile all’acqua, cioè lo trasforma in cuoio ...
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canaigre
‹kanèġr› s. f., fr. – Nome commerciale di un’erba perenne della famiglia chenopodiacee (Rumex hymenosepalus), coltivata nell’America Settentr. per le radici tuberose che, ricche di tannino, [...] si usano per la concia delle pelli, cui conferiscono un colore giallo ...
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cipripedio
cipripèdio s. m. [lat. scient. Cypripedium, comp. del lat. Cypris, epiteto di Venere, e pes pedis «piede»]. – Genere di piante orchidacee, con una cinquantina di specie dell’emisfero boreale, [...] . Cypripedium calceolus), specie rara delle Alpi e dei rilievi prealpini, molto rara negli Appennini (Abruzzo); il rizoma e le radici del c. pubescente (C. pubescens), dell’America Settentr., vengono usati come tonici, stimolanti e antispasmodici. ...
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tabulari, radici In botanica, radici di alcuni alberi tropicali (per es. Ficus, Sterculia), le quali si sviluppano dalla base del tronco estendendosi sul terreno a raggiera; in seguito a ineguale accrescimento (epitrofia) del corpo legnoso prendono...
Francesco Daveri
Le radici economiche della discriminazione
Una regolarità statistica riscontrata ovunque indica che le donne guadagnano meno degli uomini anche quando hanno le loro stesse competenze e svolgono l’identica attività. L’ampia...