morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la [...] sia ai lessemi sia ai monemi) possono essere isolati, come le preposizioni e le congiunzioni, o uniti alla radice, come affissi, desinenze, alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», sono morfemi di- prefisso ...
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caulogeno
caulògeno agg. [comp. del gr. καυλός «caule» e -geno]. – In botanica, che ha origine dal caule (fusto o rami): radici c., le radici che in molte graminacee si formano ai nodi del fusto e dei [...] rami striscianti ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] di ridurre a una determinata condizione, o quello di esporre, proporre; un certo numero di locuz. equivalgono a verbi della stessa radice (per es., m. a nuovo, rinnovare; m. in armi, armare; m. in esecuzione, eseguire, ecc.). Si registrano qui di ...
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diradicare
v. tr. [lat. *deradīcare, der. di radix -īcis «radice», col pref. de-] (io diràdico, tu diràdichi, ecc.), letter. – Svellere dalle radici, sradicare: d. le erbe; piante diradicate; fig.: doversi [...] usare ogni studio per d. dagli animi le passioni (Sc. Maffei); la città Diradicata dalle fondamenta (D’Annunzio). ◆ Part. pass. diradicato, anche come agg.; in araldica, attributo dell’albero che mostra le radici. ...
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tesio
teṡìo s. m. [lat. scient. Thesium, dal gr. ϑησεῖον, nome di una pianta]. – Genere di piante della famiglia santalacee, con oltre 200 specie delle regioni temperate, spec. dell’Africa e della regione [...] mediterranea, di cui una piccola parte (chiamata linaiola) in Italia, soprattutto in luoghi aridi: sono erbe perenni o arbusti, con foglie piccole, spesso emiparassite, che si attaccano per mezzo delle loro radici alle radici di altre piante. ...
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abbarbicare
v. intr. e intr. pron. [der. di barba 1] (io abbàrbico, tu abbàrbichi, ecc.; aus. essere). – Iniziare l’emissione delle radici da parte di talee o di piantine germinanti. Più genericamente, [...] ; s’è abbarbicato al suo paese e non vuol muoversi di lì. ◆ Part. pres. abbarbicante; come agg., in botanica, radice abbarbicante, radice caulogena, priva di funzione assorbente, corta, non ramificata, che serve a fissare a un sostegno il fusto o i ...
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variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento [...] nel passaggio da un coefficiente al successivo: per la regola di Cartesio il numero di tali variazioni è uguale al numero delle radici positive dell’equazione oppure lo supera di un numero pari (lo stesso vale per le permanenze di segno rispetto alle ...
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risolutivo
(ant. resolutivo) agg. [der. del lat. resolutus, part. pass. di resolvĕre «risolvere»]. – 1. Che risolve, che ha la capacità, la funzione e lo scopo di sciogliere e annullare, o di scomporre, [...] (v. risoluzione, n. 5 a). c. In matematica, formula r., formula che fornisce direttamente la soluzione di un problema o le radici di un’equazione; si conosce per taluni problemi elementari e per le equazioni di certi tipi ben determinati, per es., la ...
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ectomicorriza
ectomicorriża s. f. [comp. di ecto- e micorriza]. – In botanica, struttura derivante dall’associazione simbiotica tra ife fungine e radici delle piante, localizzata esternamente nelle parti [...] apicali delle radici, con penetrazione nel tessuto corticale da parte del fungo simbionte; è caratteristica della maggior parte delle latifoglie e delle conifere, ed è contrapp. a endomicorriza. ...
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psofocarpo
s. m. [lat. scient. Psophocarpus, comp. del gr. ψόϕος «strepito» e -carpus «-carpo»]. – Genere di piante leguminose papiglionacee con una decina di specie delle regioni tropicali dell’Asia [...] e legume quadrangolare; alcune specie, come Psophocarpus tetragonolobus dell’India e P. longepedunculatus dell’Africa, sono coltivate nelle regioni calde per le radici tuberizzate che, come i semi e le giovani foglie, sono utilizzate come cibo. ...
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tabulari, radici In botanica, radici di alcuni alberi tropicali (per es. Ficus, Sterculia), le quali si sviluppano dalla base del tronco estendendosi sul terreno a raggiera; in seguito a ineguale accrescimento (epitrofia) del corpo legnoso prendono...
Francesco Daveri
Le radici economiche della discriminazione
Una regolarità statistica riscontrata ovunque indica che le donne guadagnano meno degli uomini anche quando hanno le loro stesse competenze e svolgono l’identica attività. L’ampia...