errore
erróre s. m. [dal lat. error -oris, der. di errare «vagare; sbagliare»]. – 1. letter. L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio: gli e. di Ulisse; E lo aspettava la brumal Novara E a’ tristi [...] . se la pensi così; cadere, essere tratto in e.; indurre in e.; confutare un e.; ricredersi di un e.; e. di ragionamento; sono e. di concetto, non di forma. In partic., nel linguaggio giur., falsa rappresentazione della realtà: e. di fatto, mancata o ...
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ossequio
ossèquio s. m. [dal lat. obsequium, der. di obsĕqui «secondare, obbedire, accondiscendere»]. – Sentimento di profondo rispetto e di riverenza verso persona di alto grado o di alti meriti: ho [...] alla signora; con altro sign., ossequi!, tanti o.!, formula con cui si conclude bruscamente una disputa, s’interrompe un ragionamento, o ci si ritira da una discussione. Locuzioni: in (o per) ossequio a qualcuno, per tener fede al rispetto dovutogli ...
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puntale2
puntale2 agg. [der. di punto2]. – Forma ant. per puntuale, esatto, preciso. ◆ Avv. puntalménte, esattamente, punto per punto: vi priego, padre mio buono, che così puntalmente d’ogni cosa mi [...] domandiate come se mai confessato non mi fossi (Boccaccio); si ridusse a ragionamento col conte, e puntalmente gli aperse tutto ciò che da la donna gli era stato detto (Bandello). ...
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tantafera
tantafèra (o tantaferata) s. f. [etimo incerto; cfr. cantafera], tosc., ant. o raro. – Ragionamento o discorso lungo, noioso, oltre che vuoto e incoerente: Ladre tantaferate a ritornelli Udimmo [...] troppe (Carducci) ...
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strampalato
agg. [etimo incerto: forse sovrapposizione di strambo a trampoli (tosc. trampali)]. – Di persona, che pensa e si comporta in modo strano, imprevedibile, non conseguente: è un tipo s.; che [...] , che si caratterizza per mancanza o scarsezza di logica, o che contrasta con il comune modo di pensare e di agire: discorso, ragionamento s.; è proprio un’idea s.; una risposta, una proposta s.; frasi, metafore s.; una di quelle tue immagini s. che ...
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stranezza
stranézza s. f. [der. di strano]. – 1. a. Il fatto, la caratteristica di essere strano, cioè insolito, singolare, stravagante: a nessuno sfuggì la s. del suo comportamento, di quelle sue parole; [...] suo modo di vestire; mi è simpatica proprio per la sua s.; è successo così, per una s. del caso. b. Atto, comportamento, ragionamento o discorso strano, da persona strana: ne fa (o ne dice) di s., quel ragazzo!; basta con queste s.!; le sue s. ormai ...
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puntello
puntèllo s. m. [prob. der. di punta1, o forse der. di ponte, raccostato a punta1]. – 1. Sbarra di legno o di metallo, opera muraria e, in genere, elemento ad asse verticale, o anche inclinato [...] altri a mantenerla in vita; e scherz. o iron.: andare avanti a forza di puntelli, a forza di aiuti, di sovvenzioni, di prestiti; ragionamento che ha bisogno di puntelli, non molto chiaro e convincente di per sé e che perciò deve ricorrere a prove e ...
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avviluppare
v. tr. [der. di viluppo]. – 1. Avvolgere formando un viluppo, aggrovigliare : a. il filo, a. una matassa; fig., confondere insieme, intricare: avviluppava parole senza senso; avviluppa promesse [...] tutto avviluppato nel mantello; impigliato: si trovò avviluppato nella rete; fig., letter., disordinato, confuso, intricato: ragionamento, discorso avviluppato; Poi che lasciâr gli avviluppati calli (T. Tasso); incerto, impedito nei movimenti: entra ...
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sconclusionatezza
sconcluṡionatézza s. f. [der. di sconclusionato]. – Carattere di ciò che è sconclusionato; incoerenza, incongruenza: la s. di un ragionamento, di un discorso, di un’affermazione. ...
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sconclusionato
sconcluṡionato agg. e s. m. (f. -a) [der. di conclusione, col pref. s- (nel sign. 2)]. – Che manca di una conclusione, o non riesce a trarre le giuste conclusioni; disordinato, incoerente: [...] un ragionamento s.; un racconto, un tema prolisso e s.; discutevano urlando a tutta gola, con discorsi che non finivano mai, sconclusionati (Pasolini); per estens., di persona inconcludente, incapace di realizzare i fini che si propone e anche di ...
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Nella logica antica, ogni processo discorsivo della mente o ragione, che, muovendo da alcune premesse, perviene a una conclusione. Se questo procedimento va dall’universale al particolare, o dal più generale al meno generale, si ha il r. deduttivo,...
ragionamento
Il termine ha più valori: " argomentazione ", " esposizione " o " trattazione ", " dialogo " o " discorso "; v. RAGIONARE; ragione.
In Pg XVIII 1 posto avea fine al suo ragionamento / l'alto dottore, il termine sta per " svolgimento...