ineccepibilità s. f. [der. di ineccepibile]. - [l'essere ineccepibile, riferito spec. a teoria, ipotesi e sim.: i. di un ragionamento] ≈ impeccabilità, inappuntabilità, inattaccabilità, irreprensibilità. [...] ↔ attaccabilità, eccepibilità, inesattezza, irregolarità ...
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inferenza /infe'rɛntsa/ s. f. [der. di inferire]. - 1. (filos.) [procedimento logico per cui, date certe premesse e certe regole, una conclusione consegue come logicamente necessaria: dimostrare per i.] [...] ≈ deduzione. ‖ sillogismo. ↔ induzione. 2. (estens.) [ragionamento condotto sulla base di indizi e probabilità: i. legittima, arbitraria] ≈ [→ INDUZIONE (1. b)]. ...
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inficiare v. tr. [dal lat. mediev. inficiari, class. infitiari "sconfessare", der. del tema di fatēri "confessare"] (io infìcio, ecc.). - 1. (giur.) [rendere dubbia o sospetta la validità di un atto o [...] la testimonianza] ≈ infirmare, invalidare. ↔ confermare, convalidare. 2. (estens., lett.) [togliere valore a una teoria, un ragionamento e sim.: i. una tesi] ≈ confutare, contraddire, infirmare, (non com.) refutare. ↑ screditare, smentire. ↔ avallare ...
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infirmare v. tr. [dal lat. infirmare "indebolire"], lett. - 1. (giur.) [rendere dubbia o sospetta la validità di un atto o di una asserzione: questi fatti infirmano la testimonianza] ≈ e ↔ [→ INFICIARE [...] (1)]. 2. (estens.) [togliere valore a una teoria, un ragionamento e sim.] ≈ e ↔ [→ INFICIARE (2)]. ...
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ripugnare (non com. repugnare) v. intr. [dal lat. repugnare, der. di pugnare "combattere", col pref. re-] (io ripugno, ... noi ripugniamo, voi ripugnate, e nel cong. ripugniamo, ripugniate; aus. avere) [...] ), accogliere (ø), acconsentire. b. [di tesi, ipotesi e sim., non presentare concordanza con qualcosa: il tuo ragionamento ripugna all'evidenza] ≈ (non com.) confliggere (con), contrastare (con), discordare (con), opporsi, stridere (con), urtare (con ...
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risibilità /risibili'ta/ s. f. [der. di risibile]. - [l'essere degno di derisione: r. di uno sciocco ragionamento, di un'assurda pretesa] ≈ ridicolaggine, ridicolezza. ↔ serietà. ↑ gravità, solennità. ...
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risultare /risul'tare/ (meno com. resultare) [dal lat. resultare, der. di saltare, col pref. re-; propr. "saltare indietro, rimbalzare"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [venire fuori come risultato di una [...] frattura] ≈ emergere, evidenziarsi, rivelarsi, (fam.) saltare (o venire) fuori. 2. [venire fuori come conseguenza di un ragionamento, come effetto di una causa, ecc.: ne risulta quindi una maggiore responsabilità dell'imputato] ≈ conseguire, derivare ...
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insomma /in'som:a/ (non com. in somma) [grafia unita di in somma, lat. class. in summa]. -■ avv. [con valore riassuntivo per concludere un ragionamento o un'esposizione analitica, per introdurre un giudizio [...] complessivo e sim.: i., il nocciolo della questione è questo] ≈ in breve, in conclusione, in definitiva, in fin dei conti, infine, in sostanza. ■ interiez. 1. [per esprimere impazienza, irritazione: i., ...
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tautologia /tautolo'dʒia/ s. f. [dal gr. taytología, comp. di tayto- "tauto-" e -logía "-logia"]. - (filos.) [proposizione, ragionamento e sim., che, proponendosi di definire qualcosa, ripete nel predicato [...] ciò che già è detto nel soggetto] ≈ circolo vizioso, diallelo, petizione di principio. ‖ truismo ...
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Nella logica antica, ogni processo discorsivo della mente o ragione, che, muovendo da alcune premesse, perviene a una conclusione. Se questo procedimento va dall’universale al particolare, o dal più generale al meno generale, si ha il r. deduttivo,...
ragionamento
Il termine ha più valori: " argomentazione ", " esposizione " o " trattazione ", " dialogo " o " discorso "; v. RAGIONARE; ragione.
In Pg XVIII 1 posto avea fine al suo ragionamento / l'alto dottore, il termine sta per " svolgimento...