riaprire
v. tr. [comp. di ri- e aprire] (coniug. come aprire). – 1. Aprire di nuovo: r. la porta, la finestra, le imposte, una cassa, un cassetto, l’armadio, il rubinetto dell’acqua. Locuz. particolari: [...] di nuovo a essere frequentati o a funzionare: r. le scuole, una via, un ponte, i giardini pubblici, il museo civico; r. un ristorante, un’agenzia; r. bottega, rimettere su il negozio chiuso per fallimento o per altra ragione era stato dichiarato ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] ambizione de’ Viniziani, che volsono guadagnarsi mezzo lo statodi Lombardia per quella venuta (Machiavelli); e con un infinito o non voglia, ci deve andare; volere o no, la legge dà ragione a lui; scherz., volere o volare, per amore o per forza ( ...
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riconoscere
riconóscere v. tr. [lat. recognōscĕre, comp. di re- e cognōscĕre «conoscere»] (coniug. come conoscere). – 1. Accorgersi e rendersi conto, da qualche segno o indizio, che una persona o cosa [...] nuovo partito. 4. Dichiarare di conoscere, nel senso di ammettere, confessare: riconobbe le ragioni dell’avversario (oppure che l’avversario aveva ragione); non vuol r. la propria inferiorità; devi r. che sei stato trattato gentilmente; riconosco il ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante [...] p.; è solo un p., nell’offrire un regalo di modesto valore intrinseco, ma significativo come manifestazione di affetto, di gratitudine, e sim. d. Statodi ansia, di agitazione, di preoccupazione: essere, stare in pensiero per qualcuno (quando arrivi ...
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ridurre
(ant. redurre, ridùcere, redùcere) v. tr. [lat. redūcĕre «ricondurre», comp. di re- e ducĕre «condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Ricondurre, far tornare al luogo di partenza, oppure al luogo [...] qualcuno (con la persuasione, ecc.) alla ragione, all’obbedienza, al dovere. 2. Condurre a uno stato o a una situazione diversi da quelli (di cose), ritirarsi, restringersi, diminuire di quantità, di volume o di numero, di importanza, di qualità o di ...
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rientrare
v. intr. [comp. di ri- e entrare] (io rïéntro, ecc.; aus. essere). – 1. a. Entrare di nuovo in un luogo da cui si era usciti: rientrò in casa per la porta di servizio; rientrai nel negozio [...] . anche in altri giochi), poter continuare nel gioco dopo esserne stati eliminati, avendo superato con le carte da «pagare» il punteggio Di materie che, asciugandosi, seccandosi, o per altra ragione, diminuiscono di lunghezza, o di superficie, o di ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] con il verbo al cong.: mi chiedo p. tu sia stato zitto. Anche usato ellitticamente: sembrava preoccupato, ma non ci disse ma in funzione di pronome relativo, come equivalente di per cui (per il quale, per la quale): vi dirò la ragione p. la penso ...
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giustizia
giustìzia s. f. [dal lat. iustitia, der. di iustus «giusto»]. – 1. a. Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno [...] o attribuendogli ciò che gli spetta; con sign. attenuato, riconoscere le ragionidi uno, apprezzarne giustamente le qualità e i meriti: ti debbo rendere g., il torto è tutto suo; è sempre stato un galantuomo: questa g. gli va resa; rendere g. al ...
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ammettere
amméttere v. tr. [lat. admĭttĕre, comp. di ad- e mĭttĕre «mandare»] (coniug. come mettere). – 1. a. Far entrare, introdurre presso qualcuno: a. alla propria presenza, a. alla presenza del comandante; [...] liceo; è stato ammesso a frequentare il corso d’informatica; in partic., assumere una persona a far parte di un’organizzazione o , e anche in un istituto di cura o di ricovero. 2. a. Permettere, concedere: non a. ragioni, non a. discussioni; è ammesso ...
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relativita
relatività s. f. [der. di relativo]. – 1. La condizione, la natura e il carattere di ciò che è relativo: r. di un giudizio, di una valutazione, o di un valore, di un’esperienza; r. della conoscenza [...] relativi, in quanto variano se il sistema di riferimento viene, per una qualsiasi ragione, cambiato. Con sign. specifico, il della velocità della luce dallo statodi moto della sorgente che la emette, è stato posto da Einstein a fondamento della ...
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Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si trovano nelle idee di N. Machiavelli,...
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni,...