stabile
stàbile agg. e s. m. [dal lat. stabĭlis, der. di stare «stare fermo»]. – 1. a. agg. Ben basato o equilibrato, ben fermo e capace di resistere a forze e sollecitazioni esterne: fondamenta s., [...] delle cause perturbatrici. c. In fisica, di un sistema che rimane nello stesso stato (statico o dinamico) quando non è , un soggetto, tendono automaticamente a tornare qualora per qualsiasi ragione se ne siano allontanati. g. In matematica, con varî ...
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operare
(ant. o poet. oprare; ant. ovrare) v. intr. e tr. [lat. operari «lavorare, essere attivo», der. di opus opĕris «opera, lavoro»] (io òpero, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Agire: [...] abilità. Frequente l’uso trans., sottoporre a operazione: il paziente è stato operato ieri; si è dovuto operarlo d’urgenza; o. (un malato) allo stomaco, al cervello; o. di appendicite, di ernia, ecc.; anche riferito alla parte malata: o. un’appendice ...
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piangere
piàngere (ant. o poet. piàgnere) v. intr. e tr. [lat. plangĕre «percuotere, battersi il petto, piangere lamentandosi»] (io piango, tu piangi, ecc.; pass. rem. piansi, piangésti, ecc.; part. [...] le offese patite; fam., pianger miseria, di chi si lamenta sempre, a torto o a ragione, d’essere povero, di non avere mezzi; prov.: chi è quella gente stato Che piange l’avarizia, per purgarmi (Dante). 4. intr., fig. Nell’uso poet., di suoni lamentosi ...
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massiccio
massìccio agg. e s. m. [der. di massa]. – 1. agg. (pl. f. -ce) a. Di oggetto costituito da una massa compatta di materia solida (per lo più di alta densità), senza vuoti interni: sbarra d’oro [...] ragione in tutto, anche quando ne dirà di quelle così massicce (Manzoni); un libro, un trattato m., di solida dottrina, oppure pesante, noioso. Anche di azione che abbia particolari caratteristiche di , dopo essere state intensamente corrugate, furono ...
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breve1
brève1 (ant. briève) agg. [lat. brĕvis]. – 1. a. Di poca durata, detto del tempo o di un fatto che si estenda nel tempo: la vita è b., o ha b. durata; una gioia, una felicità b., una b. illusione; [...] dovrà essere raggiunto in tempi b.; è stato approvato un programma a b. termine (per farla b.), dovette riconoscere che avevo ragione io; non com., andare per tutto ritornò come prima. 2. Di poca estensione: un b. tratto di strada, un b. tragitto, ...
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quanto1
quanto1 agg., pron., avv. e s. m. [lat. quantus agg., quantum avv.]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, la quantità, come grandezza o misura (numero), estensione o durata, di singoli [...] seguito da un partitivo: q. c’è di vero in ciò che mi è stato detto? Come avv.: q. dobbiamo camminare ancora ragione; seguito da un sost. o attributo, col sign. di «come, nella funzione, nella qualità di»: in q. ambasciatore, gli è dovuto il titolo di ...
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nasologia
s. f. 1. Nella letteratura e in usi satirici o scherz., scienza che studia i nasi, discorso o trattato che verte intorno al naso, considerato come tratto identificativo del volto umano. 2. [...] verità: il naso è stata la risorsa dell'Italia, che spesso era irregolare, approssimativa ma arrivava a lume di naso dove gli inglesi profumi di gonna negli stessi anni in cui Beethoven celebrava la virtù dell'uomo eroico. E aveva ragione la ...
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fondo2
fóndo2 s. m. [lat. fŭndus]. – 1. a. La parte inferiore di una cosa, e spec. di un recipiente o d’altra cavità: il f. della bottiglia, della botte, di un bicchiere; bere, vuotare un fiasco fino [...] : in f., sei tu che ci rimetti; ripetuto: in f. in f., avevi ragione tu. 6. Punto di fondo: nome generico di qualsiasi punto di ricamo eseguito stringendo fortemente determinati gruppi di fili del tessuto per ottenere un motivo a traforo; si usa come ...
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mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta [...] Platone, rappresentazione verosimile, in forma di allegoria, di realtà inattingibili da parte della ragione): i m. della genesi del . 19°, è stato oggetto di teorie che lo hanno interpretato, volta a volta, come espressione di una fase dello sviluppo ...
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virtu
virtù (ant. virtude o virtute, e anche vertù, vertude o vertute) s. f. [lat. virtus-ūtis «forza, coraggio», der. di vir «uomo»; il sign. moderno è dovuto principalmente al lat. cristiano]. – 1. [...] , auditiva; Innata v’è la virtù che consiglia (Dante), la ragione; Ma non può tutto la virtù che vuole (Dante), la volontà straordinarî: la v. di una formula magica; Egli aveva l’anello assai caro ... per alcuna vertù che stato gli era dato a ...
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Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si trovano nelle idee di N. Machiavelli,...
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni,...