naturalita
naturalità (ant. naturalitade) s. f. [dal lat. tardo naturalĭtas -atis], letter. ant. – 1. Qualità, condizione di ciò che è naturale: nel quale unimento di propia sua natura l’anima corre [...] tosto e tardi ... E la ragionedi questa naturalitade può essere questa (Dante). 2. Statodi cittadinanza concesso allo straniero: lettera di n., la lettera o il decreto con cui veniva concessa la naturalizzazione. ...
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controriformatore
s. m. e agg. Chi o che pensa e agisce con spirito controriformistico e conservatore. ◆ [Richard] Popkin racconta la storia della crisi scettica che si sviluppò durante il tardo Rinascimento, [...] 2000, p. 37, Scienza e Filosofia) • Non c’è ragione al mondo per attenuare in questo momento le distinzioni tra maggioranza e Politica) • a fronte di una legislatura targata centrodestra in cui sono state comunque varate alcune riforme fondamentali ...
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malconcio
malcóncio agg. [comp. di male1 e concio1 «conciato»] (pl. f. -ce). – Di cosa, ridotta in cattivo stato, non più usabile, perché rotta o vecchia: vestiti, libri, mobili malconci. Di persona, [...] ridotta male per le percosse ricevute o per altra ragione: uscire m. da una zuffa; era tutto pesto e malconcio; i bravi del gentiluomo, visto ch’era finita, si diedero alla fuga, malconci (Manzoni). ...
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privilegiare
v. tr. [der. di privilegio] (io privilègio, ecc.). – 1. Accordare un privilegio, un favore o un vantaggio particolare (che, se precisato, viene introdotto con le prep. con, per, di): l’uomo [...] è stato privilegiato sugli altri animali per (o con) il dono della ragione; nel 2° secolo dopo Cristo varie città d’Italia lor giacciono intorno (C. Cattaneo); con uso assol., dotare di particolari doni e beni, in quantità superiore rispetto ad altri: ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] anche segnale. c. Gesto, atto, parola con cui si manifesta uno stato d’animo o un’intenzione (spec. al plur., e in unione da non perderla, farsi guidare dalla ragione); al contrario: non ha più la testa a s., di chi vacilla col cervello: aveva bevuto ...
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pangiuridicismo
(pan-giuridicismo), s. m. Tendenza a far prevalere i valori giuridici nella vita e nei rapporti che regolano una società complessa. ◆ È […] patologica sia la condizione (che era propria [...] ha a che fare con il fatto che in un Paese in cui impera il «pangiuridicismo» (da legulei), l’espressione RagiondiStato diventa un’oscenità o una bestemmia. (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 30 novembre 1998, p. 1, Prima pagina) • Non è ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] le espressioni v. di scambio (cioè v. commerciale, v. di mercato, v. venale), e quindi con ragionedi scambio o con legale e fiduciario emessa dallo stato (biglietti distato), i titoli di credito dell’istituto di emissione e delle banche autorizzate ...
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altri
pron. indef. m. sing. [lat. alter]. – Altra persona: Venite a noi parlar, s’altri nol niega! (Dante); non rimane altri che lui. Con valore più indeterminato, qualcun altro, qualcuno: non vorrei [...] ma a. mi darà ragione. In correlazione: Come per l’aria ... fuggon li storni da l’audace smerlo, Così di quella squadra ormai disfatta , seguito da che, nessun altro che, nessuno al di fuori di lui: il colpevole non può essere stato a. che lui. ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] In passato, è stato denominato sesto s. un ipotetico senso nascosto, globalmente capace di percepire per vie maggior parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (Dante). In partic., i s., gli appetiti fisici, ...
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possesso2
possèsso2 s. m. [dal lat. tardo possessus -us, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. a. Nel linguaggio giur., potere di fatto che si esercita su una cosa, su un bene, [...] , rivendicare, perdere il p. di un bene; possesso distato, espressione del diritto di famiglia che ha rilievo quando, mancando per qualsiasi ragione l’atto di nascita, si voglia provare lo statodi figlio legittimo a carico di un soggetto, a partire ...
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Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si trovano nelle idee di N. Machiavelli,...
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni,...