senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] In passato, è stato denominato sesto s. un ipotetico senso nascosto, globalmente capace di percepire per vie maggior parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (Dante). In partic., i s., gli appetiti fisici, ...
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possesso2
possèsso2 s. m. [dal lat. tardo possessus -us, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. a. Nel linguaggio giur., potere di fatto che si esercita su una cosa, su un bene, [...] , rivendicare, perdere il p. di un bene; possesso distato, espressione del diritto di famiglia che ha rilievo quando, mancando per qualsiasi ragione l’atto di nascita, si voglia provare lo statodi figlio legittimo a carico di un soggetto, a partire ...
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ageismo
s. m. Forma di pregiudizio e svalorizzazione ai danni di un individuo, in ragione della sua età; in particolare, forma di pregiudizio e svalorizzazione verso le persone anziane. ◆ È per assonanza [...] Butler [statunitense, 1927-2010, ndr], psichiatra e geriatra, coniò il termine ageism (da age: età), che trent’anni dopo sarebbe stato accolto nella lingua francese come âgisme e ben più tardi in quella italiana come ageismo: parola e concetto da noi ...
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istinto
s. m. [dal lat. instinctus -us, der. di instinguĕre «eccitare»]. – 1. In senso stretto, impulso, tendenza innata che provoca negli animali e nell’uomo comportamenti che consistono in risposte [...] in contrasto con la ragione, spinga gli individui a compiere atti o a seguire comportamenti proprî di tutta la specie umana, come fine immediato la rimozione di una tensione somatica o di uno statodi eccitazione, e concorrono alla conservazione ...
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RAI.
– 1. s. f. sigla di Radio Audizioni Italia, denominazione assunta dopo la seconda guerra mondiale dall’EIAR (società concessionaria dei servizî di radiodiffusione in Italia), ora correntemente usata [...] per indicare l’ente che gestisce le trasmissioni radiotelevisive distato (la cui ragione sociale è peraltro RAI Radiotelevisione Italiana): i programmi della RAI, l’orchestra della RAI; lavorare alla RAI come giornalista, come presentatore. Con ...
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commissario
commissàrio s. m. [dal lat. mediev. commissarius, der. di committĕre «affidare»]. – 1. Funzionario cui sono affidati determinati compiti e poteri, sia in modo ordinario e permanente, alla [...] esercitate dallo stato e di coordinarle con quelle esercitate dalla regione; c. prefettizio, nominato dal prefetto per reggere le amministrazioni degli enti locali (comune, provincia, ecc.) quando non possano, per qualsiasi ragione, funzionare in ...
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cambio
càmbio s. m. [der. di cambiare]. – 1. a. Permuta di una cosa con un’altra: fare, proporre, accettare un c.; rendere il c., contraccambiare; dare, ricevere in c., fare a cambio. b. In partic., [...] sia libero di variare (sia pure entro certi limiti) in ragione del libero gioco della domanda e dell’offerta di divise sul mercato operazione mediante la quale i biglietti di banca o distato dichiarati decaduti vengono ritirati dalla circolazione ...
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usura1
uṡura1 s. f. [dal lat. usura, propr. «uso, godimento», e quindi «godimento del capitale dato in prestito», der. di usus, part. pass. di uti «usare»]. – 1. Anticam., interesse, frutto del capitale: [...] ne vuole, ché egli non ne vuol meno che a ragionedi trenta per centinaio (Boccaccio); per estens., il prestare denaro a meno com. con usura, in maniera o quantità sovrabbondante: sei già stato compensato a u. per il tuo lavoro, per il favore che mi ...
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utilizzazione
utiliżżazióne s. f. [der. di utilizzare]. – 1. L’azione e l’operazione di utilizzare, il fatto di venire utilizzato: u. dei residui o degli scarti di lavorazione; u. di un impianto; pannelli [...] , u. dei segreti distato, delitto del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, che impiega a proprio o altrui profitto invenzioni o scoperte scientifiche, o nuove applicazioni industriali che egli conosce per ragione del suo ufficio e ...
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ministero
ministèro (ant. ministèrio) s. m. [dal lat. ministerium «servizio, ufficio, carica, impiego» (der. di minister: v. ministro); cfr. mestiere]. – 1. Anticamente (con i sign. che la parola aveva [...] alla carica di cui una persona è investita: avreste prestato a quegli innocenti infelici il ministero che avevan ragionedi chieder ) nei quali è suddivisa in Italia l’amministrazione dello stato e ai quali sono singolarmente preposti i ministri: il ...
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Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si trovano nelle idee di N. Machiavelli,...
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni,...