cambio
càmbio s. m. [der. di cambiare]. – 1. a. Permuta di una cosa con un’altra: fare, proporre, accettare un c.; rendere il c., contraccambiare; dare, ricevere in c., fare a cambio. b. In partic., [...] sia libero di variare (sia pure entro certi limiti) in ragione del libero gioco della domanda e dell’offerta di divise sul mercato operazione mediante la quale i biglietti di banca o distato dichiarati decaduti vengono ritirati dalla circolazione ...
Leggi Tutto
usura1
uṡura1 s. f. [dal lat. usura, propr. «uso, godimento», e quindi «godimento del capitale dato in prestito», der. di usus, part. pass. di uti «usare»]. – 1. Anticam., interesse, frutto del capitale: [...] ne vuole, ché egli non ne vuol meno che a ragionedi trenta per centinaio (Boccaccio); per estens., il prestare denaro a meno com. con usura, in maniera o quantità sovrabbondante: sei già stato compensato a u. per il tuo lavoro, per il favore che mi ...
Leggi Tutto
utilizzazione
utiliżżazióne s. f. [der. di utilizzare]. – 1. L’azione e l’operazione di utilizzare, il fatto di venire utilizzato: u. dei residui o degli scarti di lavorazione; u. di un impianto; pannelli [...] , u. dei segreti distato, delitto del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, che impiega a proprio o altrui profitto invenzioni o scoperte scientifiche, o nuove applicazioni industriali che egli conosce per ragione del suo ufficio e ...
Leggi Tutto
ministero
ministèro (ant. ministèrio) s. m. [dal lat. ministerium «servizio, ufficio, carica, impiego» (der. di minister: v. ministro); cfr. mestiere]. – 1. Anticamente (con i sign. che la parola aveva [...] alla carica di cui una persona è investita: avreste prestato a quegli innocenti infelici il ministero che avevan ragionedi chieder ) nei quali è suddivisa in Italia l’amministrazione dello stato e ai quali sono singolarmente preposti i ministri: il ...
Leggi Tutto
differenziare
v. tr. [der. di differenza] (io differènzio, ecc.). – 1. a. Rendere differente, costituire elemento che permette di distinguere tra persone o cose: l’uso della ragione differenzia l’uomo [...] tensione il cui andamento nel tempo è rappresentato, a meno di costanti moltiplicative, da una funzione che è la derivata temporale tessuti, organi differenziati, che hanno raggiunto il loro stato definitivo e, quindi, funzionale); in cui o per ...
Leggi Tutto
giusnaturalismo
s. m. [der. della locuz. lat. ius naturale «diritto naturale»]. – In filosofia e, più in partic., in filosofia del diritto, tendenza di pensiero sviluppatasi nel sec. 17° che, fondata [...] un «diritto naturale» (relativo ad uno statodi natura originario, anteriore a qualsiasi convivenza organizzata e regolata da leggi quanto più volte contestata, che il giusnaturalismo moderno debba di fatto cominciare con Ugo Grozio (per il quale, a ...
Leggi Tutto
giusto1
giusto1 agg. [lat. iūstus, der. di ius iuris «diritto»]. – 1. a. Di persona, che osserva i principî della giustizia, che opera e giudica secondo giustizia: uomo g.; giudice g. con tutti; fam., [...] trovano al loro stato normale: quarta g., quinta g. (= do - fa, do - sol). 3. a. Sostantivato con valore neutro, solo al sing., ciò che è giusto, la giustizia: volere, operare il g.; essere nel g., avere ragione; ciò che è dovuto di diritto, ciò che ...
Leggi Tutto
calore
calóre s. m. [lat. calor -ōris, der di calere «essere caldo»]. – 1. La sensazione determinata dalla vicinanza o dal contatto del corpo umano con un oggetto o con un ambiente caldi, cioè a temperatura [...] distato (latente, perché la cessione o la sottrazione di calore non è rivelata da una variazione di temperatura); c. specifico, quantità di Sole irraggia sulla Terra, in ragionedi circa 2 calorie a cm2 e a secondo, cioè di circa 1 kilowatt a metro ...
Leggi Tutto
parlamento
parlaménto s. m. [der. di parlare2]. – 1. ant. L’atto, il fatto di parlare, e quindi conversazione, discorso in genere: stare in p.; tener p.; vani, inutili p.; dopo breve, lungo p.; Lo Patre [...] ), eletta direttamente dal popolo in ragionedi un membro per un determinato numero di abitanti, e l’altra, la camera alta (in Italia, il Senato), costituita da membri scelti invece con criterî assai diversi nei varî stati: il P. italiano, francese ...
Leggi Tutto
passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] ai posteri, p. alla storia, e sim. b. Cambiare distato, di condizione, di attività e sim.: p. dalla vita alla morte, dalla questa volta, passi!, modo di ammettere, di perdonare. d. Con la prep. per, esser considerato (a ragione o a torto): passa per ...
Leggi Tutto
Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si trovano nelle idee di N. Machiavelli,...
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni,...