monarca s. m. [dal lat. tardo monarcha, gr. monárkhēs, comp. di mono- "mono-" e -árkhēs "-arca"] (pl. -chi). - 1. (polit.) [negli stati monarchici, la persona in cui si accentra la suprema autorità] ≈ [...] re, regnante, (lett.) sire, sovrano. ‖ imperatore, principe, signore. 2. (estens.) [chi ha un potere assoluto su qualcosa: il m. dell'automobile] ≈ boss, capo, imperatore, padrone, principe, re. ...
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creso /'krɛzo/ s. m. [dal nome di Creso, antico re della Lidia (6° sec. a. C.), famoso per le sue ricchezze]. - [persona ricchissima: essere un c.] ≈ miliardario, nababbo, re Mida, riccone. ↔ miserabile, [...] nullatenente, spiantato, squattrinato ...
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reattino s. m. [der. di re, coi suff. dim. -etto e-ino]. - (zool.) [uccello dei trogloditidi, di colore bruno con strisce trasversali più scure, comune nei cespugli e nelle siepi] ≈ forafratte, forasiepe, [...] re di macchia, scricciolo. ...
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recedere /re'tʃɛdere/ v. intr. [dal lat. recedĕre, der. di cedĕre "andare", col pref. re- nel sign. di "indietro"] (coniug. come cedere; aus. avere). - 1. a. [muoversi all'indietro] ≈ (fam.) andare indietro, [...] arretrare, farsi (o tirarsi) indietro, indietreggiare, regredire, retrocedere, rinculare. ↔ (fam.) andare (o farsi) avanti, avanzare, procedere, progredire. b. (fig.) [assumere una posizione di rinuncia ...
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recidere /re'tʃidere/ (ant. ricidere) v. tr. [dal lat. recidĕre, der. di caedĕre "tagliare", col pref. re-] (pass. rem. recisi, recidésti, recise, ecc.), lett. - [staccare tagliando, spec. con taglio [...] secco e netto, talora nella forma recidersi: r. un ramo; r. un braccio] ≈ mozzare, (non com.) precidere, troncare, [con riferimento a taglio chirurgico di un arto e sim.] Ⓣ (chir.) amputare, [con riferimento ...
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recingere /re'tʃindʒere/ v. tr. [dal lat. recingĕre "sciogliere", poi "cingere nuovamente", der. di cingĕre, col pref. re-] (coniug. come cingere). - [porre un muro, una siepe, un recinto e sim., attorno [...] ad un luogo, anche con la prep. con del secondo arg.: r. un giardino (con una cancellata)] ≈ cerchiare, cingere, circondare, contornare, (lett.) vallare, [con un recinto e sim.] recintare ...
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redigere /re'didʒere/ v. tr. [dal lat. redigĕre, propr. "ricondurre", der. di agĕre "spingere, condurre", col pref. red-, var. di re-] (io redigo, tu redigi, ecc.; pass. rem. redassi, redigésti, ecc.; [...] part. pass. redatto). - [mettere per iscritto: r. un documento] ≈ compilare, (non com.) redarre, scrivere, stendere, stilare, [riferito a un atto, detto di notaio] Ⓣ (giur.) rogare. ↓ (fam.) buttare giù ...
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redimere /re'dimere/ [dal lat. redimĕre, der. di emĕre "acquistare", col pref. red-, var. di re-] (pass. rem. redènsi, redimésti, ecc.; part. pass. redènto). - ■ v. tr. 1. (lett.) [rendere libero da qualcosa [...] che opprime, sottrarre a una condizione negativa, con la prep. da del secondo arg.: r. un popolo dalla tirannia] ≈ affrancare, emancipare, liberare, riscattare. ↔ asservire, assoggettare, schiavizzare, ...
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regalia /rega'lia/ s. f. [dal lat. mediev. regalia "le cose del re", neutro pl. di regalis "del re", interpretato come se derivasse da regalare]. - [regalo, di solito in denaro, che si fa a un dipendente [...] come compenso di servizi prestati] ≈ mancia, (lett.) propina, regalo ...
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reggente /re'dʒ:ɛnte/ [part. pres. di reggere]. - ■ agg. (gramm.) [di proposizione da cui dipende un'altra] ≈ principale. ↔ dipendente, secondario, subordinato. ■ s. m. e f. 1. (polit.) [chi esercita provvisoriamente [...] il potere in sostituzione del re o della regina] ≈ ‖ governante, governatore, viceré. 2. (estens.) [chi tiene temporaneamente un ufficio o una carica non occupati dal titolare: nominare un r.] ≈ (burocr.) facente funzione, sostituto, supplente. ■ s. ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.