reagire v. intr. [der. di agire, col pref. re-] (coniug. come agire). - [dare risposta a una stimolazione dell'ambiente esterno, e in partic. a una violenza, a un'offesa e sim., con la prep. a o assol.: [...] r. a qualcuno con foga; ascoltò senza r. gli insulti dell'avversario] ≈ ribellarsi, rispondere. ‖ contrattaccare (ø), controbattere, replicare, ribattere. ↔ (pop.) calare le braghe, chinare il capo, rassegnarsi, ...
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realmente¹ /real'mente/ avv. [der. di reale¹, col suff. -mente]. - [in modo degno o proprio di un re] ≈ maestosamente, (ant.) realemente, regalmente. ↔ modestamente, umilmente. ...
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recapitare (ant. ricapitare) v. tr. [der. di capitare, col pref. re-] (io recàpito, ecc.). - [portare a destinazione, per incarico di altri, lettere, pacchi e sim. spediti o inviati: il postino mi ha recapitato [...] una raccomandata] ≈ consegnare. ⇑ portare. ↔ ‖ *ricevere ...
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recapito /re'kapito/ (ant. ricapito) s. m. [der. di recapitare]. - 1. [luogo dove si possono recapitare lettere o altri oggetti: lettera senza r.] ≈ domicilio, indirizzo. ● Espressioni: burocr., recapito [...] telefonico [numero dove si può essere cercati per telefono] ≈ numero di telefono, (burocr.) utenza. 2. (estens.) [il recapitare o l'essere recapitato: provvedi al r. di questo pacco] ≈ consegna, (non com.) ...
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recchione /re'k:jone/ (o ricchione) s. m. [etimo incerto; la connessione con il region. recchia "orecchia" è forse solo apparente], merid., volg. - [uomo attratto sessualmente da altri uomini, o che ha [...] rapporti sessuali con essi] ≈ (lett., spreg.) bardassa, (volg.) buco, (region.) checca, (region., volg.) culattone, (volg.) culo (rotto), (settentr., volg.) cupio, (fam., eufem.) diverso, (spreg.) finocchio, ...
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recensio /re'tʃɛnsjo/ s. f., lat. [der. di recensēre "esaminare", propr. "esame, rassegna, disamina"] (pl. recensiones). - (filol.) [fase del lavoro di edizione critica, consistente nella scelta della [...] lezione ritenuta migliore tra le varianti messe in luce dalla collazione] ≈ recensione ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.