regione /re'dʒone/ s. f. [dal lat. regio -onis, der. di regĕre "dirigere", propr. "direzione, linea", poi "linea di confine" e quindi "territorio, regione"]. - 1. a. (geogr.) [ampia parte della superficie [...] terrestre, distinta per caratteri particolari (geografici, storici, antropici): r. alpina, balcanica] ≈ area, zona. b. (estens.) [ampia estensione della superficie terrestre: le r. settentrionali dell'Europa] ...
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regnante [part. pres. di regnare]. - ■ agg. 1. [che regna: il principe, la famiglia r.] ≈ (lett.) regnatore, sovrano. 2. (fig.) [che domina, che prevale: i pregiudizi r. nel nostro paese] ≈ dominante, [...] imperante, predominante, prevalente, vigente. ■ s. m. e f. [spec. al plur., chi regna] ≈ monarca, re, reali, regina, (lett.) regnatore, sovrana, sovrano. ...
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regnare v. intr. [dal lat. regnare, der. di regnum "regno"] (io régno, ... noi regniamo, voi regnate, e nel cong. regniamo, regniate; aus. avere). - 1. a. [esercitare la funzione di re] ≈ ‖ governare. [...] b. (estens.) [avere la supremazia, con le prep. in, su: r. in un vasto impero; i Romani regnavano su tutto il Mediterraneo] ≈ comandare, dominare, governare, imperare, predominare, (lett.) signoreggiare, ...
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regnatore /reɲa'tore/ [dal lat. regnator -oris], lett. - ■ agg. [che regna] ≈ regnante. ■ s. m. (f. -trice) [chi regna] ≈ monarca, re, regnante, sovrano. ...
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regno /'reɲo/ s. m. [dal lat. regnum, der. di rex regis "re"]. - 1. (polit.) a. [stato con regime monarchico] ≈ monarchia, (ant.) reame. ‖ impero, principato. ↔ repubblica. b. [autorità, carica di sovrano: [...] aspirare al r.] ≈ corona, sovranità, trono. 2. (estens.) [potere di una divinità e, anche, il luogo in cui tale potere si estende] ≈ dominio, impero. ● Espressioni: regno celeste (o dei cieli o di Dio) ...
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regredire v. intr. [dal lat. regrĕdi, der. di gradi "camminare", col pref. re-] (io regredisco, tu regredisci, ecc.; aus. essere e raram., con soggetto di persona, anche avere). - 1. [muoversi all'indietro, [...] tornare indietro: le acque della piena cominciarono a r.] ≈ (fam.) andare indietro, arretrare, indietreggiare, retrocedere, ritirarsi, ritrarsi, [di acque] defluire. ↔ avanzare. 2. (estens.) [divenire ...
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regresso /re'grɛs:o/ s. m. [dal lat. regressus -us, der. di regrĕdi "regredire"]. - 1. (non com.) [il regredire, l'arretrare] ≈ e ↔ [→ REGRESSIONE (1)]. 2. (estens.) [diminuzione di intensità di un fenomeno [...] patologico] ≈ e ↔ [→ REGRESSIONE (2)]. 3. (fig.) [processo involutivo] ≈ e ↔ [→ REGRESSIONE (3)] ...
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stallo s. m. [dal germ. ✻stall "sosta, dimora"]. - 1. (arred.) [ampio sedile di legno allineato con altri a formare un complesso in cui siedono, soprattutto in edifici civili e religiosi medievali e rinascimentali, [...] di un organo collegiale: gli s. lignei del coro] ≈ scanno, scranna, seggio. 2. a. (gio.) [nel gioco degli scacchi, posizione del re che, dovendo di necessità essere mosso, non può occupare altra casa senza esporsi alla presa da parte di un pezzo ...
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reietto /re'jɛt:o/ [dal lat. reiectus, part. pass. di reicĕre "respingere, rigettare"], lett. - ■ agg. [di persona a cui nessuno concede assistenza o considerazione] ≈ abbandonato, derelitto, diseredato, [...] disprezzato, emarginato, (lett.) negletto, respinto, ripudiato. ■ s. m. (f. -a) [persona reietta] ≈ derelitto, diseredato, dropout, emarginato, escluso, (spreg.) paria, (spreg.) rifiuto della società ...
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reinserire [der. di inserire, col pref. re-] (coniug. come inserire). - ■ v. tr. 1. [inserire di nuovo qualcosa: r. la spina nella presa] ≈ reintrodurre. ↔ disinserire. 2. (fig., soc.) [inserire di nuovo [...] qualcuno in un ambiente, in un gruppo, anche con la prep. in del secondo arg.: r. un ex detenuto (nella società)] ≈ reintegrare, reintrodurre. ‖ recuperare. ↔ emarginare, escludere, isolare. ■ reinserirsi ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.