reometro /re'ɔmetro/ s. m. [comp. di reo- e-metro]. - 1. (idraul.) [strumento per misurare la velocità all'interno di una corrente fluida in moto] ≈ mulinello idrometrico. 2. (elettrotecn., disus.) [denominazione [...] generica degli strumenti per misurare l'intensità di correnti elettriche e, anche, di quelli usati per misurazioni di tipo elettromagnetico o elettrodinamico] ≈ ⇓ amperometro, frequenzimetro, galvanometro, ...
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reostato /re'ɔstato/ s. m. [comp. di reo- e -stato]. - (elettrotecn.) [resistore di cui si può far variare il valore della resistenza elettrica, utilizzato principalmente per regolare l'intensità della [...] corrente che fluisce in un circuito] ≈ potenziometro ...
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repente /re'pɛnte/ [dal lat. repens -entis agg., repente avv.], lett. - ■ agg. [che si manifesta improvvisamente] ≈ e ↔ [→ REPENTINO]. ■ avv. [in modo veloce e improvviso] ≈ e ↔ [→ REPENTINAMENTE]. ...
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replicare v. tr. [dal lat. replicare, propr. "ripiegare", der. di plicare "piegare", col pref. re-] (io rèplico, tu rèplichi, ecc.). - 1. [fare di nuovo: prima della partenza, replicò le sue raccomandazioni] [...] ≈ (lett.) iterare, reiterare, rifare, rinnovare, ripetere. 2. (teatr., radiotel.) [rappresentare uno spettacolo una seconda o un'ulteriore volta: la commedia fu replicata per parecchie sere] ≈ ‖ bissare. ...
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Fabio Rossi
tentare. Finestra di approfondimento
Piccoli sforzi - Il concetto di «fare un tentativo, mettersi nelle condizioni di fare qualcosa, di ottenere un risultato» è espresso principalmente dai [...] di tentativo sono sforzo e il lett. conato, che esprimono la difficoltà e la fatica del provare a fare qualcosa: il Re avrebbe fatto ogni sforzo per liberare il suo regno (G. Verga); il conato alla libertà sarà poderoso ed efficace ammaestramento di ...
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reporter /ri'pɔ:tə/, it. /re'pɔrter/ s. ingl. [der. di (to) report "riportare, riferire"], usato in ital. al masch. e al femm. - (prof., giorn.) [chi invia regolarmente a un giornale notizie dal luogo [...] in cui è stato appositamente mandato] ≈ corrispondente, inviato speciale. ‖ cronista. ⇑ giornalista ...
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represso /re'prɛs:o/ [part. pass. di reprimere]. - ■ agg. 1. [di istinto, sentimento e sim., la cui manifestazione viene impedita: singhiozzi r.] ≈ frenato, (lett.) rattenuto, soffocato, trattenuto. ‖ [...] inespresso. ↔ espresso, manifesto. 2. (psicanal.) [di persona che subisce e soffre una repressione psichica: soggetto r.] ≈ inibito. ■ s. m. (f. -a) (psicanal.) [persona repressa] ≈ inibito. ‖ nevrotico ...
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imperatore /impera'tore/ s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare "esercitare il supremo potere, comandare"] (f. -trice). - (polit.) [titolo usato per designare la somma autorità di uno stato [...] o di una più vasta entità politica: l'i. del Sacro Romano Impero] ≈ ‖ re, regnante. ⇑ sovrano. ⇓ Kaiser. ...
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repubblica /re'pub:lika/ s. f. [dal lat. respublica o res publica, propr. "cosa pubblica", quindi "stato, governo"]. - 1. (polit.) [forma di governo in cui i detentori del potere politico sono eletti liberamente, [...] con mandato temporaneo e non ereditabile] ↔ monarchia, regno. 2. (fig.) a. [gruppo di persone organizzato secondo il principio della parità tra i suoi membri] ≈ comunità, società. b. (scherz., non com.) ...
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reputare [dal lat. reputare "computare, calcolare, riflettere", der. di putare "pensare", col pref. re-] (io rèputo, ant. anche repùto, ecc.). - ■ v. tr. [avere un convincimento, un'opinione e sim., spesso [...] seguito da compl. predicativo dell'ogg.: lo reputo un uomo per bene] ≈ considerare, credere, giudicare, ritenere, stimare, (non com.) tenere. ■ reputarsi v. rifl. [avere una certa opinione di sé stessi, ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.