rilassare [dal lat. relaxare, der. di laxare "allargare, allentare", col pref. re-]. - ■ v. tr. [far diminuire la tensione fisica e psichica, anche assol.: la camomilla rilassa i nervi] ≈ allentare, distendere. [...] ↔ stressare, tendere. ■ rilassarsi v. rifl. [distendersi, diminuendo la tensione fisica o psichica: stenditi sul letto e rilassati] ≈ distendersi, (non com.) rilasciarsi, riposarsi. ■ v. intr. pron. [subire ...
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rilegare v. tr. [dal lat. religare, der. di ligare "legare", col pref. re-; nel sign. 1, der. di legare, col pref. ri-] (io rilégo, tu riléghi, ecc.). - 1. (bibl.) [confezionare un libro cucendo tra loro [...] i singoli fascicoli e aggiungendo altri elementi e, anche, sostituire, rifare la sola coperta] ≈ legare. 2. [applicare a una pietra preziosa il necessario supporto: r. uno smeraldo in oro] ≈ incastonare, ...
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Fabio Rossi
dire. Finestra di approfondimento
Modi di dire - D. significa innanzitutto «esprimere con la voce» e ha, in questa accezione, come sinon. più ricercato, pronunciare (meno com. pronunziare). [...] esprimere: ma il segretario espresse nella capitolazione che niente fusse valido se entro certo tempo non si approvava dal re (F. Guicciardini). D’uso ancora più ristretto è manifestare, nel senso di «far conoscere»: quando il cavaliere sentì questo ...
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rilevare [lat. relĕvare "sollevare, rialzare", der. di levare, col pref. re-] (io rilèvo, ecc.). - ■ v. tr. 1. [levare, togliere di nuovo] ≈ ritogliere. ↔ rimettere. 2. [dare rilievo: r. una figura a sbalzo] [...] ≈ rialzare. ↔ abbassare. 3. [effettuare un rilevamento di dati, grandezze e sim.: r. le impronte digitali] ≈ ‖ prendere, ricavare. 4. a. [venire a conoscenza di situazioni e fatti per mezzo di ricerche, ...
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rilucere /ri'lutʃere/ v. intr. [dal lat. relucēre, der. di lucēre "splendere", col pref. re-] (coniug. come lucere; manca del part. pass. e quindi anche dei tempi comp.). - [mandare, emettere luce: i suoi [...] occhi rilucevano come stelle] ≈ brillare, luccicare, (lett.) rifulgere, risplendere, sfavillare, sfolgorare, splendere ...
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riluttare v. intr. [dal lat. reluctari "resistere, opporsi", der. di luctari "lottare", col pref. re-] (aus. avere). - [essere restio, molto incerto a fare o ad accettare qualcosa, con la prep. a: riluttava [...] a prendersi un impegno così grave] ≈ esitare, tentennare, titubare. ↑ ricalcitrare, rifiutare (di). ↔ propendere (per). ↑ accettare (di), acconsentire, consentire ...
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rimanere /rima'nere/ [lat. remanēre, der. di manēre "restare", col pref. re-] (io rimango, tu rimani, ... essi rimàngono; pass. rem. rimasi, rimanésti; fut. rimarrò; cong. pres. rimanga; condiz. rimarrèi; [...] part. pass. rimasto [ant. rimaso]). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [non spostarsi da un luogo o non lasciare una persona e sim., anche con le prep. a, in o seguito da inf. preceduto dalla prep. a: r. a ...
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rimarcare v. tr. [dal fr. remarquer, der. di marquer "marcare, segnare", col pref. re-] (io rimarco, tu rimarchi, ecc.). - [mettere in evidenza, additare ad altri] ≈ [→ RILEVARE v. tr. (4. c)]. ...
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oppressione /op:re's:jone/ s. f. [dal lat. oppressio -onis, der. di opprimĕre "opprimere", part. pass. oppressus]. - 1. a. [il fatto di opprimere, spec. in senso politico e sociale: l'o. dei deboli, degli [...] indifesi] ≈ (non com.) conculcazione, costrizione, vessazione. b. [stato di sopraffazione politica o sociale: liberarsi dall'o.] ≈ giogo, (ant.) iugulazione, schiavitù, (lett.) servaggio, servitù, soggezione, ...
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oppressore /op:re's:ore/ [dal lat. oppressor -oris, der. di opprimĕre "opprimere", part. pass. oppressus]. - ■ agg., non com. [che opprime: padre, regime o.] ≈ e ↔ [→ OPPRESSIVO (2)]. ■ s. m. (f., non [...] com., -a) [chi tiene altri in uno stato di oppressione, spec. politica o sociale] ≈ aguzzino, (non com.) conculcatore, despota, dittatore, persecutore, tiranno, vessatore. ↔ ‖ diseredato, *oppresso, sfruttato, ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.