mistagogo
mistagògo s. m. [dal lat. mystagogus, gr. μυσταγωγός, comp. di μύστης (v. miste) e tema di ἄγω «condurre»] (pl. -ghi). – Nei riti misterici dell’antica religione greca, sacerdote che dava un’istruzione [...] preliminare a coloro che dovevano essere iniziati. Per estens., letter., persona che per la sua saggezza viene considerata un maestro di vita o di pensiero; con sign. deprezzativo (per improprio accostamento ...
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miste
(o mista) s. m. [dal lat. mystes o mysta, gr. μύστης, forse der. di μύω «chiudersi, esser chiuso»]. – Nell’antica religione greca, chi aveva ricevuto l’iniziazione ai misteri. ...
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norreno
norrèno agg. [dal nordico norron «settentrionale»]. – Detto della lingua e della letteratura dei Norvegesi (sia nella madrepatria sia nelle colonie d’occidente, soprattutto nell’Islanda), dal [...] , nelle forme più antiche, le leggende germaniche (a cominciare dalle nibelungiche), permettendoci di conoscere la mitologia, la religione, la vita dell’antico mondo germanico al culmine del suo sviluppo storico e alla vigilia del passaggio al ...
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scintoista
(o shintoista) s. m. e f. e agg. [der. di scintoismo (o shintoismo)] (pl. m. -i). – Seguace dello scintoismo. Come agg., con il sign. di scintoistico: la religione sc.; la ritualità scintoista. ...
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ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente [...] la dottrina (in contrapp. a eterodossia). Più particolarm., nella teologia cattolica, la piena adesione alla fede cristiana secondo gli insegnamenti della Chiesa cattolica romana: deviare dall’o., rientrare ...
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sette
sètte agg. num. card. e s. m. [lat. sĕptem], invar. – 1. a. Il numero intero che segue immediatamente al sei (considerato, soprattutto nell’antichità, numero sacro o simbolico, probabilmente in [...] , Celio, Quirinale, Viminale, Esquilino); le s. note musicali; i s. colori dell’arcobaleno; le s. arti liberali; nella religione cattolica, i s. sacramenti, le s. virtù, i s. peccati capitali; visita delle s. chiese, a Roma, consuetudine consistente ...
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arcigno
agg. [forse tratto dal fr. rechigner «far viso arcigno», di origine germanica]. – 1. Accigliato, duro, severo, detto del volto e della sua espressione: ha costantemente un viso a.; lo accolse [...] usi estens.: un palazzo, un castello a., una montagna a., una cattedrale a., di aspetto severo, non aggraziato o allettante; la religione cattolica non è né a. né selvatica né inesorabile (I. Nievo). 2. ant. Di sapore aspro, detto di frutta: ciliege ...
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parsismo
s. m. [der. del nome dei Parsi (v. parsi)]. – Nome dato modernamente alla religione professata dai Parsi, caratterizzata da un’estrema fedeltà alla tradizione dello zoroastrismo quale fu praticato [...] e inteso in Persia al tempo della dinastia dei Sasànidi (226-640 d. C.) ...
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dema
dèma s. m. pl. – Nome con cui una tribù della Nuova Guinea (i Marind-Anim di religione animistica) indica gli esseri mitologici che al tempo delle origini istituirono le norme fondamentali dell’esistenza [...] (morendo poi, generalmente, di morte violenta), ed esteso, nella storia delle religioni, a indicare convenzionalmente figure analoghe, che si differenziano dalle altre divinità perché prive dell’attributo dell’immortalità. ...
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Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità, oppure il complesso dei dogmi, dei precetti, dei riti che costituiscono un dato culto religioso...
religione
Alessandro Niccoli
Nella sua accezione oggi consueta ricorre solo in due passi del Convivio, più per alludere a un complesso di credenze e di sentimenti che non a un organico sistema di dogmi e di riti: nella nobiltà rilucono le...