preoccupazione
preoccupazióne s. f. [dal lat. praeoccupatio -onis, der. di praeoccupare «preoccupare»]. – 1. In senso proprio, raro e ant., occupazione di un posto fatta prima di altri; fig., affermazione, [...] , su cui si concentra l’interesse (anche iron.): ha un’unica p.: quella di lavorare il meno possibile. 3. In retorica, termine usato talvolta come equivalente di prolessi, cioè risposta a un’obiezione non fatta ma prevista come possibile. ◆ Dim ...
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reticenza
reticènza s. f. [dal lat. reticentia, der. di retĭcens -entis «reticente»]. – 1. Il tacere volontariamente notizie o circostanze che si potrebbero o si dovrebbero dire: con le sue r. e i suoi [...] improvvisamente il discorso prima di pronunciare una parola sconveniente o eccessiva, prima di formulare una minaccia, per artificio retorico allo scopo di tenere in sospeso l’animo dell’ascoltatore o quasi a significare che la piena del sentimento ...
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spalto
(ant. o letter. spaldo) s. m. [dal longob. *spald, *spalt, che significava prob., in origine, «fessura», «apertura in un muro» (cfr. ted. spalten «fendere»), da cui si sono sviluppati successivamente [...] dalla polizia austriaca numerosi patrioti del Risorgimento italiano (chiamati appunto «i martiri di Belfiore»). 2. Per estens. retorica, nel linguaggio delle cronache sportive (sempre al plur.), le gradinate di uno stadio, e per metonimia l’insieme ...
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ipotiposi1
ipotipòṡi1 s. f. [dal gr. ὑποτύπωσις, propr. «abbozzo», der. di ὑποτυπόω «disegnare, abbozzare» (da τύπος «tipo»)]. – Figura retorica che consiste nella rappresentazione viva e immediata di [...] un oggetto o di una situazione, sia attraverso similitudini concrete sia con la forza plastica della descrizione che suggerisce al lettore o all’ascoltatore immagini quasi visive. Se ne ha un esempio nel ...
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truculento
truculènto (raro trucolènto) agg. [dal lat. truculentus, der. di trux «truce»], letter. – Truce, crudele, o di aspetto torvo, minaccioso: un uomo t.; osò la mano Armata alzar su l’innocente [...] truculento mar la nave rotta (Ariosto), tempestoso, minaccioso; nell’uso com., con tono per lo più scherz., un dramma, un film, un racconto t., che narra fatti terrificanti, ma con retorica ingenuità, così da non riuscire veramente a impressionare. ...
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disfemismo
s. m. [tratto da eufemismo, per sostituzione del pref. dis-2 a eu-; cfr. il gr. δυσϕημέω «dir male, oltraggiare», δυσϕημία «ingiuria, maldicenza»]. – Figura retorica, opposta all’eufemismo, [...] per cui si sostituisce (come uso abituale o come coniazione scherzosa momentanea) una parola normale, spesso piacevole e anzi affettuosa, con altra per sé stessa sgradevole o offensiva, senza dare tuttavia ...
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retoricume
(ant. o raro rettoricume) s. m. [der. di retorico], spreg. – L’insieme delle caratteristiche negative di scritti e discorsi in cui, sui contenuti, prevalga l’abuso di artifici retorici: il [...] r. di certa Arcadia deteriore, di una letteratura di regime. Con uso estens., riferito agli esponenti stessi di una retorica negativa, al loro ambiente: scrittori e studiosi serî, che non accettarono di far parte del r. imperante nel loro tempo. ...
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deprecazione
deprecazióne s. f. [dal lat. deprecatio -onis]. – 1. a. L’atto del deprecare; le parole con cui si depreca, si fa uno scongiuro, una supplica. b. Biasimo, riprovazione, giudizio di condanna [...] morale: atti che suscitano la d. generale. 2. Nella retorica classica, parte di un’orazione che tende a muovere affetti pietosi nel giudice. ...
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extrasportivo
(extra sportivo), agg. Che non appartiene all’ambito sportivo. ◆ L’ex allenatore della nazionale brasiliana al mondiale ’98 ha negato di aver accettato direttive dalla Nike. «Ronaldo in [...] sportive che “foraggino” la società». (Gianluca Forno, Stampa, 20 marzo 2002, Asti, p. 53) • Le sconfitte non derivavano tanto dalla retorica dei paesi non per vecchi o dalla fine di un’epoca, ma da un mix di problemi tecnici (Yamaha in difficoltà ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante [...] usato per dimostrare, le cui virtù sono chiarezza, semplicità, correttezza; g. medio, per dilettare, che fa uso moderato di ornamenti retorici; g. sublime, per commuovere, che ne fa uso sapiente per conferire magnificenza al discorso. c. In musica, g ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), sotto lo stimolo della necessità oratoria,...
La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere arduo, deve fare i conti con la concezione...