panca
s. f. [dal longob. panka; da una forma gotica affine deriva l’italiano banco]. – 1. Sedile per più persone, di forme semplici e rustiche, costituito in genere da un asse orizzontale sostenuto da [...] essere la p. delle tenebre, essere p. da tenebre, essere il bersaglio di tutti o essere perseguitato dalla sorte (con riferimento all’uso di battere, nell’ufficio delle tenebre durante la settimana santa, i banchi della chiesa con una bacchetta). 2 ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni [...] e più generico, maniera ha senso più determinato riferendosi alla forma o all’aspetto particolare che l’azione in quel luogo (Manzoni). Senza determinazione, ha spesso sign. affine a tatto, garbo, gentilezza, con accezione quindi positiva: con ...
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sommo1
sómmo1 (ant. summo) agg. e s. m. [lat. sŭmmus, aggettivo der. con valore superlativo da sub, nel sign. di «sopra»]. – 1. agg. Assolve le funzioni di superlativo di alto e di grande. In partic.: [...] proprio: salire, volare sulle s. vette dei monti; con uso affine a quello del lat. summus (nelle espressioni summus mons «la sapienza, s. bene, espressioni spesso riferite a Dio; un s. ingegno, con riferimento a persona di intelligenza superiore; e ...
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miseria
miṡèria s. f. [dal lat. miseria, der. di miser «misero»]. – 1. a. Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, [...] paese, dovunque si volga l’occhio non si vede che miseria; con riferimento a cose particolari, stato e aspetto di povertà, o d’insufficienza: la miseria!, per esprimere enfaticamente stupore (con senso affine a caspita!, perbacco! e sim.). 5. Erba m ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] potrà costare duecento euro. c. Sempre con l’articolo, ma con riferimento a persone: Come dal suo maggiore è vinto il meno (Dante), I0 venni men così com’io morisse (Dante); con sign. affine, poet.: I0 sentia dentr’al cor già venir meno Gli spirti ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] ., i s., gli appetiti fisici, soprattutto la lussuria e la gola: Regnano i s., e la ragion è morta (Petrarca); con più diretto riferimento alla sensualità: i piaceri dei s. o del s.; i peccati del s.; mortificare, castigare i s., e sim. 2. estens. a ...
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sicuro
(ant. securo) agg. [lat. secūrus «tranquillo, senza preoccupazioni» (comp. di se-, che indica separazione o privazione, e cura «preoccupazione»)]. – 1. a. Riferito a persona, che non corre alcun [...] una fotocopiatrice s., ormai collaudata. c. Con accezione affine alle precedenti, detto di persona della quale ci si ’arte; l’alunno non è, non si sente s. in matematica; spesso riferito a una singola azione o al mezzo, al modo con cui si opera: ...
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possibilita
possibilità s. f. [dal lat. tardo possibilĭtas -atis]. – 1. Il fatto di esser possibile, la caratteristica di ciò che può esistere, realizzarsi, avvenire: c’è la p. che tutto finisca bene; [...] condizione un fatto possibile (v. ipotetico, n. 2). Talvolta, con senso affine a probabilità: c’è ancora qualche p. che vinca; le p. di una possibilità in senso stretto (p. reale), con riferimento, per es., alle condizioni associate al verificarsi di ...
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occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] annunci economici nei giornali; o con senso più astratto, riferito alle condizioni particolarmente favorevoli di vendita: è un’o., letterario: versi d’o.; un sonetto d’o.; con sign. affine, discorsi, frasi, complimenti d’o., adatti alle circostanze e ...
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maschio
màschio (pop. tosc. màstio) agg. e s. m. [lat. mascŭlus, dim. di mas «maschio»]. – 1. a. agg. e s. m. Dal punto di vista biologico, negli organismi a sessi separati, l’individuo che elabora i [...] ammirazione, talora scherz., per il suo aspetto robusto e virile). Con riferimento ad animali: l’ultimo nato della capra è un m.; il m più robusta o più pregiata in confronto a un’altra affine: felce maschio, in confronto a felce femmina (due specie ...
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spazio Sostantivo polisenso che designa in generale un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, psicologico, geometrico, fisico, astronomico,...
L'Ottocento: matematica. Metodi del calcolo numerico
Dominique Tournès
Metodi del calcolo numerico
Prima del 1870 l'analisi numerica non si era ancora sviluppata come disciplina autonoma; esisteva naturalmente la necessità di effettuare...