facile
fàcile agg. [dal lat. facĭlis, der. di facĕre «fare»]. – 1. Che si può fare agevolmente, senza grande abilità o sforzo (fisico o mentale) e in genere senza stento: un lavoro, un mestiere f.; tema, [...] ., non com., scorrevole, piano; un giudizio un po’ f., affrettato, superficiale. Nell’uso poet., assecondante, benevolo: mai con loro [i Romani] seguì la fortuna se non f. e seconda (L. B. Alberti); o pieghevole, molle: forme che facile Bisso seconda ...
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concinnare
v. tr. [dal lat. concinnare, der. di concinnus «concinno»], letter. raro. – Riferito a un’opera poetica, darle concinnità: pochi poeti alessandrini e romani avrebbero saputo c. con altrettanta [...] grazia nativa ... un poema così perfetto (Pascoli) ...
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lare
s. m. [lat. Lar; più com. il plur. lari, lat. Lares]. – Divinità venerata dai Romani, spec. nel culto privato (lare familiare, in lat. Lar familiaris) presso il focolare domestico con Vesta e coi [...] Penati; vegliava sulle fortune della casa, e i membri della famiglia gli rendevano culto quotidiano, spec. alle calende, none, idi. Nell’uso poet., e oggi nel linguaggio scherz., i patrî l., i domestici ...
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circio
cìrcio s. m. [dal lat. circius]. – Nome con cui dai Romani e nel medioevo era designato sia il vento che soffia da nord-nord-ovest, sia questa stessa direzione cardinale intermedia. ...
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galero
galèro s. m. [dal lat. galerus, galerum, affine a galea «elmo»]. – 1. a. Copricapo degli antichi Romani a forma di calotta, per lo più di cuoio, usato da campagnoli, da cacciatori e da guerrieri [...] che talvolta lo coprivano con l’elmo metallico. b. Elemento dell’armatura dei gladiatori (reziarî) posto a protezione dell’omero. 2. Per estens., nome di varî tipi di copricapi ecclesiastici, fra i quali: ...
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dediticio
deditìcio (o deditìzio) agg. e s. m. [dal lat. dediticius, der. di (se) dedĕre «arrendersi», part. pass. dedĭtus]. – Termine che, nell’antica Roma, designava genericamente i discendenti dei [...] dediti (cioè dei componenti quelle comunità autonome che si erano sottomesse volontariamente ai Romani), e in senso giuridico gli individui non ridotti in schiavitù, ma neppure incorporati nella cittadinanza, né riconosciuti come federati. Durante l’ ...
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superchiare
v. tr. – Variante ant. di soperchiare, soverchiare: vincendo e superchiando ogni adversità, [i Romani] domorono e oppressorono tutte le genti superbe (L. B. Alberti). ...
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deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale [...] si perviene a una conclusione mediante ragionamento. In partic.: a. In filosofia e in matematica, il processo logico nel quale, date certe premesse e certe regole che ne garantiscono la correttezza, una ...
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concitare
v. tr. [dal lat. concitare, frequent. di conciere o concire «eccitare, incitare»] (io còncito, ecc.), letter. – Eccitare, stimolare, muovere violentemente: c. l’ira, lo sdegno, le passioni; [...] contadini l’odio contro i signori; Giuno di concitar la furia e l’ira Di Turno unqua non resta (Caro); i Romani ebbero una guerra pericolosa assai, la quale addimandano guerra servile perché da servi fu concitata (T. Tasso); rifl., sarebbe stato lo ...
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epigramma
s. m. [dal lat. epigramma, gr. ἐπίγραμμα, der. di ἐπιγράϕω «scrivere sopra»] (pl. -i). – Breve componimento in versi che, sorto originariamente come iscrizione, spec. funeraria, poi componimento [...] a fermare il ricordo di una vita, di un’impresa, di un’offerta, ha infine assunto, già tra i Greci e i Romani, il tono e il carattere che ha conservato nelle letterature moderne, di arguzia ironica e mordace, talora caricaturale, in cui l’ispirazione ...
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ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....