bracato
agg. [dal lat. bracatus, der. di braca: v. braca]. – Che porta le brache; i Romani chiamarono bracata Gallia quella che poi fu detta Gallia Narbonese perché gli abitanti di essa portavano le [...] brache. Fig., fam. tosc., grasso b., grassissimo (di persona e anche d’animale) ...
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lucarie
lucàrie s. f. pl. [dal lat. Lucaria -orum, der. di lucus «bosco»]. – Antica festa romana dei boschi sacri che si celebrava il 19 e il 21 luglio, collegata dalla tradizione con il bosco tra la [...] via Salaria e il Tevere dove i Romani si erano rifugiati dopo la sconfitta inflitta loro dai Galli nel 390 (o 386) a. C. presso il fiume Allia, affluente di sinistra del Tevere (sconfitta che si commemorava il 18 luglio). ...
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parcere subiectis et debellare superbos
‹pàrčere subi̯èctis ...› (lat. «risparmiare i vinti e debellare i superbi»). – Celebre verso di Virgilio (Aen. VI, 853) in cui il poeta ha voluto esprimere il [...] criterio ispiratore della politica imperiale dei Romani. ...
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parcita
parcità s. f. [dal lat. parcĭtas -atis, der. di parcus «parco1»], letter. ant. – Parchezza, sobrietà, parsimonia: succedettero all’antica p. de’ Romani le ricchezze ed il lusso (A. Verri). ...
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pertica
pèrtica s. f. [lat. pĕrtĭca, voce di origine italica]. – 1. a. Stanga, bastone di legno piuttosto lungo, che si adopera per varî usi: bacchiare con una p. le noci, le castagne, le olive; spingeva [...] stesso che palina1. 3. a. Unità di misura di lunghezza equivalente a dieci piedi (cioè a circa 2,956 m) usata dagli antichi Romani con il nome di pertĭca o anche di decempĕda. b. Unità di misura di lunghezza e di superficie in uso in varî paesi prima ...
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massa
s. f. [lat. massa, propr. «pasta» (e nel lat. tardo con alcuni dei sign. che seguono), dal gr. μάζα «pasta di farina d’orzo», der. di μάσσω «impastare»; sul passaggio semantico al sign. di «moltitudine [...] di persone» ha prob. influito un passo di s. Paolo (Lett. ai Romani IX, 21) in cui si parla metaforicamente di vasi d’ira e di vasi di misericordia che il vasaio forma entrambi da una stessa pasta d’argilla («An non habet potestatem figulus luti ex ...
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massaggio
massàggio s. m. [dal fr. massage, der. di masser «massaggiare», voce di origine araba]. – Procedimento terapeutico e igienico, già in uso presso Indiani, Cinesi, Egiziani, Greci e Romani, consistente [...] nel praticare sul corpo delle frizioni e delle pressioni con le mani o anche con speciali apparecchi: fare un m.; sottoporsi a m.; avere bisogno di un buon m.; m. dimagrante; m. manuale, elettrico. In ...
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reda2
rèda2 s. f. [dal lat. reda o raeda, voce di origine gallica]. – Presso gli antichi Romani, tipo di carro pesante a quattro ruote, usato per il trasporto di persone e di cose. ...
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anapesto
anapèsto s. m. [dal lat. anapaestus, gr. ἀνάπαιστος, der. di ἀναπαίω «ribattere, battere al contrario», per il fatto che, secondo gli antichi metricologi, è un metro ritmicamente inverso al [...] ascendente, formato da due brevi e una lunga (⌣⌣–́); in sistemi varî, fu largamente usato negli antichi canti di marcia spartani, nella parodo e nell’esodo della tragedia, nella commedia attica, e, presso i Romani, nel dramma arcaico e in Seneca. ...
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gallicinio
gallicìnio s. m. [dal lat. gallicinium, comp. di gallus «gallo3» e tema di canĕre «cantare1»], letter. – Canto del gallo; anche, quella parte della notte, verso l’alba, in cui suole cantare [...] il gallo. Presso gli antichi Romani, una delle vigilie in cui era divisa la notte, successiva alla mezzanotte. ...
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ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....