ipocausto
ipocàusto s. m. [dal lat. hypocaustum, gr. ὑπόκαυστον, der. di ὑποκαίω «accendere un fuoco sotto»]. – Impianto adottato dagli antichi Romani per riscaldare gli ambienti nelle terme, nelle case, [...] nelle ville e negli accampamenti; consisteva nel far circolare sotto il pavimento – che era opportunamente rialzato con pilastrini in mattoni o muratura in modo da formare una camera d’aria – e nelle pareti, ...
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ab ovo usque ad mala
(lat. «dall’uovo fino alle mele»). – Modo proverbiale dei Romani i quali solevano iniziare il pasto con le uova e terminarlo con la frutta; citato da Orazio (Satire I, 3, 6-7). Equivale [...] a: dall’inizio alla fine, senza interruzione ...
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secentesimo
secentèṡimo (o seicentèṡimo) agg. [der. di se(i)cento]. – Che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero 600, che viene cioè dopo altri 599 (in [...] cifre arabe 600°, in numeri romani DC). Con valore frazionario, la s. parte, o, sostantivato, un s. (scritto 1/600), ciascuna della 600 parti uguali in cui è stato diviso un intero. ...
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novale
agg. e s. m. o f. [dal lat. novalis (der. di novus «nuovo») agg. e s. f. e novale s. neutro, con gli stessi sign. dell’ital.]. – Termine già usato dai Romani e rimasto nell’uso letter. ital. per [...] indicare un terreno incolto adattato per la prima volta a coltura, oppure (come sinon. di maggese) lavorato dopo un periodo di riposo: campo n.; terre n.; più frequente come sost.: sono pochi i n. che ...
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novanta
agg. num. card. [lat. pop. *nonanta (class. nonaginta), rifatto secondo novem «nove»], invar. – Numero formato da nove volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 90, in numeri [...] romani XC): n. pagine; n. scalini; i n. numeri, quelli del gioco del lotto o della tombola; i n. minuti, la durata regolare di una partita di calcio; la paura fa n., corrisponde cioè, nel libro dei sogni, al numero 90 (ma la frase è soprattutto usata ...
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secespita
secèspita s. f. [dal lat. secespĭta, prob. der. di secare «tagliare»], letter. – Coltello usato dagli antichi Romani nei sacrifici: era a lama triangolare, con base larga e con taglio da una [...] sola parte, fornito di manico cilindrico finemente decorato ...
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saltazione
saltazióne s. f. [dal lat. saltatio -onis, der. di saltare «ballare»], letter. – 1. Il ballare; danza, ballo, spec. con riferimento alle danze dei Greci e dei Romani antichi. 2. In idrogeologia, [...] il trasporto di materiali grossolani giacenti sul fondo, operato da una massa fluida, aria o acqua, che li sposta per salti successivi ...
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novantesimo
novantèṡimo agg. num. ord. [der. di novanta]. – Che, in una serie ordinata, occupa il posto corrispondente al numero 90 (in cifre arabe 90°; in numeri romani XC): nel n. giorno; è riuscito [...] n. su tremila concorrenti; ha messo a segno un goal al n. minuto, nelle partite di calcio, proprio all’ultimo minuto di gioco. Con valore frazionario, la n. parte o, come s. m., un n., ciascuna delle novanta ...
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velario
velàrio s. m. [dal lat. velarium, der. di velum «velo»]. – 1. Tendaggio che veniva steso sui teatri e gli anfiteatri romani per riparare dal sole: era formato da varî spicchi di tela di lino, [...] colorati, scorrevoli su anelli. 2. Nell’uso moderno, tendaggio fisso o mobile che si usa in varî tipi di edifici per scopi diversi. Nella terminologia teatrale, il termine è usato sia come sinon. non com. ...
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oscillo
s. m. [dal lat. oscillum, dim. di os «viso, volto»]. – Presso gli antichi Romani, piccolo disco di legno o di terracotta, e più tardi anche di marmo o di bronzo, munito spesso di un foro per [...] la sospensione, con la rappresentazione scolpita di maschere sceniche, divinità o personaggi isolati o raggruppati in scene; di origine e significato incerto, usati in età storica nel culto degli alberi ...
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ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....