capitolino
agg. [dal lat. capitolinus]. – Del Campidoglio: Giove c.; Museo c.; fasti c., frammenti di tavole dei fasti romani rinvenuti nel 1546 e ricomposti, col concorso di Michelangelo, nel Palazzo [...] dei Conservatori in Campidoglio; le oche c. (v. oca). Per estens., del comune di Roma: amministrazione c., funzionarî capitolini ...
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fas
s. neutro lat. [prob. della stessa radice di fari «parlare»]. – Parola (indeclinabile) che presso i Romani significava genericam. norma di carattere religioso, in contrapp. a ius, la norma giuridica; [...] usata soprattutto nelle due espressioni fas est, fas non est «è lecito, non è lecito» (di fronte non solo alla religione, ma anche alla morale e al diritto). Si adopera talora anche in contesti ital. la ...
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storico
stòrico (ant. o letter. istòrico) agg. e s. m. [dal lat. historĭcus, gr. ἱστορικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Della storia, in senso ampio: nemesi s. (v. nemesi); o che ha per oggetto e fine [...] a determinati beni (per es., immobili). 2. s. m. a. (f. -a) Scrittore di storia, di opere storiografiche: gli s. greci, romani; secondo le opinioni di uno s. contemporaneo; il vero de’ poeti è in certo modo più vero del vero degli storici (Vico). b ...
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cera1
céra1 s. f. [lat. cēra]. – 1. a. Prodotto di secrezione di ghiandole addominali (ghiandole ceripare) della comune ape e di alcune altre specie di apidi. b. Denominazione generica di sostanze organiche, [...] delle c., quello in cui sono esposte statue di cera raffiguranti personaggi celebri. d. ant. Tavoletta spalmata di cera, su cui i Romani scrivevano con lo stilo. e. poet. Cera mortal (Dante), il corpo umano; mondana c. (Dante), la materia di cui sono ...
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graticcio
gratìccio (ant. cratìccio) s. m. [dal lat. craticius, agg., der. di cratis o crates (v. grata), propr. «formato di elementi disposti a grata»]. – 1. a. Stuoia fatta di vimini intessuti, usata [...] : a. Struttura di travi di legno intrecciate usata come intelaiatura per parti di muratura leggera; in uso già presso i Romani (opus craticium), costituì dal medioevo al sec. 19° una caratteristica dell’architettura minore dei paesi nordici, dove gli ...
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angiporto
angipòrto s. m. [dal lat. angiportus -us, forse comp. di *angus «angusto» (affine ad angustus) e portus «passaggio»]. – 1. Nome col quale i Romani designavano gli stretti vicoli che correvano [...] tra due file di case: Mentr’ella [Lesbia] stancava pe’ neri a. le reni A i nepoti di Romolo (Carducci; è traduz. di Catullo, carme 58,5). 2. a. Passaggio coperto risultante dal collegamento mediante voltoni ...
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ritrattista
s. m. e f. [der. di ritratto] (pl. m. -i). – Chi fa ritratti; in partic. l’artista, soprattutto pittore o scultore, che è specialmente abile, o che si è specializzato, nel fare ritratti di [...] persone: Tiziano è stato un grande r.; gli scultori romani erano valenti r.; come agg.: pittore (e analogam. fotografo) ritrattista. Per estens., di scrittori: nei «Promessi Sposi» Manzoni si rivela efficace r. di fisionomie e di caratteri. ...
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fascino
fàscino s. m. [dal lat. fascĭnum «maleficio; amuleto»]. – 1. letter. Malia, influenza malefica che si ritiene possa emanare dallo sguardo degli invidiosi, degli adulatori, degli affetti da qualche [...] slava; l’espressione è anche usata in senso iron. o scherz., con riferimento a uomo o donna assai attraente o che tale si creda. 3. Nome che i Romani diedero al dio Priapo, e poi all’attributo sessuale del dio, a cui si riconobbe valore apotropaico. ...
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nove
nòve agg. num. card. [lat. nŏvem], invar. – Il numero intero che segue immediatamente all’otto, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 9, in numeri romani IX): n. giorni, n. cartelle dattiloscritte, [...] un ragazzo di n. anni; le n. Muse; corpo n., nella tecnica tipografica (v. corpo, n. 9). Come s. m., il numero 9: giocare il n. di quadri; ha avuto n. (un bel n.) in storia; e sottintendendo un altro sost. ...
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cremazione
cremazióne s. f. [dal lat. crematio -onis, der. di cremare «bruciare»]. – Procedimento di sepoltura consistente nella riduzione in cenere di un cadavere (e perciò detto anche, spec. in etnologia, [...] ), eseguita attualmente con metodi scientifici mediante appositi forni crematorî; conosciuta fin dall’antichità, e praticata dai Greci e dai Romani, è tuttora il rito funebre dominante presso alcune popolazioni di religione buddista e brahmanica. ...
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ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....