lega3
léga3 s. f. [lat. tardo leuga o leuca, voce di origine celtica]. – Unità di misura di distanza, e soprattutto di percorsi terrestri o marittimi, usata in passato, e spesso ancora oggi, con valori [...] nota favola di Ch. Perrault (in fr. les bottes de sept lieues) di fare sette leghe a ogni passo; con valore generico, nel titolo di un famoso romanzo (1870) di J. Verne, Ventimila leghe sotto i mari (traduz. del fr. Vingt-mille lieues sous les mers). ...
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eroina1
eroina1 s. f. [femm. di eroe]. – Donna di grande valore, spec. come protagonista di opere letterarie o di fantasia (anche con il sign. attenuato che ha talora eroe): le e. dell’Eneide; le e. [...] di un romanzo, di un dramma, di un film. ...
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rivalutare
v. tr. [comp. di ri- e valutare] (io rivalùto o, più com. ma meno corretto, rivàluto, ecc.). – 1. Valutare di nuovo: fece r. i suoi gioielli da un altro orefice di sua fiducia. 2. Dare nuovo [...] dell’ingegno, mediante una critica positiva che reagisca a giudizî precedenti più o meno negativi: r. una poesia, un romanzo, un quadro. Riferito a persone, considerare più favorevolmente chi era prima poco apprezzato, o stimato in modo non adeguato ...
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fatto2
fatto2 s. m. [lat. factum, propr. part. pass. sostantivato di facĕre «fare»]. – 1. a. Avvenimento, azione, fenomeno, ciò che si compie o si è compiuto: assistere, essere presente al f.; mi è capitato [...] , n. 2); f. di sangue, ferimento, assassinio. b. La vicenda, l’intreccio, il contenuto di un’opera d’arte (racconto, romanzo, commedia, ecc.) o di una pellicola cinematografica: il f. si svolge in una cittadina di provincia; tu che hai visto il film ...
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pulzellaggio
pulzellàggio (o pulcellàggio) s. m. [dal fr. pucelage, der. di pucelle: v. pulzella], ant. e letter. – La condizione di ragazza, cioè di donna non spo-sata; verginità (spesso con intonazione [...] anno ed odorosa Del pulcellaggio suo serbò la rosa (V. Monti); la signorina ... arrischiò, nel silenzio, qualche battuta non disdicevole al proprio pulzellaggio (C. E. Gadda); La pulcella senza pulcellaggio, titolo di un romanzo (1925) di A. Panzini. ...
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mediocre
mediòcre agg. [dal lat. mediocris, der. di medius «medio»]. – 1. a. In origine, sinon. di medio, riferito a cosa che per grandezza, quantità o qualità è nel mezzo fra i due estremi: fu il nostro [...] di cose o persone, esprime più chiaramente una valutazione negativa: un vino m.; una trattoria m.; opera, lavoro, quadro, romanzo, musica, film, spettacolo m.; i risultati sono stati meno che m.; avere m. istruzione, una cultura m., un’intelligenza ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero [...] . IV o sec. 4°), mentre nel discorso è più comunem. preposto: sto leggendo il q. libro dell’Eneide, il q. capitolo del romanzo; il preludio del q. atto; abito al q. piano. Con usi partic. o specifici: a. Nel linguaggio politico, o della pubblicistica ...
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mediocrita
mediocrità s. f. [dal lat. mediocrĭtas -atis]. – 1. ant. Condizione media; stato di ciò che è o si tiene ugualmente distante dai due limiti estremi: la virtù è nella m. (T. Tasso). Questo [...] molto scarse: m. di un artista, di uno scrittore, di un professionista, di un uomo politico; opera, lavoro teatrale, romanzo, articolo, componimento di una scoraggiante m.; emergere dalla m.; non superare la m.; vivere nella più supina m.; stomacato ...
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leggere
lèggere v. tr. [lat. lĕgĕre, propr. «raccogliere», affine al gr. λέγω «raccogliere; dire»] (io lèggo, tu lèggi, ecc.; pass. rem. lèssi, leggésti, ecc.; part. pass. lètto). – 1. a. Scorrere con [...] ; quindi, prendere conoscenza del contenuto di uno scritto: l. un libro, una lettera, una poesia; l. il giornale; è un romanzo piacevole a leggersi. In partic., l. una lingua, conoscerla tanto da poter capire ciò che in quella lingua è scritto: legge ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...