tiratura
s. f. [der. di tirare]. – 1. a. Nel linguaggio tipografico, l’operazione di tirare copie a stampa: fare una correzione in corso di tiratura. b. In tipografia, e in editoria, il numero di copie [...] si stampano con una stessa composizione o matrice: la prima t. è stata di 20.000 copie; o in un determinato periodo di tempo: il romanzo, solo nel primo anno, ha raggiunto la t. di 100.000 copie; o in ciascuna edizione: un quotidiano che ha una t. di ...
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emailare
(e-mailare), v. intr. Inviare un messaggio di posta elettronica. ◆ Il requisito tecnico era un romanzo senza diritti d’autore, per poter essere ristampato, fotocopiato, e-mailato senza rischi. [...] Ma c’erano molti candidati. (Michele Smargiassi, Repubblica, 20 gennaio 2006, p. 1, Prima pagina) • Letterare, telegrammare ed emailare si sono schiantati (giustamente) al primo ostacolo. Non c’è stato ...
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embrione-chimera
(embrione chimera), loc. s.le m. Organismo ibrido cellulare transmitocondriale, nel quale il nucleo di una cellula umana viene inserito nell’ovocita animale svuotato quasi completamente [...] 2006, p. 31, Cronaca) • Il pericolo di arrivare all’«Isola del dottor Moreau» e ai mostruosi uomini-bestia del romanzo di Herbert George Wells è naturalmente remotissimo, ma il via libera dato dall’Autorità britannica per la fertilizzazione e l ...
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pasticcio
pastìccio s. m. [lat. pop. *pastīcium, der. di pasta «pasta»]. – 1. Pietanza per lo più costituita da un involucro di pasta frolla o d’altro tipo e da un ripieno di pasta alimentare, precedentemente [...] (v.); accr., non com., pasticcióne; pegg. pasticciàccio, grosso pasticcio, o grosso imbroglio, o anche brutto affare, fattaccio (per influenza del titolo di un noto romanzo di C. E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, del 1957). ...
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ossatura
s. f. [der. di osso]. – 1. Il complesso delle ossa che compongono lo scheletro di un corpo o di una sua parte, nella loro forma e disposizione: l’o. dell’uomo, di un cavallo; l’o. del collo, [...] per indicare un tipo di fondazione eseguita con uno strato di scapoli assestati sul sottofondo a sostegno della pavimentazione. b. Orditura, trama di un’opera letteraria e sim.: o. di un romanzo, di una commedia, di un trattato, di un discorso. ...
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avveniristico
avvenirìstico agg. [der. di avvenire1] (pl. m. -ci). – Relativo all’avvenirismo o agli avveniristi: atteggiamento a.; avere una concezione a. dei rapporti sociali. In senso più ampio, di [...] narrazioni il cui contenuto è fantasticamente proiettato nel futuro o ne anticipa le probabili realtà: racconto, romanzo, film a., letteratura avveniristica. Con riferimento ad altre attività o ideazioni, indica in genere la ricerca di soluzioni d’ ...
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ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, [...] Giunti) dell’opera di Boccaccio; la v. dei Promessi Sposi, l’edizione del 1825-27 (Milano, Ferrario) del romanzo di Manzoni. ...
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meditare
v. tr. e intr. [dal lat. meditari, frequent. di mederi «curare», raccostato nel sign. al gr. μελετάω «curarsi di qualche cosa; riflettere, meditare»] (io mèdito, ecc.; come intr., aus. avere). [...] più opportuni per realizzare qualche cosa, e in genere preparare nella mente, dentro di sé: m. la trama di un romanzo; m. un articolo, un discorso, un’impresa, un piano d’azione; m. il suicidio; anche, progettare, macchinare, organizzare in segreto ...
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nucleo
nùcleo s. m. [dal lat. nucleus, der. di nux nucis «noce»; propr. «gheriglio della noce, nòcciolo di un frutto»]. – 1. Genericam., la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta, [...] dai proprî figli. In senso più astratto: un’idea, una situazione che, sviluppata, potrebbe costituire il n. di tutto un trattato (o romanzo); scrivere per me nasce da un’emozione, da un n. emotivo che si trova nell’animo e da cui provengono le azioni ...
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ingrediente
ingrediènte s. m. [dal lat. ingrediens -entis, part. pres. di ingrĕdi «entrare»]. – In genere, ogni sostanza che entra nella composizione o formazione di un miscuglio, o, in senso più ampio, [...] più convenzionali con cui si possono costruire opere letterarie, narrative o di teatro, film, spettacoli e sim., di facile realizzazione e destinati soprattutto a compiacere i gusti del pubblico: i soliti i. del romanzo giallo, dei film d’avventura. ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...