deracine
déraciné 〈derasiné〉 agg. e s. m., fr. [propr. part. pass. del verbo déraciner «sradicare»]. – Spaesato; chi ha lasciato l’ambiente proprio, nativo, o si trova a dover vivere fuori del suo ambito [...] sociale (la parola ha avuto diffusione dal titolo di un romanzo di M. Barrès, Les déracinés, 1897). ...
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strappalacrime
strappalàcrime agg. [comp. di strappare e lacrima], invar. – Che provoca le lacrime, che induce facilmente al pianto, per il contenuto, lo svolgimento, il tono troppo sentimentali (per [...] lo più iron. o spreg.): un film, uno sceneggiato televisivo, un romanzo strappalacrime. ...
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cantascrittore
s. m. Cantautore che è anche scrittore di romanzi; scrittore che si esibisce cantando canzoni di cui ha composto il testo. ◆ È un periodo denso di impegni, per [Roberto] Vecchioni. Tra [...] (Lucia Marchiò, Repubblica, 10 ottobre 2000, Genova, p. XII) • [tit.] A Mantova scoppia la moda dei «cantascrittori» / Il romanziere [Andrea] De Carlo si esibisce in concerto mentre i musicisti lanciano i loro libri [testo] […] Il «cantascrittore» è ...
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capitalina
s. f. Piccola capitale, centro di riferimento di modeste proporzioni ma di rilevante interesse. ◆ È sublime il palazzo, costruito in quella fine Settecento in cui Faenza divenne, chissà perché, [...] alle scale di Potenza, che il sindaco Vito Santarsiero chiama la «città verticale», ti senti risucchiato in un cupo romanzo gotico: potere, politica, soldi, speculazioni, sesso e assassinii. […] in questa capitalina di 69 mila abitanti, tra monti ...
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patetico
patètico agg. [dal lat. tardo pathetĭcus, gr. παϑητικός, der. di πάϑος «sofferenza»] (pl. m. -ci). – 1. a. Di opera, situazione, episodio, atteggiamento e sim. che suscitano un sentimento di [...] malinconica commozione, di mestizia, di compassione, di pietà: un dramma, un romanzo, un film p.; il p. appello di una madre ai rapitori del figlio; la p. conclusione di una vicenda; una scena veramente p.; attore specializzato nelle parti patetiche. ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] articoli di un quotidiano, di un periodico, di una rivista, alludendo più o meno chiaramente all’argomento o al soggetto: t. di un romanzo, di un racconto, di una raccolta di poesie, di un’ode; t. di un saggio storico, critico; t. di un dramma, di ...
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annodare
v. tr. [der. di nodo; cfr. lat. tardo innōdare] (io annòdo, ecc.). – 1. Unire, congiungere insieme con uno o più nodi: a. due nastri, due funi, due pezzi di spago; a. le scarpe, legarle annodando [...] un rapporto: a. amicizie, a. una relazione con qualcuno; unire, collegare: a. la trama, l’azione, l’intreccio di un romanzo, congiungere insieme le varie parti. Raro, a. una persona, legarla strettamente a sé o ad altri: se alcuna ascosa Simpatia t ...
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bidonata
s. f. [der. di bidone], fam. – 1. Imbroglio, truffa, raggiro: prendere una b.; l’acquisto che ho fatto durante i saldi è stato una vera bidonata. Anche, di libro, film, spettacolo teatrale o [...] altra manifestazione, scadente, deludente: il romanzo in testa alle classifiche è proprio una bidonata. 2. tosc. Spintone. ...
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deterritorializzato
(de-territorializzato), p. pass. e agg. Privato della sua specificità territoriale. ◆ la violenza che si è scatenata a Genova [...] è il prodotto di un nuovo tipo di individuo, figlio [...] ) • Siamo di nuovo all’interno del nostro parco ombroso, mentre [Vincenzo] Cerami affida a queste pagine la chiave del romanzo, notando come la bellezza dell’enigmistica consista nel giocare «con i significanti e non con i significati», separando gli ...
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annunciato
(o annunziato) agg. [part. pass. di annunciare]. – Nel linguaggio giornalistico, il termine (in seguito al successo del romanzo Cronaca di una morte annunciata, 1981, del premio Nobel colombiano [...] G. García Márquez) è usato, sempre posposto al sost. cui si riferisce, con il significato di «prevedibile, che si può o si poteva prevedere da alcuni segnali premonitori»: un disastro a.; una vittoria ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...