puttanata
s. f. [der. di puttana], volg. – Azione da puttana; solo in senso fig., azione disonesta, sleale, o anche solo sciocca, maldestra, oppure cosa di scarsissimo valore, spec. con riferimento a [...] pubblicazioni e spettacoli: che p. questo film! (o questa commedia!, questo romanzo!). ...
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forse
fórse avv. [lat. fŏrsit, comp. di fors «sorte, caso» e sit «sia»]. – 1. a. Senza certezza, senza assoluta sicurezza; indica in genere dubbio, incertezza circa quanto si afferma: è f. lui il colpevole; [...] nel soffitto della sala del Labirinto nel Palazzo ducale di Mantova, assunto da G. D’Annunzio come titolo di un suo romanzo pubblicato nel 1910). b. Con numerali, circa, quasi: saranno f. diecimila euro in tutto; ci sarà f. mezzo miglio. c. Con ...
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sliricare
(o sliriciżżare) v. tr. [der. di lirico, col pref. s- (nel sign. 4); cfr. liricare e liricizzare] (io slìrico o sliriciżżo, ecc.), letter. non com. – Privare della liricità; nell’intr. pron. [...] lirico o l’ispirazione poetica; è noto soprattutto il part. pass., con valore di agg., che il Manzoni avrebbe detto di sé stesso: quand’egli [il Manzoni] stava ancora scrivendo il romanzo, si diceva «sliricato» e non potere far inni (Tommaseo). ...
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melassa
s. f. [dal fr. mélasse, e questo dallo spagn. melaza, che è il lat. tardo mellaceum «mosto di vino», der. di mel mellis «miele»]. – 1. Sottoprodotto della lavorazione delle barbabietole e della [...] industriali; m. di canna da zucchero, usata per la produzione di rum mediante fermentazione e distillazione. 2. fig. Eccesso di sentimentalismo sdolcinato, patetico, stucchevole: un romanzo, un film traboccante di m.; la m. dei buoni sentimenti. ...
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scannatoio
scannatóio s. m. [der. di scannare1]. – 1. Luogo dove si scannano bestie da macello. 2. fig. a. Locale equivoco e malfamato in cui si attirano persone facoltose e ingenue per far loro perdere [...] molto denaro. b. Bettola di infimo ordine (in questi sign. come traduz. del fr. assommoir, diffuso dal romanzo di É. Zola, L’assommoir, del 1877). c. region., scherz. Appartamentino per incontri amorosi, garçonnière. ...
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meraviglioso
meraviglióso (tosc. o letter. maraviglióso) agg. [der. di meraviglia, maraviglia]. – 1. a. Che suscita meraviglia, e spesso anche un senso di stupore, per le sue qualità, per i modi in cui [...] d’occhi! b. Con senso genericam. iperbolico, equivale talvolta a bellissimo: abbiamo fatto un viaggio m.; che tempo m.!; romanzo, racconto, film m.; per antifrasi, con ironia: sei di una m. ipocrisia; con la sua m. sfacciataggine riesce a insinuarsi ...
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melenso
melènso (ant. milènso) agg. [etimo incerto]. – 1. Di persona, che mostra inerzia dal punto di vista intellettivo, che è tarda nell’intendere e nell’agire, che alla scarsa intelligenza unisce [...] m.; parole, idee m.; o privo di spirito, di originalità: una serie di m. articoli; un racconto, un romanzo m.; un film, uno spettacolo melenso. Meno com., scioccamente e fastidiosamente lezioso, sdolcinato: la guardava incantato, con espressione m ...
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chalet
〈šalè〉 s. m., fr. [dallo svizzero romanzo chalet «capanna di pastori», a sua volta da una voce preromana *cala «rientranza, riparo»]. – Piccola villa di forme architettoniche semplici e spesso [...] rustiche, costruita in legno o pietra, destinata ad abitazione temporanea, per villeggiature, brevi gite, attività sportive, soprattutto in località montane ...
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macchietta
macchiétta s. f. [dim. di macchia1]. – 1. Poco com. con il sign. generico di piccola macchia (per cui è più com. macchiolina, e il sottodiminutivo macchiettina). 2. a. In pittura, piccolo [...] c. Per estens., disegno a tratti essenziali e caratteristici; vignetta, caricatura. Anche, personaggio o scena rapidamente caratterizzati in un romanzo, poema o sim. 3. fig. a. Persona che ha qualche cosa di bizzarro e di singolare, tale da suscitare ...
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quo vadis?
(lat. «dove vai?»). – Frase che si riferisce a un’antica tradizione leggendaria, secondo la quale s. Pietro, mentre s’allontanava da Roma dopo essere fuggito dal carcere Mamertino, ebbe la [...] , tornò a Roma e vi subì il martirio. La frase è entrata nell’uso dopo la pubblicazione (1895-1896) del romanzo dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz intitolato appunto Quo vadis?, in cui l’apostolo Pietro è uno dei protagonisti della romantica ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...