gattopardiano
agg. Di chi si adatta ai cambiamenti in atto, dando a vedere di apprezzarli e sostenerli, ma solo per poter conservare i propri privilegi. ◆ Era stato Palmiro Togliatti a spedire [Vittorio] [...] . (Antonio Mazzocchi, Secolo d’Italia, 7 luglio 2006, p. 2, Politica) • In siciliano le maleparole sono gli insulti ma nel romanzo di Salvo Scibilia il termine racchiude un significato più sottile e sotterraneo che ha a che fare con le «mezze parole ...
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multinfartuale
agg. Provocato da ripetuti episodi di ischemia. ◆ In alcuni casi, si può arrivare a una forma di demenza, detta, appunto, «multinfartuale» commenta Carlo Vergani, professore di gerontologia [...] , magari con tumulti romantici sottolineati dalle note della Bohème, c’era un film perfetto, «Atonement», «Espiazione»: tratto dal romanzo di Ian McEwan, che comincia con una tredicenne bugiarda che scrive commedie, Briony, (la brutta e brava Saoirse ...
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cineromanzo
cineromanżo s. m. [comp. di cine e romanzo2]. – 1. Romanzo scritto per il cinema o ridotto in edizione cinematografica. 2. Romanzo narrato attraverso una serie di fotografie accompagnate [...] da didascalie (più propr. detto fotoromanzo) ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] danni (T. Tasso); di effetti casuali o secondarî di un’azione: si mise a scrivere un racconto e ne uscì un lungo romanzo; da quest’affare, se andrà bene, uscirà una bella somma anche per te; con sign. più partic., poter essere ricavato, fatto: da ...
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antigiallo1
antigiallo1 (anti-gialli), s. m. Romanzo o film del genere poliziesco, che mette in discussione o stravolge le caratteristiche tipiche dei gialli più tradizionali. ◆ I suoi [di Marcello Fois] [...] miti e feticci della borghesia, poteva cominciare uno dei suoi ormai mitici Krimi - così i tedeschi chiamano il romanzo poliziesco abbreviando il termine Kriminalroman - con questa bella tirata contro il giallo tradizionale. E solo lui poteva essere ...
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nodo
nòdo s. m. [dal lat. nōdus]. – 1. a. Intreccio di uno o più tratti di corda (o filo o nastro o altro elemento flessibile e relativamente sottile), consistente in un avvolgimento del tratto su sé [...] di fatti e di vicende, più o meno complesso, su cui è costruita la trama o parte della trama dell’opera: i n. di un romanzo, di una tragedia, di un melodramma; la soluzione di un n. o dei n.; la novità del poema ... consiste nella novità del n. e ...
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fiume
s. m. [lat. flūmen, der. di fluĕre «scorrere»]. – 1. Corso d’acqua continuo, con portate più o meno costanti e in cui, pur potendo esistere tratti a forte pendenza, prevale il fondo a pendenza [...] la vittoria, il vino fu bevuto a fiumi quella notte. Posposto ad alcuni sostantivi, in funzione attributiva, ne indica l’ampiezza, lo sviluppo e la durata eccessivi: romanzo f., discorso f., un processo f., una seduta f., e sim. (anche con trattino ...
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episodio
epiṡòdio s. m. [dal gr. ἐπεισόδιον, comp. di ἐπί «dopo» e εἴσοδος «ingresso (del coro nella tragedia greca)»]. – 1. a. Ciascuna delle parti dialogate o serie di scene in cui si articolava l’antica [...] di un poema: l’e. di Farinata nella «Divina Commedia»; l’e. di Olindo e Sofronia nella «Gerusalemme Liberata». Quindi, dramma, romanzo, e per analogia film a episodî, che si compongono di più racconti o azioni staccate, seguendo un filo conduttore o ...
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costruito
costrüito agg. [part. pass. di costruire]. – 1. Nel linguaggio della critica letteraria, di lavoro, libro, romanzo, ecc., non nato tutto d’un getto ma messo insieme pezzo per pezzo, per lo [...] più senza ispirazione, con impegno puramente esterno, di mestiere: romanzo, racconto costruito. 2. fig. Di persona o atteggiamento, innaturale, artificioso, affettato: è una persona c.; ragazzo con un comportamento c.; le sue reazioni erano troppo c. ...
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breve1
brève1 (ant. briève) agg. [lat. brĕvis]. – 1. a. Di poca durata, detto del tempo o di un fatto che si estenda nel tempo: la vita è b., o ha b. durata; una gioia, una felicità b., una b. illusione; [...] non dura molto: fare una b. esposizione dei fatti; una b. lettura, una b. sonata; così, un b. racconto, un b. romanzo (diverso da romanzo b.: v. romanzo2), un film b., una b. scenetta comica; e in genere, di poche parole: una b. risposta, periodi b ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...